SAN LORENZO DEL CAPRIONE
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Versione delle 20:50, 18 dic 2011
Riparato e nascosto dal mare, San Lorenzo del Caprione è stato il rifugio dei lericini al tempo delle incursioni saracene dell’alto medioevo. Poco si conosce del borgo e della sua fine se non che nel XVI secolo , all’epoca del Giustiniani, contava ancora 100 fuochi. La chiesa, ultima testimonianza dell’antico borgo, è citata in documenti del 1100 (Archivio Vescovile di Sarzana) e nei Registri Vaticani delle decime dell’anno 1296/7 dipendente dalla chiesa madre di Trebbiano ( Ubaldo Formentini). La pianta è rettangolare e termina con abside semicircolare. La sua più grande particolarità a giudicare dalle opere rimaste, consiste nel campanile accorpato nella struttura muraria della chiesa. A due navate, il catino è delimitato da due robusti archi falcati e costruito con materiali a spina di pesce. Ad eccezione delle monofore dell’abside , altre aperture sono architravate . ( Indizio di una remota costruzione ) Le monofore sono a doppio strombo. Nella zona è ancora presente il seggio di una macina in pietra di cui esiste analogo esemplare presso l’isola del Tino, Barbazzano e Narbostro , esemplare quest’ultimo più piccolo degli altri e, diversamente, ricavato in una vena di roccia affiorante. Della chiesa, che ormai sta diroccando, si ricordano soltanto gli abitanti di Pugliola, il 10 di Agosto, nell’occasione della commemorazione di San Lorenzo.