I SAVOIA A CAMPIGLIA

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In data 14 luglio 1853, si ha notizia che in quel giorno i Principi Umberto I ed Amedeo di Savoia, accompagnati dal seguito, e cioè il General Governatore della Casa Reale ed i Maestri, in una gita alla città della [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]] vollero salire a [[:Categoria:BIASSA|Biassa]] ove ammirarono la chiesa ed il vetusto paese; quindi si recarono a '''Campiglia''' per visitare quella Chiesa e goderne lo splendido panorama; infine attraverso la Castellana, scesero al [[:Categoria:FEZZANO|Fezzano]] da dove, per mezzo di battelli, fecero ritorno all'[[CROCE DI MALTA|Albergo Croce di Malta]] ove erano ospitati. Il principe Umberto I aveva a quel tempo 9 anni. Tra gli accompagnatori che quel giorno di Luglio ebbero la sorte di essere a contatto dei due principi Savoia, come accompagnatori e guide, si può annoverare un Campigliese: si trattava di Canese Michele. Da un antico quadro, abbiamo rinvenuto un documento, il cui testo viene qui di seguito integralmente trascritto :
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In data 14 luglio 1853, si ha notizia che in quel giorno i Principi Umberto I ed Amedeo di Savoia, accompagnati dal seguito, e cioè il General Governatore della Casa Reale ed i Maestri, in una gita alla città della [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]] vollero salire a [[:Categoria:BIASSA|Biassa]] ove ammirarono la chiesa ed il vetusto paese; quindi si recarono a '''Campiglia''' per visitare quella Chiesa e goderne lo splendido panorama; infine attraverso la Castellana, scesero al [[:Categoria:FEZZANO|Fezzano]] da dove, per mezzo di battelli, fecero ritorno all'[[CROCE DI MALTA|Albergo Croce di Malta]] ove erano ospitati. Il principe Umberto I aveva a quel tempo 9 anni. Tra gli accompagnatori che quel giorno di Luglio ebbero la sorte di essere a contatto dei due principi Savoia, come accompagnatori e guide, si può annoverare un Campigliese: si trattava di Canese Michele. Da un antico quadro, abbiamo rinvenuto un documento, il cui testo viene qui di seguito integralmente trascritto:
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A SUA MAESTA' UMBERTO I  RE D'ITALIA
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''"[[CANESE MICHELE|Canese Michele]] del fu Francesco, nato e residente a '''Campiglia''', comune e circondario di [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]], provincia di Genova; Il primo Consigliere comunale che fu eletto in '''Campiglia''' allorchè la nuova Legge permise l'elezione nelle frazioni a scrutinio separato; Sulla vetta del [[MONTE CASTELLANA|monte Castellana]], presso il [[FORTE DELLA CASTELLANA|forte]], che domina il magnifico [[:Categoria:GOLFO DELLA SPEZIA|golfo]] di [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]], e al di fuori un immenso orizzonte marittimo; Mi è caro esporre riverentemente alla Maestà Vostra Reale: Che, trovandomi nel 1846 in Genova, in compagnia del parroco di [[:Categoria:MAROLA|Marola]] D. Vincenzo Malfanti che aveva relazione colla Corte Reale, potei fare conoscenza di Sua Maestà Carlo Alberto. Oh quanta gioia ne venne al mio cuore! Quanto affetto sentii per l' Augusta Casa di Savoia! La quale ebbe il merito di venire a Capo del Regno d'Italia, dopo le guerre dal 1848 al 20 Settembre 1870, giunta al possesso di Roma capitale. E ciò si fece con un solo ammirabile volere di Re e di Popolo. Nel 1853, per mezzo del Governatore dei Reali Principi, Conte Di Verasis, potei avvicinare S.M. Vittorio Emanuele nell'albergo della [[CROCE DI MALTA|Croce di Malta]] a [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]]. La vista dell'Augusta sua persona bastò a destare in me la più grande ammirazione, ed il mio affetto cresceva ognor più per la Casa regnante. Fu il 14 Luglio dello stesso anno 1853 che io condussi a mano il Principe Umberto per salire a '''Campiglia''', e discendere poi al Fezzano presso il mare nella parte occidentale del [[:Categoria:GOLFO DELLA SPEZIA|golfo]]. Nel 1849, 28 Luglio morì in Oporto (Portogallo) Re Carlo Alberto. Appena avuta questa notizia, ne feci fare il funerale in '''Campiglia''', a cui prese parte tutta la popolazione. Nel 1863 parlai al Re Vittorio Emanuele, quando si facevano i pozzi per l'assaggio dei bacini di carenaggio nell'[[ARSENALE MARINA MILITARE|arsenale]] di [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]], presente il Generale [[DOMENICO CHIODO|Chiodo]], dal quale ebbi un Certificato di Ben servito nella somministrazione delle pietre nel 1865. Ebbi la somma consolazione di un suo sguardo benigno che mi rese più lieto quel giorno. Nel 1878, 9 Gennaio per la morte immatura di Vittorio Emanuele II, mi sentii pure in dovere di rendere gli ultimi onori in modo solenne con una sincera e sacra dimostrazione, nella Chiesa parrocchiale di '''Campiglia''', tutti presenti ad invocar pace al Gran Padre della Patria. Nel 1890, 19 Gennaio avvenne l'infausta notizia della perdita del Principe Amedeo fratello di Vostra Maestà; e la divota popolazione di '''Campiglia''' mi seguì alla chiesa Parrocchiale per rendere un tributo di affetto ad un membro dell'Augusta Casa reale, che sarà sempre l'onore dell'Italia redenta. Dopo di ciò potrò dimenticare in tutta la mia vita l'Augusta e benefica Casa di Savoia cui dedicai la mia devozione? Il mio cuore sarà sempre acceso nel più fervido e puro amore. Un ultimo desiderio però devo esternare, di avere cioè un ritratto di Vostra Maestà per conservarlo nella mia camera, ove trovasi la Memoria stampata il 6 Ottobre 1889 del primo viaggio fatto da V.M., allora principe, nel 1853 a [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]], a cui ebbi l'onore di mandarne copie. Anche per lasciare questo prezioso ricordo ai miei eredi, i quali si compiacciono di unire al mio il loro amore, alla sempre celebrata Casa di Savoia. Colla più distinta stima e rispetto di Vostra Maestà Devotissimo''<div> <div> In Fede <div> [[CANESE MICHELE|Canese Michele]]
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Campiglia 15 Novembre 1891
 
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Canese Michele del fu Francesco, nato e residente a Campiglia, comune e circondario di Spezia, provincia di Genova; Il primo Consigliere comunale che fu eletto in Campiglia allorchè la nuova Legge permise l'elezione nelle frazioni a scrutinio separato; Sulla vetta del monte Castellana, presso il forte, che domina il magnifico golfo di Spezia, e al di fuori un immenso orizzonte marittimo; Mi è caro esporre riverentemente alla Maestà Vostra Reale: Che, trovandomi nel 1846 in Genova, in compagnia del parroco di Marola D. Vincenzo Malfanti che aveva relazione colla Corte Reale, potei fare conoscenza di Sua Maestà Carlo Alberto. Oh quanta gioia ne venne al mio cuore! Quanto affetto sentii per l' Augusta Casa di Savoia! La quale ebbe il merito di venire a Capo del Regno d'Italia, dopo le guerre dal 1848 al 20 Settembre 1870, giunta al possesso di Roma capitale. E ciò si fece con un solo ammirabile volere di Re e di Popolo. Nel 1853, per mezzo del Governatore dei Reali Principi, Conte Di Verasis, potei avvicinare S.M. Vittorio Emanuele nell'albergo della Croce di Malta a Spezia. La vista dell'Augusta sua persona bastò a destare in me la più grande ammirazione, ed il mio affetto cresceva ognor più per la Casa regnante. Fu il 14 Luglio dello stesso anno 1853 che io condussi a mano il Principe Umberto per salire a Campiglia, e discendere poi al Fezzano presso il mare nella parte occidentale del Golfo. Nel 1849, 28 Luglio morì in Oporto (Portogallo) Re Carlo Alberto. Appena avuta questa notizia, ne feci fare il funerale in Campiglia, a cui prese parte tutta la popolazione. Nel 1863 parlai al Re Vittorio Emanuele, quando si facevano i pozzi per l'assaggio dei bacini di carenaggio nell'arsenale di Spezia, presente il Generale Chiodo, dal quale ebbi un Certificato di Ben servito nella somministrazione delle pietre nel 1865. Ebbi la somma consolazione di un suo sguardo benigno che mi rese più lieto quel giorno. Nel 1878, 9 Gennaio per la morte immatura di Vittorio Emanuele II, mi sentii pure in dovere di rendere gli ultimi onori in modo solenne con una sincera e sacra dimostrazione, nella Chiesa parrocchiale di Campiglia, tutti presenti ad invocar pace al Gran Padre della Patria. Nel 1890, 19 Gennaio avvenne l'infausta notizia della perdita del Principe Amedeo fratello di Vostra Maestà; e la divota popolazione di Campiglia mi seguì alla chiesa Parrocchiale per rendere un tributo di affetto ad un membro dell'Augusta Casa reale, che sarà sempre l'onore dell'Italia redenta. Dopo di ciò potrò dimenticare in tutta la mia vita l'Augusta e benefica Casa di Savoia cui dedicai la mia devozione? Il mio cuore sarà sempre acceso nel più fervido e puro amore. Un ultimo desiderio però devo esternare, di avere cioè un ritratto di Vostra Maestà per conservarlo nella mia camera, ove trovasi la Memoria stampata il 6 Ottobre 1889 del primo viaggio fatto da V.M., allora principe, nel 1853 a Spezia, a cui ebbi l'onore di mandarne copie. Anche per lasciare questo prezioso ricordo ai miei eredi, i quali si compiacciono di unire al mio il loro amore, alla sempre celebrata Casa di Savoia. Colla più distinta stima e rispetto di Vostra Maestà Devotissimo
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I SAVOIA A CAMPIGLIA 01.jpg

In data 14 luglio 1853, si ha notizia che in quel giorno i Principi Umberto I ed Amedeo di Savoia, accompagnati dal seguito, e cioè il General Governatore della Casa Reale ed i Maestri, in una gita alla città della Spezia vollero salire a Biassa ove ammirarono la chiesa ed il vetusto paese; quindi si recarono a Campiglia per visitare quella Chiesa e goderne lo splendido panorama; infine attraverso la Castellana, scesero al Fezzano da dove, per mezzo di battelli, fecero ritorno all'Albergo Croce di Malta ove erano ospitati. Il principe Umberto I aveva a quel tempo 9 anni. Tra gli accompagnatori che quel giorno di Luglio ebbero la sorte di essere a contatto dei due principi Savoia, come accompagnatori e guide, si può annoverare un Campigliese: si trattava di Canese Michele. Da un antico quadro, abbiamo rinvenuto un documento, il cui testo viene qui di seguito integralmente trascritto:

"Canese Michele del fu Francesco, nato e residente a Campiglia, comune e circondario di Spezia, provincia di Genova; Il primo Consigliere comunale che fu eletto in Campiglia allorchè la nuova Legge permise l'elezione nelle frazioni a scrutinio separato; Sulla vetta del monte Castellana, presso il forte, che domina il magnifico golfo di Spezia, e al di fuori un immenso orizzonte marittimo; Mi è caro esporre riverentemente alla Maestà Vostra Reale: Che, trovandomi nel 1846 in Genova, in compagnia del parroco di Marola D. Vincenzo Malfanti che aveva relazione colla Corte Reale, potei fare conoscenza di Sua Maestà Carlo Alberto. Oh quanta gioia ne venne al mio cuore! Quanto affetto sentii per l' Augusta Casa di Savoia! La quale ebbe il merito di venire a Capo del Regno d'Italia, dopo le guerre dal 1848 al 20 Settembre 1870, giunta al possesso di Roma capitale. E ciò si fece con un solo ammirabile volere di Re e di Popolo. Nel 1853, per mezzo del Governatore dei Reali Principi, Conte Di Verasis, potei avvicinare S.M. Vittorio Emanuele nell'albergo della Croce di Malta a Spezia. La vista dell'Augusta sua persona bastò a destare in me la più grande ammirazione, ed il mio affetto cresceva ognor più per la Casa regnante. Fu il 14 Luglio dello stesso anno 1853 che io condussi a mano il Principe Umberto per salire a Campiglia, e discendere poi al Fezzano presso il mare nella parte occidentale del golfo. Nel 1849, 28 Luglio morì in Oporto (Portogallo) Re Carlo Alberto. Appena avuta questa notizia, ne feci fare il funerale in Campiglia, a cui prese parte tutta la popolazione. Nel 1863 parlai al Re Vittorio Emanuele, quando si facevano i pozzi per l'assaggio dei bacini di carenaggio nell'arsenale di Spezia, presente il Generale Chiodo, dal quale ebbi un Certificato di Ben servito nella somministrazione delle pietre nel 1865. Ebbi la somma consolazione di un suo sguardo benigno che mi rese più lieto quel giorno. Nel 1878, 9 Gennaio per la morte immatura di Vittorio Emanuele II, mi sentii pure in dovere di rendere gli ultimi onori in modo solenne con una sincera e sacra dimostrazione, nella Chiesa parrocchiale di Campiglia, tutti presenti ad invocar pace al Gran Padre della Patria. Nel 1890, 19 Gennaio avvenne l'infausta notizia della perdita del Principe Amedeo fratello di Vostra Maestà; e la divota popolazione di Campiglia mi seguì alla chiesa Parrocchiale per rendere un tributo di affetto ad un membro dell'Augusta Casa reale, che sarà sempre l'onore dell'Italia redenta. Dopo di ciò potrò dimenticare in tutta la mia vita l'Augusta e benefica Casa di Savoia cui dedicai la mia devozione? Il mio cuore sarà sempre acceso nel più fervido e puro amore. Un ultimo desiderio però devo esternare, di avere cioè un ritratto di Vostra Maestà per conservarlo nella mia camera, ove trovasi la Memoria stampata il 6 Ottobre 1889 del primo viaggio fatto da V.M., allora principe, nel 1853 a Spezia, a cui ebbi l'onore di mandarne copie. Anche per lasciare questo prezioso ricordo ai miei eredi, i quali si compiacciono di unire al mio il loro amore, alla sempre celebrata Casa di Savoia. Colla più distinta stima e rispetto di Vostra Maestà Devotissimo
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