BATACOVERCI
Da wikiSpedia.
Sono pochi, tutto sommato, i nostri predecessori locali transitati alla memoria delle generazioni successive,specialmente considerando i numeri degli abitanti nei secoli...
Talvolta alcuni restano in memoria in un modo del tutto inatteso, altri ci parlano e descrivono parte delle loro esistenze in forma completa, o meno. Fra questi ultimi forse merita lanciare al tempo stesso un ricordo, e una richiesta di maggiori dettagli, per il fantomatico BATACOVERCI.
Di Batacoverci ci parla in un suo strepitoso ricordo di una Spezia di nicchia il grande avvocato Ettore Alinghieri.
Alinghieri lo cita in mezzo a Mostri Sacri spezzini o con interessi spezzini, lo fa infatti ricordando Cancogni, Fusco, Gino Patroni e le serate irripetibili trascorse con questi giganti, che ha voluto ricordare nel contributo intitolato Ulysses alla Spezia e contenuto nel libro (bellissimo, fuori commercio) La Spezia, volti di un territorio, a cura di S.Gamberini, Ediz Laterza/cassa di Risparmio della Spezia
Di questo oscuro, oscurissimo personaggio si narra solamente nel testo che si trattava d'un operaio della Scorza che, sentendosi prossimo alla morte, volle così raccomandare alla consorte : avverti Fusco, e digli che sono morto.
La frase voleva testimoniare la comunque costante e ferma vicinanza al suo popolo di un frequentatore assiduo dei VIP del tempo; ma oggi resta per noi lontani concittadini la domanda: ma chi era questo Batacoverci?
Perchè questo soprannome? Si trattava di un lattoniere, d'un carrozziere, di un fabbro?
Chi ne sa qualcosa di più?