MUSEO TECNICO NAVALE

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Il Museo Tecnico Navale della Spezia raccoglie un ricco patrimonio di civiltà, tecnologia e cultura legate alla storia navale dalle origini della navigazione ai nostri giorni: modellini, carte geografiche, polene, medaglie, bandiere navali, armi militari, e costituisce a tutt'oggi una tappa irrinunciabile per la storia della Marina e per lo studio dell'evoluzione tecnica legata al mare e alla navigazione.

DESCRIZIONE STRUTTURA

Il Museo Tecnico Navale della Spezia è collocato in un edificio a fianco dell'ingresso principale dello storico Arsenale Militare ed espone i suoi preziosi reperti in vasti ambienti siti su due piani nonché su un giardino interno per una superficie complessiva di oltre 3000 mq. È dotato inoltre di una biblioteca, in cui sono presenti 5770 titoli corrispondenti a 440 pagine di indice. La visita a questa sede museale può essere inoltre accompagnata dal percorso che consente l'accesso a parte del grande stabilimento dell'Arsenale Militare, eccezionalmente aperto al pubblico al seguito di un accordo stipulato fra la Marina Militare ed il Comune della Spezia. E' così possibile accedere all' interno della zona industriale, conoscere da vicino le attività tecniche delle Officine, edifici che sono monumenti vivi, quali la Valeria ed il Ponte girevole, ed ancora i Bacini in muratura e galleggianti. Da qualche anno, grazie alla fattiva collaborazione fra la Marina Militare e la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Liguria, si lavora al progetto di riqualificazione ed ampliamento del Museo. . Il progetto prevede l’acquisizione di nuovi spazi e la costruzione di nuove strutture che raddoppieranno le superfici espositive attualmente disponibili. Giunto nella sede attuale del 1958, dopo essere stato alloggiato dal 1923 all'interno dell'Arsenale in prossimità dell' Officina Congegniatori, il Museo Navale della Marina Militare ha una storia centenaria, iniziata con i cimeli della Marina Militare sabauda raccolti ed ordinati nel corso del Settecento a Villafranca. Trasferito alla Spezia da Genova nel 1870, costituisce a tutt'oggi una tappa irrinunciabile per la storia della Marina Militare e per lo studio dell'evoluzione tecnica legata al mare e alla navigazione. Il Museo espone difatti un' interessantissima e ricchissima scelta di materiale, ordinato, pur nella vastità ed eterogeneità, secondo criteri tanto tipologici che cronologici, ad iniziare dal modellini di imbarcazioni dell'antichità. Lo scopo del Museo Navale è duplice: da un lato mantenere vivo il culto delle tradizioni della Marina Militare, dall'altro documentare l'evoluzione tecnica delle navi militari. Al visitatore viene mostrato un notevole numero di cimeli, modelli, carte geografiche, armi subacquee, fotografie e documenti. Tra i cimeli esposti vanno segnalati una pregevole raccolta di medaglie, nastri per berretti, bandiere navali, ventotto polene e due cariatidi provenienti da navi militari. A rappresentare gli elementi di maggior pregio del Museo Navale sono in particolare alcuni pezzi di incommensurabile valore storico, vanto per la Marina Militare. Di particolare interesse per gli amatori sono gli oltre centocinquanta modelli, fra i quali alcuni relativi a unità molto note: le triremi romane, le unità colombiane, la galeazza veneta, la prima corazzata monocalibra progettata da Benedetto Brin, il Duiliodotato di cannoni da 450 millimetri, i famosi mezzi d'assalto della prima e seconda guerra mondiale. Ma fra tutti i modelli, i più belli ed ammirati sono quelli della splendida Fregata San Michele, la poderosa Corazzata Roma e la Nave Scuola Amerigo Vespucci, quest’ultimo costruito nel laboratorio del Museo stesso. Una sezione museale è dedicata agli importanti mezzi d'assalto, fra i quali spicca il gruppo relativo al MAS già utilizzato da Luigi Rízzo nell'impresa di Premuda, e il cimelio della parte poppiera dello scafo del piroscafo Olterra che costituì la base segreta da cui partivano i famosi maiali, i siluri a lenta corsa ideati nel 1935 dagli ufficiali del Genio Navale Tesei e Toschi. Agli eroici momenti vissuti dalla nostra Marina Militare nella seconda guerra mondiale ci riporta anche la parte prodiera dello scafo del sommergibile Scirè, affondato dagli inglesi ad Haifa il 10 Agosto 1942 il cui stendardo è decorato con Medaglia d'oro al Valor militare. Una sezione museale è dedicata agli importanti mezzi d'assalto, fra i quali spicca il gruppo relativo al MAS già utilizzato da Luigi Rízzo nell'impresa di Premuda, e il cimelio della parte poppiera dello scafo del piroscafo Olterra che costituì la base segreta da cui partivano i famosi maiali, i siluri a lenta corsa ideati nel 1935 dagli ufficiali del Genio Navale Tesei e Toschi. Agli eroici momenti vissuti dalla nostra Marina Militare nella seconda guerra mondiale ci riporta anche la parte prodiera dello scafo del sommergibile Scirè, affondato dagli inglesi ad Haifa il 10 Agosto 1942 il cui stendardo è decorato con Medaglia d'oro al Valor militare.Una delle sezioni di maggior fascino e di particolare pregio è certamente quella costituita dalle polene, e fra queste si segnalano quelle che derivano dalla corvetta San Giovanni, dal Regio Trasporto Calabria del 1846 e la bella polena della fregata borbonica Minerva, a bordo della quale, per ordine di Nelson, fu impiccato l’Ammiraglio Caracciolo. Fra tutte, anche per una forma di seducente fascinazione che da sempre l'accompagna, è notissima la polena detta Atalanta, recuperata dalla cannoniera La Veloce nelle acque dell'Oceano Atlantico nel 1864. Il Museo conserva una vasta collezione di armi con pregiati esemplari, tra cui una mitragliera a canne rotanti tipo Gatling prelevata ai Boxers cinesi dai nostri marinai durante la rivolta in Cina del 1901, fucili come il raro Albini modello 1864 in dotazione alle Fanterie di marina imbarcate sulle nostre Unitá navali nella battaglia di Lissa, pistole di tutte le epoche tra le quali spicca un rarissimo esemplare a ruota di produzione bresciana risalente al 1640. Di notevole interesse, fra le armi subacquee, il primo siluro impiegato nel 1875 dalla Marina Militare Italiana sulla corvetta Caracciolo. Spiccano poi i cimeli provenienti dalla Stella Polare e ancora i resti dell'apparecchio radio di fortuna del marconista Biagi utilizzato nella mitica tenda rossa dai superstiti della spedizione polare del Dirigibile Italia comandata dal Generale Nobile, mentre altri reperti ricordano vivamente gli esperimenti realizzati da Guglielmo Marconi che proprio nel golfo spezzino, nel 1897, stabilì il contatto radio con il Rimorchiatore n.8 e con la nave San Martino. Il visitatore può ammirare infine la sala dei nodi, dell’attrezzatura navale, una vasta collezione di medaglie e di uniformi.

GALLERIA FOTOGRAFICA

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