BIASSA
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E' frazione (del capoluogo La Spezia, naturalmente). In altre parole data anche la frequenza dei mezzi pubblici di trasporto e la nuova strada asfaltata, oramai Biassa è in città. Dista dal centro 4 chilometri e 800 metri, cioè 10 minuti d'auto (senza forzare il motore).Ancora trent'anni fà, invece, Biassa era tipico paese: al punto che siccome, allora, usavano le passaggiate scolastiche i maestri ne facevano puntuale menzione nelle lettere al sig. direttore didattico con oggetto "Gita scolastica a Biassa". Il sig.direttore didattico dava il nulla-osta e le scolaresche partivano di buon mattino, con merenda in saccoccia, e salivano a Biassa. Poi l'indomani, nel diario d'obbligo, scrivevano che Biassa è ameno paese, con aria buona, vino ottimo, pastorizia, boschi e macchioni di "more" dolcissime. Il maestro ci ha detto - Le "more sono buone ma attenti a non pungervi con i rovi -. Noi ne abiamo mangiate tante e ci siamo divertiti. Oggi Biassa è scomparsa dagli itinerari scolastici, forse sono scomparsi anche la pastorizia e i macchioni di "more" dolcissime. Restano: il vino ottimo e confuse leggende. Si dice che una volta Biassa fosse covo di pirati, o ex pirati, che avevano preferito la viticultura alla navigazione di corsa. La storia è molto più precisa. Il paese deriva il nome dall'illustre famiglia dei Biassa che dettero alle vicende italiane generali e ammiragli. Per esempio Baldassare Biassa che fu generale e ammiraglio: come generale comandò un esercito di fanti genovesi contro i fiorentini: come ammiraglio alzò bandiera sulle navi di Papa Giulio II.