GIOVANNI CAPELLINI
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Versione delle 15:36, 27 lug 2011
GOVANNI CAPELLINI
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QUARTIERE UMBERTINO | |
Nazione: | |
Regione: | |
Provincia: | |
Comune: | Liguria |
Date: | LA SPEZIA |
Premi: | LA SPEZIA |
Links: | La Spezia 14 luglio 1894
Monte Nero (Alpi Giulie) 16 giugno 1915 |
biografia
Destinato dai genitori prima alla carriera di musicista e poi a quella ecclesiastica, poté dedicarsi allo studio della geologia, sua grande passione, solo alla morte del padre. Nel frattempo fece diversi mestieri: il rilegatore di libri, l'istitutore in un collegio della Spezia, il costruttore di apparecchi elettrici. La sua esistenza ebbe una svolta quando, grazie all'interessamento del Rettore del Seminario di Pontremoli, gli venne offerto l'incarico di Prefetto nel Seminario cittadino. Proseguì poi gli studi grazie al Comune della Spezia, che gli pagò le spese all'Università di Pisa. Dopo la laurea abbracciò la professione di geologo, e iniziò le sue ricerche esplorative sulle Alpi Apuane.
Il suo lavoro venne apprezzato molto presto negli ambienti accademici. Iniziò anche a viaggiare per approfondire gli studi e al suo rientro in Italia venne nominato (1861) professore di Storia naturale nel Collegio nazionale di Genova, incarico che vestì per pochissimo tempo, poiché subito dopo, su nomina del Ministro Terenzio Mamiani, divenne Professore di geologia all'Università di Bologna (con lo stesso decreto, vennero incaricati altri giovani che fecero la storia della cultura italiana di fine secolo, tra i quali Giosue Carducci, di cui sarà amico per tutta la vita, Giuseppe Gandino, Luigi Bombicci).
Viaggiò, sempre alla ricerca di reperti e con l’intento di studiare, scoprire, classificare, confrontare… in Francia, Inghilterra, Svizzera, Germania, Persia, Principati danubiani, Danimarca, Grecia, Belgio, Svezia, Ungheria, Portogallo… Il suo viaggio più celebre, cui dedicò anche un libro di memorie, lo effettuò nel 1862 nell’America del Nord: Canada, Nebraska, Mississipi, Dakota, zone indiane, New York…. Ebbe modo non solo di studiare fossili e strati terrestri, ma anche di approfondire la sue indagini antropologiche. Da questo viaggio portò in patria reperti interessanti anche per la vita dei pellerossa, che nel 1925 vennero donati al Museo di Etnografia e Antropologia della sua città natale.
Ricoprì la carica di Rettore dell'Università di Bologna, e, insieme a Carducci, diede vita alle celebrazioni per l’VIII centenario dello Studio bolognese, nel 1888, ideandone anche lo stendardo e gestendone cerimonie e manifestazioni. Fu anche l'iniziatore della Carta geologica d'Italia e tra i primi a diffondere le teorie di Darwin in Italia. La città della Spezia gli dedicò un monumento, opera di Angiolo Del Santo. A Bologna il Museo geologico universitario, esistente dal 1808 ma da lui profondamente curato e modificato, porta oggi il suo nome.
Si sposò due volte: la prima moglie, Ginevra Foresti, sposata il 1° settembre 1866, morì pochi giorni dopo il parto (gennaio 1868). Sei mesi dopo morì anche il figlio Protogino, di rosolia. Si risposò poi nel 1870 con Beatrice Niccolini, con la quale ebbe due figli, Piero e Carlo, e che morì nel 1920.
L’amico Carducci gli dedicò un sonetto per il primo matrimonio. Fu molto amico di diversi professori dell’Università e dei coniugi Giovanni e Teresa Gozzadini, di cui lui parla spesso come di una seconda madre. Fu autore di moltissime pubblicazioni scientifiche.
E' sepolto nella tomba di famiglia collocata nella Galleria Tre Navate ma nel Chiostro Vi è collocato un monumento onorario la cui epigrafe recita:
GIOVANNI CAPELLINI / GEOLOGO / DA UMILI NATALI / PER FORZA DI VOLONTA’ E DI IMPEGNO / SALITO AI FASTIGI DELLA GLORIA / FECE RISONARE ALTO NEL MONDO / COL NOME D’ITALIA / IL NOME DI BOLOGNA / E DEL SUO STUDIO OTTO VOLTE SECOLARE / 1833-1922
Fonte:
Mirtide Gavelli
Bibl.: G. Capellini, Ricordi, Bologna, Zanichelli, 1914, 2 vol.
Giovanni Capellini, notizie su vita e opere
(1833-1922) Gelogo e paleontologo spezzino, da umile rilegatore di libri a Pontremoli, riuscì, anche grazie al mecenatismo di Teresa Durazzo Doria a laurearsi, e nel 1861 divenne docente di geologia all'Università di Bologna. Là fondò il Museo Geologico.
Fu studioso anche di preistoria e paleontologia, e celebri sono le sue fruttuose ricerche nella " Grotta dei Colombi " ( Isola Palmaria , effettuate fra il 1869 ed il 1870.
Un importante esperienza era stata il viaggio effettuato nel 1863 in America Settentrionale insieme con lo studioso francese Jules Marcow, ricostruito nei " Ricordi di un viaggio scientifico..." pubblicati a Bologna nel 1867.
A lui dobbiamo la prima spiegazione sistematica della geologia del Golfo, nonchè la prima Carta geologica del Golfo medesimo, pubblicata nel 1863.
Tra l'altro fu lui a compiere i primi rilevamenti in quella che egli stesso battezzò "Grotta dell'orso" e che fu scoperta nel 1896 poco sopra la località di Pegazzano durante i lavori di una cava di pietra. Tra le sue prime iniziative c'è la fondazione di un' accademia detta "dei Concordanti", istituzione di studi letterari legata al Collegio.
Pubblicò oltre 200 lavori di scienze della terra fra i quali: "Descrizone geologica del Golfo della Spezia e Val di Magra inferiore", Bologna 1864; "Grotta dei Colombi à l'ile Palmaria, Golfo della Spezia", Bologna 1873; "Gli antichi confini del Golfo della Spezia",Roma Accademia dei Lincei 1889.
Per sua iniziativa si tenne alla Spezia al Casino Civico, la riunione straordinaria della Società italiana di scienze naturali, che si svolse dal 18 al 21 settembre 1865 e che vide la partecipazione di 95 scienziati provenienti da ogni parte d'Italia.
Ottenne la cittadinanza onoraria di 7 città, 18 onoreficienze cavalleresche e fu accademico di 57 accademie.
Fu nominato Senatore del Regno il 4 dicembre 1890.
Morì a Bologna.
Era sempre rimasto affezionatissimo alla "diletta città natale" la cui vecchia immagine "trasformata e sventrata" rievoca con profonda nostalgia nei suoi "Ricordi" del 1914.
E' stata intitolata al suo nome l'Accademia Lunigianese di Scienze (presso la quale sono conservati molti suoi cimeli, donati dal figlio Giancarlo) e nei giardini pubblici è stato eretto un monumento a suo nome.
Fonte:Aldo Landi, Enciclopedia storica della città della Spezia-- Accademia Lunigianese di Scienze Giovanni Capellini
--endometrio pincus 17:24, 27 lug 2011 (CEST)