I PAOLOTTI

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Nel giugno del 1616 giungono alla Spezia alcuni frati dell'ordine di San Francesco di Paola per fondare una loro chiesa.

I Paolotti (così venivano chiamati) si stabilirono inizialmente nella chiesetta della Madonna della Scorza (ubicata al tempo dove oggi via Aldo Ferrari incrocia la via Fiume).

In seguito i frati costruirono una loro struttura dopo aver superato le non poche resistenze offerte al loro insediamento da parte degli ordini religiosi già presenti sul territorio (Agostiniani, Cappuccini e Francescani). Così i Paolotti edificarono il loro complesso monastico fuori della porta di Genova nel fabbricato che, dopo essere stato elegantemente ristrutturato, ospita da qualche anno il prestigioso Museo cittadino "Amedeo Lia". Quando la Spezia passò con tutta la Liguria sotto il dominio della Francia repubblicana che imponeva la sua legislazione per cui gli edifici religiosi vennero convertiti al civile - era il 1798 -, anche il complesso dei Paolotti cessò di essere un presidio religioso per diventare un'istituzione pubblica. Nel 1804 vi fu trasferito l'ospedale di Sant'Andrea, divenuto ormai inadeguato a svolgere la funzione di nosocomio. Nel 1815, con la fine del periodo napoleonico, i Paolotti tentarono di rientrare in possesso della loro struttura, ma inutilmente. Quando nel primo decennio del Novecento l'ospedale venne trasferito a San Cipriano, l'ex convento venne adibito ai più svariati usi.

Nei tempi più vicini a noi, era servito da Pretura, fu sede dell'Assessorato ai Servizi Sociali, ospitava uffici dell'Igiene ed in alcuni suoi vani c'era l'Associazione Astrofili Spezzini. Ma il progetto era quello di farvi una pinacoteca, anche per superare il degrado che era veramente tanto. Per questo giunse benvenuta la raffinata ristrutturazione che ha fatto dell'antico convento la sede di un'importante istituzione museale.
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