GIULIO BEVERINI
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Beverini, appartenente ad una nota dinastia borghese spezzina, che ha dato armatori ed avvocati, era nato nella nostra città nel 1871 e dal 1897 al 1902 (anno della sua scomparsa) ricoprì cariche municipali culminate nell’elezione a sindaco. Durante gli anni del suo mandato (1897- 1903), diede l’avvio a molte opere di grande respiro: il servizio tramviario elettrico, l’illuminazione elettrica delle strade cittadine – prima effettuata a gas – la costruzione del nuovo Palazzo Comunale, ultimata nel 1907, l’ampliamento del porto mercantile, il risanamento del sottosuolo, il progetto del carcere giudiziario (che fu realizzato soltanto nel 1935), il forno crematorio, il viale delle palme, cioè viale Mazzini, e tante altre opere. È bene spendere qualche altra parola su questa nobilissima figura di pubblico amministratore e di spezzino autentico che, eletto sindaco a 27 anni soltanto, “si preoccupò di unire nella concordia tutti i cittadini, fuori e dentro il Consiglio comunale, dicendo: «A questa alta impresa di pacificazione, che io stimo superiore ad ogni altra, io consacrerò tutta l’opera mia e spero che l’amore che io porto ardentissimo alla nostra Spezia e la benevolenza vostra aiuteranno la mia debolezza a fare quello che da sé non potrebbe». Parole d’altri tempi, che potrebbero sembrare retoriche se non fossero state seguite nei fatti dalle realizzazioni che il Beverini poté eseguire prima della sua prematura scomparsa. Secondo quanto ci è stato tramandato “per suo merito furono messe da parte le antiche lotte di partito, i rancori e gli odi personali, ed ebbe inizio un periodo di lavoro fecondo”. E tutto ciò tralasciando di parlare della sua generosità nei confronti di persone bisognose che a lui (personalmente, non al sindaco) ricorrevano. Il fatto d’aver donato un così grande ed appetibile appezzamento di terreno per l’ospedale connota finalmente la sua eccelsa personalità.