ISOLA PALMARIA
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Versione delle 17:57, 12 dic 2011, autore: Admin (Discussione | contributi)
Poco prima del forte, la strada si biforca e, svoltando a destra, raggiunge il lato orientale dell'isola, quasi per nulla antropizzato, attraverso un sentiero che si snoda in mezzo a profumatissime ginestre, cisti dalle vivaci fioriture, orchidee selvatiche, mirti dall'aroma delicato ed altre piante della macchia mediterranea. La strada raggiunge la Punta della Mariella, poi sovrasta la Grotta del roccio e l'insenatura del Pozzale dove si trovano alcune cave di "portoro", il caratteristico marmo pregiato nero con screziature chiare, attive fino a pochi anni fa. Da qui incomincia la salita verso il Capo dell'Isola dove si aprono numerose piccole cavità (notevole la Grotta dei Colombi dove furono trovati resti umani ed animali risalenti al Neolitico, ora ospitati presso il Museo civico della Spezia) e poi verso la cima dell'isola dove si trova il Semaforo e il Forte Cavour. La discesa si snoda tra pini d'Aleppo e pini marittimi fino a raggiungere la punta nord-occidentale dell'isola in prossimità di una nicchia che un tempo ospitava il busto di re Carlo Alberto, eretto in onore di una sua visita alle cave nel 1837. Di fronte, oltre lo stretto braccio di mare, si staglia con la sua inconfondibile sagoma, la chiesetta di san Pietro, e sullo sfondo si ergono imponenti le pareti calcaree di Muzzerone. Accompagnati dalla visione unica del panorama delle case-torri che costituiscono l'indimenticabile palazzata a mare di Portovenere, ci si avvia a concludere il giro dell'isola ritornando al Terrizzo da dove aveva avuto inizio l'itinerario.
Essendo l'isola Palmaria per tutta la sua estensione compresa nell'area del Parco naturale regionale di Portovenere, il Comune si è attivato per la realizzazione di importanti azioni volte alla sua tutela, ma soprattutto alla definizione di un progetto finalizzato ad una fruizione intelligente delle sue bellezze naturali e paesaggistiche. In questo ambito propositivo è stato costituito nel 1994 il Centro di educazione ambientale, gestito dall'amministrazione comunale. La struttura, ubicata in un fortilizio che ospitava una Batteria sperimentale della Marina militare, consente il soggiorno in camerate con uso di cucina ed ha ampi spazi al coperto e all'aperto per attività di studio e ricreative. È meta ogni anno di un gran numero di giovani, motivati da tematiche ambientali, che oggi si muovono non per mero diletto, bensì per approfondire le loro conoscenze. In quest'ottica il Centro rappresenta un elemento di fondamentale importanza per la fruizione del Parco, soprattutto da parte dei ragazzi, e si avvia a divenire un centro di turismo consapevole, di educazione ai valori dell'ambiente, di sperimentazione, di studio e di ricerca. Di recente inaugurazione è invece il Centro di educazione ambientale di Portovenere. Questo costituisce un nuovo polo di ricezione turistica per Portovenere, il Golfo dei Poeti e la provincia spezzina, con un livello elevato di standard rispetto alle medie dei servizi extralberghieri, uno spazio in cui possono trovare posto 52 persone e in cui si possono sviluppare corsi o convegni. Una realtà integrata con il territorio in cui portare avanti un rinnovato modo di fare turismo conciliando lo studio, la scoperta del territorio e la valorizzazione dell'ambiente con la vacanza. La sede è situata al primo piano dell'edificio scolastico di Portovenere in posizione dominante sul centro storico, nel cuore del sito patrimonio mondiale dell'umanità e del Parco naturale di Portovenere.
La struttura ha tutte le caratteristiche organizzative di un ostello, ma rientra in un programma di valorizzazione e di sviluppo del turismo ambientale per scuole, università, gruppi di ricerca, e anche associazioni o gruppi che vogliano svolgere una serie di attività legate all'ambiente, alla cultura e alle tradizioni locali. Una struttura che garantisce la copertura di uno specifico fabbisogno ricettivo che nel territorio di Portovenere ancora non esisteva.