SANTO STEFANO DI MAGRA
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SANTO STEFANO DI MAGRA
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In Dialetto: | Sa Steu |
Nazione: | |
Regione: | LIGURIA |
Provincia: | LA SPEZIA |
Comune: | SANTO STEFANO DI MAGRA |
Coordinate: | 44°09′44.93″N 9°54′54.48″E |
Altitudine: | 54 m s.l.m. |
Google Maps: | http://tinyurl.com/3v9qeyf |
Dialetti: | Santostefanese |
Abitanti: | 8.751 31-12-2010 (fonte Istat) |
Densità: | 629 ab./km² |
Frazioni: | |
CAP: | 19037 |
Patrono: | santo Stefano Protomartire |
Ricorrenza: | 26 DICEMBRE |
Eventi: | |
Musei: | |
Parchi: | |
Links: | Sito web ufficiale |
A Ponzano Basso, area di sviluppo lungo l'Aurelia, come la zona confinante di Ponzano Ceramica, esiste dal XVII secolo un santuario mariano dedicato a N.S. delle Grazie, costituito in parrocchia nel secolo scorso e cointitolato a S. Bartolomeo Apostolo; nella chiesa conservata una Madonna attribuita a Domenico Beccafumi detto "il Mecherino", pittore e scultore senese (1486-1551) emulo del Sodoma, la cui presenza conferma la dipendenza di questa zona dalla cultura toscana. Il capoluogo del Comune è S. Stefano Magra, importante nodo ferroviario, la cui prima attestazione documentaria nel famoso diploma ottoniano del 963 che sottolinea it carattere mercantile del luogo, punto di convergenza delle strade per la Toscana, la Lombardia ed il Genovesato.
II diploma sottopone il mercaturn in plebe Sancti Stephani alla giurisdizione del Vescovo di Luni. II diploma del Barbarossa (1185) ci mostra invece un borgo ormai con precise funzioni civiche burgum Sancti Stefani cum mercato, banno et piscatione; in pratica affida al Vescovo poteri giudiziari e gli permette di imporre tasse mercantili e sulla pesca. Alla pieve di S. Stefano erano sottoposti i centri religiosi di S. Nicola di Caprigliola e S. Michele di Ponzano.Il dominio di Caprigliola era molto importante per il potere comitale del Vescovo, gli consentiva it controllo della via Francigena e così, mentre Luni decadeva a causa della malaria e delle continue incursioni dal mare, i centri della Lunigiana godevano della prima rinascenza del Mille.
Nel naturale e secolare dissidio tra il Vescovo-Conte ed i Malaspina, S. Stefano si sviluppò come libero comune la cui prima attestazione è riportata nel lodo arbitrale del 1202 pronunciato da Truffa di Castello e da Uberto di Parente a conclusione della "guerra di Aulla"; insieme al Vescovo ed ai Malaspina giurarono la pace anche i "consules, milites et populus" di Santo Stefano. Nel 1235, trent'anni dopo la bolla di Innocenzo III che trasportava la sede vescovile da Luni a Sarzana, la comunità di S. Stefano acquistava la cittadinanza sarzanese, atto non di sudditanza ma di alleanza che non pregiudicava la sua autonomia.Questi giochi della politica e della strategia hanno così sconvolto i confini tra Liguria e Toscana, che ancor oggi chi da Santo Stefano va a Piana Battolla, esce dalla Liguria prima a Caprigliola Albiano, vi rientra a Ceparana, ne esce nuovamente a Sant'Andrea di Montedivalli (a fronte della trattoria "Il Mileo" che è in territorio toscano), per rientrare in quello ligure poche centinaia di metri dopo. Nel 1484 S. Stefano a Sarzana passano definitivamente tra i possessi del Banco di S. Giorgio ed infine, nel 1562, alla Repubblica Genovese. A sottolineare l'importanza strategica di S. Stefano basta ricordare, come narra it Niccolò Macchiavelli, che Piero de' Medici, il malconsigliato figlio del Magnifico Lorenzo, proprio qui s'inginocchio di fronte a Carlo VIII Re di Francia, aprendo l'Italia ai malanni delle invasioni straniere.
S. Stefano però era lontana dagli interessi genovesi e, dopo il XVI secolo, lentamente decadde come centro mercantile restando dipendente dalla produzione agricola, a tutto vantaggio di un limitato ceto sociale. In questo periodo S. Stefano non si espanse più oltre le sue mura tardo gotiche, si arrichì invece di palazzi borghesi e del Duomo, completamente rifatto nel XVIII secolo.Il congresso di Vienna assegnò S. Stefano al Ducato di Massa - Carrara.
Qui passava it confine come ancora attestano gli stemmi marmorei sul torrente Del Ri.Fonti :