CESARE SERVIATTI

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Versione delle 16:02, 21 lug 2011

Cesare Serviatti nasce a Roma nel 1875. Viene ricordato come il Landru del Tevere, perché uccide le donne per impossessarsi dei loro averi, proprio come il vecchio serial killer francese Henry Landru.

Nella sua vita pratica diversi mestieri, passando da macellaio ad infermiere, ma viene spesso licenziato per il suo carattere violento nei confronti dei clienti e dei colleghi. Raggiunta l’età della pensione, l’uomo inizia a pubblicare un annuncio su diversi giornali, allo scopo di abbindolare giovani donne: “Pensionato, 450 lire mensili, conoscerebbe signorina con mezzi, preferibilmente cameriera, scopo matrimonio”.

Il suo aspetto fisico incide positivamente sulla sua truffa: Serviatti appare infatti come un sessantenne basso e in carne, un uomo simpatico e socievole, con pochi capelli ma con dei baffi molto accentuati. Simula inoltre una ferita di guerra, che si è in realtà procurato sul posto di lavoro.

Serviatti sceglie con cura tra le donne che rispondono al suo annuncio, scegliendo solo donne sole, senza parenti o amici che possano interferire con i suoi piani. L’uomo confessa loro falsi sentimenti, progetta fughe d’amore e mente su presunte somme di denaro messe da parte negli anni. Tuttavia, ciò che lega tutte queste donne è semplicemente la voglia di essere amate.

Nel 1928 si consuma il primo omicidio: Serviatti conosce grazie all’annuncio Pasqua Bartolini Tiraboschi, ne diventa l’amante e la uccide con una coltellata a letto, durante un rapporto sessuale. Il cadavere della donna verrà poi tagliato in piccoli pezzi e gettato in un pozzo nero.

La seconda vittima è Bice Maragucci, a cui l’uomo riserva lo stesso trattamento della donna precendente, ma i resti del corpo vengono gettati nel Tevere.

L’ultimo assassinio documentato avviene nel 1932, quando Paolina Goretti viene accoltellata e fatta a pezzi a sua volta. Serviatti stipa i resti della vittima in due valigie, che vengono rinvenute su un treno diretto a Napoli dalla stazione di La Spezia. Sullo stesso treno viene rinvenuto un coltello sporco di sangue. La miglior amica della vittima, Olga, riconosce Paolina nei resti umani. La donna rivela quindi alla polizia che la sua amica le aveva a lungo parlato di un ex maresciallo mutilato di guerra, Cesare Serviatti, che avrebbe dovuto sposare a La Spezia.

Due giorni dopo, il 9 Dicembre 1932, la polizia fa irruzione nella residenza romana di Serviatti, arrestando l’uomo mentre è a cena con la moglie. Dopo un lungo interrogatorio, l’uomo confessa l’omicidio di Paolina Goretti e di altre quattro donne, senza però rivelare il nome delle altre vittime. La polizia riesce a collegare il suo nome agli omicidi di Bice Maragucci e Pasqua Bartolini Tiraboschi, ma gli altri due nomi sono tuttora sconosciuti.

L’uomo viene condannato all’ergastolo per gli omicidi di Pasqua Bartolini Tiraboschi e Bice Maragucci e alla pena di morte per l’omicidio, il vilipendio e l’occultamento di Paolina Goretti. Alle 6,24 del 13 ottobre 1933, Serviatti viene fucilato da un plotone di moschetti nel poligono di Chiara Vecchia, a Sarzana.

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