MONTEROSSO AL MARE
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- | Monterosso al Mare è il paese più occidentale delle Cinque Terre. A ridosso di colline coltivate a vite ed olivo, Monterosso ha stupende spiagge, scogliere a picco e acque cristalline. | + | |
La torre Aurora, sopra il colle di San Cristoforo, separa il borgo antico medievale, sviluppatosi lungo le sponde del torrente Branco, ora coperto, da quello moderno e residenziale che si estende lungo la spiaggia. Monterosso Vecchio è dominata dalla mole dei resti del castello obertengo a strapiombo sul mare, le tipiche case-torri attraversate da stretti carruggi. Nella chiesa di San Francesco sono custodite importanti opere tra cui la Crocifissione, da molti attribuita al Van Dyck. Nel XVI secolo Monterosso era cinta da ben tredici torri, della quali restano tre torri rotonda nel castello, la torre medievale, oggi campanile della chiesa di San Giovanni, e la torre Aurora. | La torre Aurora, sopra il colle di San Cristoforo, separa il borgo antico medievale, sviluppatosi lungo le sponde del torrente Branco, ora coperto, da quello moderno e residenziale che si estende lungo la spiaggia. Monterosso Vecchio è dominata dalla mole dei resti del castello obertengo a strapiombo sul mare, le tipiche case-torri attraversate da stretti carruggi. Nella chiesa di San Francesco sono custodite importanti opere tra cui la Crocifissione, da molti attribuita al Van Dyck. Nel XVI secolo Monterosso era cinta da ben tredici torri, della quali restano tre torri rotonda nel castello, la torre medievale, oggi campanile della chiesa di San Giovanni, e la torre Aurora. | ||
- | La spiaggia di Monterosso è la più estesa delle Cinque Terre e perciò il paese ha una vocazione prettamente turistica. Monterosso ha la maggior ricettività alberghiera delle Cinque Terre e della riviera del levante spezzino. | + | La spiaggia di Monterosso è la più estesa delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]] e perciò il paese ha una vocazione prettamente turistica. Monterosso ha la maggior ricettività alberghiera delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]] e della riviera del levante spezzino. |
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== CENNI STORICI == | == CENNI STORICI == | ||
- | Il borgo di Monterosso fu probabilmente fondato dai superstiti di quello leggendario di Albareto, sulle alture, distrutto dai Longobardi (VII secolo). L’insediamento del borgo avvenne alle foci del Torrente Buranco intorno al secolo IX. Nei secoli seguenti a causa delle incursioni saracene furono costruite, lungo tutta la fascia costiera torri di avvistamento contro il pericolo dei pirati. Alcune di questi torri sono visibili ancora oggi. Il primo documento che fa riferimento a Monterosso risale al 1056 sotto il dominio gli Obertenghi; nei secoli seguenti Monterosso e le | + | Il borgo di Monterosso fu probabilmente fondato dai superstiti di quello leggendario di Albareto, sulle alture, distrutto dai Longobardi (VII secolo). L’insediamento del borgo avvenne alle foci del Torrente Buranco intorno al secolo IX. Nei secoli seguenti a causa delle incursioni saracene furono costruite, lungo tutta la fascia costiera torri di avvistamento contro il pericolo dei pirati. Alcune di questi torri sono visibili ancora oggi. Il primo documento che fa riferimento a Monterosso risale al 1056 sotto il dominio gli Obertenghi; nei secoli seguenti Monterosso e le [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]] sono terra di contesa tra Genova e Pisa, dal 1254 Monterosso passa definitivamente sotto i Genovesi. Nel XII secolo ha inizio lo sviluppo agricolo di Monterosso: si diffonde la coltivazione del grano (nella campagna) e lungo la fascia costiera si realizzano fasce coltivate protette a valle dai muretti a secco per la coltivazione della vigna. L’economia del borgo era basata sulla pesca, già dal 1600 si ha notizia di una tonnara al largo del Mesco il cui sfruttamento fu oggetto di lunghe contese con la Repubblica di Genova, sulla coltivazione dei limoni e della vite (vino e sciacchetrà). Il borgo ha assunto, già dai primi anni ’60, una forte vocazione turistica grazie alle spiagge, alle acque cristalline, al clima mite che unite ad un incantevole paesaggio sono da sempre meta del turismo italiano e straniero. Oggi sono presenti nell’antico borgo marinaro e sul Lungomare di [[:Categoria:FEGINA|Fegina]] alberghi, ristoranti, bar, stabilimenti balneari e tanti altri servizi al turista che fanno di Monterosso la capitale delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]]. Il Comune in collaborazione con Comitati e Associazioni locali organizza durante tutta la stagione turistica manifestazioni, spettacoli e giochi gratuiti per tutti. Tra le cose da vedere: la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista (1244 - 1307) con il campanile che era originariamente torre di guardia, il convento dei Cappuccini (XVII secolo) dove, all’interno della chiesa, si può ammirare un dipinto attribuito al Van Dick; La Torre Aurora (XVI secolo); Il [[SANTUARIO NOSTRA SIGNORA DI SOVIORE|Santuario di N.S. di Soviore]] (VII-XIII secolo) posto sopra Monterosso a 464 m.s.l. che la leggenda vuole distrutto dai Longobardi (VII secolo) con ritrovamento miracoloso della effigie della Madonna; la casa che ospitò il poeta Eugenio Montale e i luoghi che ispirarono alcune delle sue opere più famose. Escursioni da fare: Sentiero pedonale Monterosso – [[:Categoria:VERNAZZA|Vernazza]]; Sentiero Monterosso – Santuario di San Antonio nel Mesco (ruderi, XIV secolo); antica strada Monterosso – [[SANTUARIO NOSTRA SIGNORA DI SOVIORE|Santuario di N.S. di Soviore]]; scalinata per il Convento dei Cappuccini e le antiche mura del castello, ora cimitero comunale. |
== LA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA == | == LA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA == | ||
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La facciata è a paramenti alternati di marmo bianco e serpentino verde scuro, con un portale ogivato leggermente strombato, affiancato da una doppia coppia di colonnine in marmo e arricchita da un rosone centrale traforato in marmo bianco, splendido esempio di gotico ornato, attribuito a Matteo e Pietro da Campiglio. | La facciata è a paramenti alternati di marmo bianco e serpentino verde scuro, con un portale ogivato leggermente strombato, affiancato da una doppia coppia di colonnine in marmo e arricchita da un rosone centrale traforato in marmo bianco, splendido esempio di gotico ornato, attribuito a Matteo e Pietro da Campiglio. | ||
A pianta basilicale a tre navate, come le chiese di Vernazza e Corniglia presenta un progressivo restringimento della larghezza delle navate verso l’ingresso, con il duplice effetto di creare un’illusione prospettica e favorire la propagazione delle onde sonore. | A pianta basilicale a tre navate, come le chiese di Vernazza e Corniglia presenta un progressivo restringimento della larghezza delle navate verso l’ingresso, con il duplice effetto di creare un’illusione prospettica e favorire la propagazione delle onde sonore. | ||
- | Il campanile merlato è formato dall’antica torre medievale di controllo in pietra verde, a pianta rettangolare, sopraelevata nel XV secolo. | + | Il campanile merlato è formato dall’antica torre medievale di controllo in pietra verde, a pianta rettangolare, sopraelevata nel XV secolo. |
+ | Tratto da [https://www.lecinqueterre.org/monterosso.php I monumenti di Monterosso] | ||
== L’ORATORIO DELLA CONFRATERNITA DEI NERI == | == L’ORATORIO DELLA CONFRATERNITA DEI NERI == | ||
- | L'oratorio della Confraternita dei Neri "Mortis et Orationis" si trova dietro la chiesa di San Giovanni Battista. Di stile barocco, conserva al suo interno una statua di Sant'Antonio Abate, proveniente dallo scomparso convento dedicato al Santo, presente verso l’anno Mille sul promontorio di Punta Mesco. Risale al XVI secolo, quando durante la Controriforma, nacquero associazioni di devoti laici che si occupavano di opere di bene. Solitamente ogni borgo accoglieva almeno due confraternite, come nel caso di Monterosso con la Confraternita di Santa Croce o dei Bianchi, con l’omonimo oratorio. | + | L'oratorio della Confraternita dei Neri "Mortis et Orationis" si trova dietro la chiesa di San Giovanni Battista. Di stile barocco, conserva al suo interno una statua di Sant'Antonio Abate, proveniente dallo scomparso convento dedicato al Santo, presente verso l’anno Mille sul promontorio di [[PUNTA MESCO|Punta Mesco]]. Risale al XVI secolo, quando durante la Controriforma, nacquero associazioni di devoti laici che si occupavano di opere di bene. Solitamente ogni borgo accoglieva almeno due confraternite, come nel caso di Monterosso con la Confraternita di Santa Croce o dei Bianchi, con l’omonimo oratorio. |
== IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI E LA CHIESA DI SAN FRANCESCO == | == IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI E LA CHIESA DI SAN FRANCESCO == | ||
- | Sul colle di San Cristoforo, che divide la parte vecchia di Monterosso da quella nuova di Fegina, sorgono il convento dei Cappuccini e la chiesa di San Francesco. Il complesso si raggiunge da entrambe le parti attraverso una scalinata che si unisce nei pressi della statua di San Francesco davanti alla Torre Aurora e la vista delle Cinque Terre. Eretto a partire dal 1619, la costruzione visse periodi duri, come la cacciata dei frati con Napoleone nel 1810, la trasformazione in lazzaretto e quindi in magazzino. Nel 1894 Don Giuseppe Policardi, sacerdote del luogo, comprò la struttura, la restaurò e la donò ai Cappuccini. Per il Giubileo del 2000 avvenne l’ultima ristrutturazione. | + | Sul colle di San Cristoforo, che divide la parte vecchia di Monterosso da quella nuova di [[:Categoria:FEGINA|Fegina]], sorgono il convento dei Cappuccini e la chiesa di San Francesco. Il complesso si raggiunge da entrambe le parti attraverso una scalinata che si unisce nei pressi della statua di San Francesco davanti alla Torre Aurora e la vista delle [[:Categoria:CINQUE TERRE|Cinque Terre]]. Eretto a partire dal 1619, la costruzione visse periodi duri, come la cacciata dei frati con Napoleone nel 1810, la trasformazione in lazzaretto e quindi in magazzino. Nel 1894 Don Giuseppe Policardi, sacerdote del luogo, comprò la struttura, la restaurò e la donò ai Cappuccini. Per il Giubileo del 2000 avvenne l’ultima ristrutturazione. |
La chiesa dedicata a San Francesco è molto suggestiva, ad un’unica navata circondata da altari in legno. All’interno si conserva una tela rappresentate la Crocifissione, attribuita a Van Dick, un San Girolamo penitente del Cambiaso ed una Madonna degli Angeli del 1896 di Oldoino Multedo. | La chiesa dedicata a San Francesco è molto suggestiva, ad un’unica navata circondata da altari in legno. All’interno si conserva una tela rappresentate la Crocifissione, attribuita a Van Dick, un San Girolamo penitente del Cambiaso ed una Madonna degli Angeli del 1896 di Oldoino Multedo. | ||
Sulla destra della chiesa si entra nel suggestivo cimitero, posto dove sorgeva il castello Doria. | Sulla destra della chiesa si entra nel suggestivo cimitero, posto dove sorgeva il castello Doria. | ||
== L'ORATORIO DEI BIANCHI O DI SANTA CROCE == | == L'ORATORIO DEI BIANCHI O DI SANTA CROCE == | ||
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Nel centro storico di Monterosso, oltre la chiesa di San Giovanni Battista, prendendo a destra, ci si imbatte nell’oratorio della Confraternita dei Bianchi o di Santa Croce. Deve il suo nome al colore della veste usata dai confratelli durante le processioni. Le confraternite nacquero a partire dal XVI secolo, durante la Controriforma, periodo a cui corrisponde la costruzione dell’oratorio, per fomentare opere di carità. Come a Monterosso, solitamente in ogni paese venivano formate almeno due confraternite, come testimonia l’oratorio della Confraternita dei Neri. | Nel centro storico di Monterosso, oltre la chiesa di San Giovanni Battista, prendendo a destra, ci si imbatte nell’oratorio della Confraternita dei Bianchi o di Santa Croce. Deve il suo nome al colore della veste usata dai confratelli durante le processioni. Le confraternite nacquero a partire dal XVI secolo, durante la Controriforma, periodo a cui corrisponde la costruzione dell’oratorio, per fomentare opere di carità. Come a Monterosso, solitamente in ogni paese venivano formate almeno due confraternite, come testimonia l’oratorio della Confraternita dei Neri. | ||
All'interno è custodito un organo ottocentesco di scuola pistoiese ed una cantoria lignea con parapetto dipinto. | All'interno è custodito un organo ottocentesco di scuola pistoiese ed una cantoria lignea con parapetto dipinto. | ||
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== STATUA DEL GIGANTE == | == STATUA DEL GIGANTE == | ||
- | La statua del Gigante è situata al termine del lungomare di Fegina ed è opera dello scultore A. Minerbio di Ferrara. La realizzazione della scultura risale all'anno 1910. | + | La statua del Gigante è situata al termine del lungomare di [[:Categoria:FEGINA|Fegina]] ed è opera dello scultore A. Minerbio di Ferrara. La realizzazione della scultura risale all'anno 1910. |
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== VILLA MONTALE == | == VILLA MONTALE == | ||
- | Costruita agli inizi del XX secolo nella zona di Fegina ospitò il giovane Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975, nelle estati della sua giovinezza. Oggi abitazione privata. | + | Costruita agli inizi del XX secolo nella zona di [[:Categoria:FEGINA|Fegina]] ospitò il giovane Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975, nelle estati della sua giovinezza. Oggi abitazione privata. |
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== SAGRE, FESTE ED EVENTI A MONTEROSSO == | == SAGRE, FESTE ED EVENTI A MONTEROSSO == |
Versione attuale delle 12:11, 27 gen 2021
MONTEROSSO AL MARE
| |
In Dialetto: | munte'rus:u |
Nazione: | |
Regione: | Liguria |
Provincia: | LA SPEZIA |
Comune: | MONTEROSSO AL MARE |
Coordinate: | 44°08′47″N 9°39′20″E |
Altitudine: | 12 mt s.l.m. |
Google Maps: | http://tinyurl.com/3fx96cu |
Dialetti: | |
Abitanti: | 1.521 |
Densità: | 134,6 ab./km² |
Frazioni: | FEGINA SOVIORE |
CAP: | 19016 |
Patrono: | san Giovanni Battista |
Ricorrenza: | 24 Giugno |
Eventi: | |
Musei: | |
Parchi: | |
Links: | Comune |
Monterosso al Mare è il paese più occidentale delle Cinque Terre. A ridosso di colline coltivate a vite ed olivo, Monterosso ha stupende spiagge, scogliere a picco e acque cristalline. La torre Aurora, sopra il colle di San Cristoforo, separa il borgo antico medievale, sviluppatosi lungo le sponde del torrente Branco, ora coperto, da quello moderno e residenziale che si estende lungo la spiaggia. Monterosso Vecchio è dominata dalla mole dei resti del castello obertengo a strapiombo sul mare, le tipiche case-torri attraversate da stretti carruggi. Nella chiesa di San Francesco sono custodite importanti opere tra cui la Crocifissione, da molti attribuita al Van Dyck. Nel XVI secolo Monterosso era cinta da ben tredici torri, della quali restano tre torri rotonda nel castello, la torre medievale, oggi campanile della chiesa di San Giovanni, e la torre Aurora. La spiaggia di Monterosso è la più estesa delle Cinque Terre e perciò il paese ha una vocazione prettamente turistica. Monterosso ha la maggior ricettività alberghiera delle Cinque Terre e della riviera del levante spezzino. Da segnalare i carruggi del paese vecchio.
CENNI STORICI
Il borgo di Monterosso fu probabilmente fondato dai superstiti di quello leggendario di Albareto, sulle alture, distrutto dai Longobardi (VII secolo). L’insediamento del borgo avvenne alle foci del Torrente Buranco intorno al secolo IX. Nei secoli seguenti a causa delle incursioni saracene furono costruite, lungo tutta la fascia costiera torri di avvistamento contro il pericolo dei pirati. Alcune di questi torri sono visibili ancora oggi. Il primo documento che fa riferimento a Monterosso risale al 1056 sotto il dominio gli Obertenghi; nei secoli seguenti Monterosso e le Cinque Terre sono terra di contesa tra Genova e Pisa, dal 1254 Monterosso passa definitivamente sotto i Genovesi. Nel XII secolo ha inizio lo sviluppo agricolo di Monterosso: si diffonde la coltivazione del grano (nella campagna) e lungo la fascia costiera si realizzano fasce coltivate protette a valle dai muretti a secco per la coltivazione della vigna. L’economia del borgo era basata sulla pesca, già dal 1600 si ha notizia di una tonnara al largo del Mesco il cui sfruttamento fu oggetto di lunghe contese con la Repubblica di Genova, sulla coltivazione dei limoni e della vite (vino e sciacchetrà). Il borgo ha assunto, già dai primi anni ’60, una forte vocazione turistica grazie alle spiagge, alle acque cristalline, al clima mite che unite ad un incantevole paesaggio sono da sempre meta del turismo italiano e straniero. Oggi sono presenti nell’antico borgo marinaro e sul Lungomare di Fegina alberghi, ristoranti, bar, stabilimenti balneari e tanti altri servizi al turista che fanno di Monterosso la capitale delle Cinque Terre. Il Comune in collaborazione con Comitati e Associazioni locali organizza durante tutta la stagione turistica manifestazioni, spettacoli e giochi gratuiti per tutti. Tra le cose da vedere: la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista (1244 - 1307) con il campanile che era originariamente torre di guardia, il convento dei Cappuccini (XVII secolo) dove, all’interno della chiesa, si può ammirare un dipinto attribuito al Van Dick; La Torre Aurora (XVI secolo); Il Santuario di N.S. di Soviore (VII-XIII secolo) posto sopra Monterosso a 464 m.s.l. che la leggenda vuole distrutto dai Longobardi (VII secolo) con ritrovamento miracoloso della effigie della Madonna; la casa che ospitò il poeta Eugenio Montale e i luoghi che ispirarono alcune delle sue opere più famose. Escursioni da fare: Sentiero pedonale Monterosso – Vernazza; Sentiero Monterosso – Santuario di San Antonio nel Mesco (ruderi, XIV secolo); antica strada Monterosso – Santuario di N.S. di Soviore; scalinata per il Convento dei Cappuccini e le antiche mura del castello, ora cimitero comunale.
LA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
La chiesa di San Giovanni Battista fu costruita fra il 1244 e il 1307, data inscritta su un rocchio della seconda colonna a sinistra guardando verso l’altare. È uno splendido esempio di gotico ligure. La facciata è a paramenti alternati di marmo bianco e serpentino verde scuro, con un portale ogivato leggermente strombato, affiancato da una doppia coppia di colonnine in marmo e arricchita da un rosone centrale traforato in marmo bianco, splendido esempio di gotico ornato, attribuito a Matteo e Pietro da Campiglio. A pianta basilicale a tre navate, come le chiese di Vernazza e Corniglia presenta un progressivo restringimento della larghezza delle navate verso l’ingresso, con il duplice effetto di creare un’illusione prospettica e favorire la propagazione delle onde sonore. Il campanile merlato è formato dall’antica torre medievale di controllo in pietra verde, a pianta rettangolare, sopraelevata nel XV secolo.
Tratto da I monumenti di Monterosso
L’ORATORIO DELLA CONFRATERNITA DEI NERI
L'oratorio della Confraternita dei Neri "Mortis et Orationis" si trova dietro la chiesa di San Giovanni Battista. Di stile barocco, conserva al suo interno una statua di Sant'Antonio Abate, proveniente dallo scomparso convento dedicato al Santo, presente verso l’anno Mille sul promontorio di Punta Mesco. Risale al XVI secolo, quando durante la Controriforma, nacquero associazioni di devoti laici che si occupavano di opere di bene. Solitamente ogni borgo accoglieva almeno due confraternite, come nel caso di Monterosso con la Confraternita di Santa Croce o dei Bianchi, con l’omonimo oratorio.
IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI E LA CHIESA DI SAN FRANCESCO
Sul colle di San Cristoforo, che divide la parte vecchia di Monterosso da quella nuova di Fegina, sorgono il convento dei Cappuccini e la chiesa di San Francesco. Il complesso si raggiunge da entrambe le parti attraverso una scalinata che si unisce nei pressi della statua di San Francesco davanti alla Torre Aurora e la vista delle Cinque Terre. Eretto a partire dal 1619, la costruzione visse periodi duri, come la cacciata dei frati con Napoleone nel 1810, la trasformazione in lazzaretto e quindi in magazzino. Nel 1894 Don Giuseppe Policardi, sacerdote del luogo, comprò la struttura, la restaurò e la donò ai Cappuccini. Per il Giubileo del 2000 avvenne l’ultima ristrutturazione. La chiesa dedicata a San Francesco è molto suggestiva, ad un’unica navata circondata da altari in legno. All’interno si conserva una tela rappresentate la Crocifissione, attribuita a Van Dick, un San Girolamo penitente del Cambiaso ed una Madonna degli Angeli del 1896 di Oldoino Multedo. Sulla destra della chiesa si entra nel suggestivo cimitero, posto dove sorgeva il castello Doria.
L'ORATORIO DEI BIANCHI O DI SANTA CROCE
Nel centro storico di Monterosso, oltre la chiesa di San Giovanni Battista, prendendo a destra, ci si imbatte nell’oratorio della Confraternita dei Bianchi o di Santa Croce. Deve il suo nome al colore della veste usata dai confratelli durante le processioni. Le confraternite nacquero a partire dal XVI secolo, durante la Controriforma, periodo a cui corrisponde la costruzione dell’oratorio, per fomentare opere di carità. Come a Monterosso, solitamente in ogni paese venivano formate almeno due confraternite, come testimonia l’oratorio della Confraternita dei Neri. All'interno è custodito un organo ottocentesco di scuola pistoiese ed una cantoria lignea con parapetto dipinto.
ANTICO CASTRUM - CIMITERO
Trattasi del vecchio castrum Obertengo. Ad oggi si possono ancora notare alcuni tratti delle mure e di due torri. Al suo interno è ospitato il cimitero comunale.
STATUA DEL GIGANTE
La statua del Gigante è situata al termine del lungomare di Fegina ed è opera dello scultore A. Minerbio di Ferrara. La realizzazione della scultura risale all'anno 1910.
TORRE AURORA
Trattasi di fortificazione risalente al XVI secolo.
VILLA MONTALE
Costruita agli inizi del XX secolo nella zona di Fegina ospitò il giovane Eugenio Montale, premio Nobel per la letteratura nel 1975, nelle estati della sua giovinezza. Oggi abitazione privata.
SAGRE, FESTE ED EVENTI A MONTEROSSO
- Festa di San Giovanni Battista
- 23-24 giugno
- Festa della Madonna di Soviore: Processione dei pellegrini
- 14 agosto