GIOVANNI CAPELLINI
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biografia
Destinato dai genitori prima alla carriera di musicista e poi a quella ecclesiastica, poté dedicarsi allo studio della geologia, sua grande passione, solo alla morte del padre. Nel frattempo fece diversi mestieri: il rilegatore di libri, l'istitutore in un collegio della Spezia, il costruttore di apparecchi elettrici. La sua esistenza ebbe una svolta quando, grazie all'interessamento del Rettore del Seminario di Pontremoli, gli venne offerto l'incarico di Prefetto nel Seminario cittadino. Proseguì poi gli studi grazie al Comune della Spezia, che gli pagò le spese all'Università di Pisa. Dopo la laurea abbracciò la professione di geologo, e iniziò le sue ricerche esplorative sulle Alpi Apuane.
Il suo lavoro venne apprezzato molto presto negli ambienti accademici. Iniziò anche a viaggiare per approfondire gli studi e al suo rientro in Italia venne nominato (1861) professore di Storia naturale nel Collegio nazionale di Genova, incarico che vestì per pochissimo tempo, poiché subito dopo, su nomina del Ministro Terenzio Mamiani, divenne Professore di geologia all'Università di Bologna (con lo stesso decreto, vennero incaricati altri giovani che fecero la storia della cultura italiana di fine secolo, tra i quali Giosue Carducci, di cui sarà amico per tutta la vita, Giuseppe Gandino, Luigi Bombicci).
Viaggiò, sempre alla ricerca di reperti e con l’intento di studiare, scoprire, classificare, confrontare… in Francia, Inghilterra, Svizzera, Germania, Persia, Principati danubiani, Danimarca, Grecia, Belgio, Svezia, Ungheria, Portogallo… Il suo viaggio più celebre, cui dedicò anche un libro di memorie, lo effettuò nel 1862 nell’America del Nord: Canada, Nebraska, Mississipi, Dakota, zone indiane, New York…. Ebbe modo non solo di studiare fossili e strati terrestri, ma anche di approfondire la sue indagini antropologiche. Da questo viaggio portò in patria reperti interessanti anche per la vita dei pellerossa, che nel 1925 vennero donati al Museo di Etnografia e Antropologia della sua città natale.
Ricoprì la carica di Rettore dell'Università di Bologna, e, insieme a Carducci, diede vita alle celebrazioni per l’VIII centenario dello Studio bolognese, nel 1888, ideandone anche lo stendardo e gestendone cerimonie e manifestazioni. Fu anche l'iniziatore della Carta geologica d'Italia e tra i primi a diffondere le teorie di Darwin in Italia. La città della Spezia gli dedicò un monumento, opera di Angiolo Del Santo. A Bologna il Museo geologico universitario, esistente dal 1808 ma da lui profondamente curato e modificato, porta oggi il suo nome. Si sposò due volte: la prima moglie, Ginevra Foresti, sposata il 1° settembre 1866, morì pochi giorni dopo il parto (gennaio 1868). Sei mesi dopo morì anche il figlio Protogino, di rosolia. Si risposò poi nel 1870 con Beatrice Niccolini, con la quale ebbe due figli, Piero e Carlo, e che morì nel 1920. L’amico Carducci gli dedicò un sonetto per il primo matrimonio. Fu molto amico di diversi professori dell’Università e dei coniugi Giovanni e Teresa Gozzadini, di cui lui parla spesso come di una seconda madre. Fu autore di moltissime pubblicazioni scientifiche.
E' sepolto nella tomba di famiglia collocata nella Galleria Tre Navate ma nel Chiostro Vi è collocato un monumento onorario la cui epigrafe recita:
GIOVANNI CAPELLINI / GEOLOGO / DA UMILI NATALI / PER FORZA DI VOLONTA’ E DI IMPEGNO / SALITO AI FASTIGI DELLA GLORIA / FECE RISONARE ALTO NEL MONDO / COL NOME D’ITALIA / IL NOME DI BOLOGNA / E DEL SUO STUDIO OTTO VOLTE SECOLARE / 1833-1922
Fonte:
Mirtide Gavelli
Bibl.: G. Capellini, Ricordi, Bologna, Zanichelli, 1914, 2 vol.