MODI DI DIRE SPEZZINI

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Versione delle 14:03, 19 nov 2011, autore: Gaina Spesina (Discussione | contributi)
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MODI DI DIRE SPEZZINI

Una pagina come questa deve assolutamente vivere di molti contribuenti: io la avvio solamente...

TE ME PAI DE GESSO

(it: mi sembri di gesso) si dirà della gentile consorte che non mostra la benchè minima propensione al dialogo e alla capacità di comprendere che lo spezzino verace alle 15 della domenica deve essere o al Picco o nei pressi di una fonte mediatica di informazione (oggi anche il web).

CHI GHE LA' D'OO, CHI GHE LA' D'ARGENTO E CHI GHE DA' DI CAUSSI DENTRO

(it: chi ce l'ha dorata, chi d'argento, chi la prende a calcioni) ci si riferirà alla fortuna ma anche a quella parte anatomica della quale la sempre attuale Mae West amava dire: molte donne sono sedute sulla loro fortuna, e non lo sanno: altre lo sanno perfettamente)

TE CAGA' N TER BOLACO

(it: hai fatto la cacchina nel barattolo) diremo all'amico che ci volta le spalle o al collega che ci rifiuta la cortesia richiesta: la frase, all'apparenza volgare, promette venedetta.

MA MEN BATO 'R BELIN

(it. Me ne frego) sarà la risposta del minacciato

TE' MANGIA' DE STRANGOGION

(it: hai mangiato molto in fretta) diremo del galantuomo dello Sprugola che per recarsi alla partita delle amate Aquile si ingozza come uno struzzo rischiando, ma è un altra questione, UNO SCIOPON.

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