L'antica Chiesa della Madonna della Neve (o della Lagora)
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La attuale chiesa di Nostra Signora della Neve di Viale Garibaldi risale al 1898 e venne edificata (arch. d’Orsara) in sostituzione di un altro edificio sacro dedicato alla Madonna della Neve, demolito in conseguenza della costruzione dell’Arsenale Militare. La chiesa originaria si trovava infatti fuori dalle mura seicentesche della città oltre la Porta dell’Ospedale (ubicata grosso modo all’altezza della via Biassa) ed a circa duecento metri dalle mura stesse lungo la strada che dalla Porta si inoltrava pressoché ortogonalmente nella piana; tale strada era denominata "strada della Madonna degli Angeli" dal nome della prima chiesa che uscendo dalle mura si incontrava sul cammino (img 1). Lungo il lato ovest della Chiesa della Neve scorreva il torrente Lagora, prima dello spostamento del suo tracciato verso levante nella attuale sede esterna al muraglione della struttura militare e a margine del viale Amendola. Proprio per questa particolare posizione, prima del 1785 la chiesa della Neve era chiamata la Madonna del Lagora. Di questa chiesa restano oggi solo le immagini pittoriche di due opere di Agostino Fossati ed alcune limitate riprese fotografiche. Va detto, per quanto attiene alle opere del Fossati (img 2 e 3), che la diversa angolazione di ripresa e le notevoli differenze del contesto esterno all'edificio generano difficoltà nel riconoscere nel secondo dipinto il medesimo soggetto del primo in cui la evidente presenza del canale Lagora da immediato riscontro alla bontà della classificazione storica. L’esame ragionato dei documenti fotografici fa superare ogni dubbio. Il primo di questi (img 4), anteriore al 1864, mostra perfetta identità con la facciata della chiesa rappresentata nel dipinto di cui all'immagine 3 e conduce peraltro a ritenere che il Fossati dipinse lo stesso soggetto due volte in epoche diverse e da posizioni ugualmente diverse. Il primo dipinto (img 2) visualizza la chiesa vista da Sud e ben prima che le ruspe a vapore del Gen. Chiodo negli anni sessanta dell’ottocento sconvolgessero la pace agreste dei luoghi. Il secondo dipinto (img 3) mostra la chiesa vista da Nord e la bellezza dei colori e della composizione non fa apparire a prima vista che i lavori per la creazione dell’Arsenale sono già iniziati tutto intorno; infatti il terreno intorno alla chiesa è abbassato di alcuni metri, è scomparsa la strada, il ponticello che attraversava la vecchia sede del Lagora nonché il muro sulla destra della facciata. Massi alla rinfusa compaiono in primo piano ed una scala di pietra di fortuna appare dove prima passava alla giusta quota la Strada della Madonna degli Angeli visibile nella fotografia della facciata. Grazie alla precisione rappresentativa del Fossati si colgono inoltre sulle pareti delle casette addossate alla Chiesa, sul lato sinistro del dipinto, i segni del preesistente livello del terreno e si comprende come il piccolo edificio in primo piano non sia affatto conglobato alla chiesa ma oltre la precitata strada, in una posizione intermedia tra il punto di lavoro del pittore e la chiesa stessa. L'ultima fotografia (img 6) e il suo ingrandimento di una parte (img 7) conferma e chiude l’analisi in quanto mostra, meglio di tante parole, la chiesa della Madonna della Neve vista da ovest su un piano di campagna (la dizione è meramente tecnica perché ormai di campagna non vi è più traccia) ribassato in ragione degli spianamenti già effettuati. Riguardo ai motivi che hanno condotto ad un tale modo di procedere, cioè scavo e spianamento attorno alla chiesa e demolizione della stessa in un’epoca successiva l’ipotesi più probabile appare semplicemente quella che nella prima fase di spianamento non fossero ancora perfezionati gli atti di esproprio.