IL PARCO NATURALE REGIONALE DI PORTOVENERE
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Territorio che mantiene a tutt’oggi un forte carattere di naturalità e che è rivestito da una rigogliosa macchia mediterranea che manifesta il suo continuo dinamismo a seconda dei microclimi ivi presenti: si passa da una situazione di “gariga” ad una macchia dai molteplici aspetti sino ad arrivare a lembi di lecceta e pinete a Pino d’Aleppo frammisto a Pino marittimo ed altre Querce (Cerro e Roverella). Necessaria la menzione del Fiordaliso di PortoVenere e del Tarantolino. Il primo è una piccola pianta perenne, un endemismo esclusivo del promontorio omonimo e delle isole, appartenente alla famiglia delle Composite, con una vivace infiorescenza violetta e che forma un cespuglio abbarbicato sulle falesie tipiche della costa occidentale dell’Area Parco.Il secondo è il più piccolo geco europeo (8 cm coda compresa), un Rettile strettamente notturno caratterizzato da un areale frammentato e relittuale. In tutta la Liguria è presente a Torre Quezzi (GE) e, a livello insulare, esclusivamente sulle isole del Tino e del Tinetto. La rarità di questo piccolo geco è testimoniata dal suo inserimento all’interno della Lista Rossa della UICN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) come “near threatened”, prossimo ad essere classificato come minacciato ed è per tale presenza che le due piccole isole sono state individuate come aree SIC (SIC IT1345103).Un altro fenomeno che merita una citazione è il carsismo: ampiamente presente in tutta l’Area Parco, trova le maggiori espressioni sull’isola Palmaria, caratterizzata da un substrato calcareo ricco di grotte, pozzi stretti e profondi, camini con andamento ascendente e da forme carsiche superficiali quali inghiottitoi, doline e campi solcati.