VEZZANO LIGURE
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Versione delle 16:44, 13 lug 2011
A Castiglione Vara, tra la casa e l'orto di mio zio, c'è un'altana collegata alla casa da un ballatoio: queIl'altana è il rudere di una torre, domina la valle dell'Usurana e mi raccontavano che era chiamata la "torre dei prepotenti”. Non so se quella torre era un avamposto dei "domini ” di Vezzano, ma quelIa attribuzione "dei prepotenti"' si attaglia meravigliosamente a loro.
I Signori di Vezzano, senza titolo, senza lignaggio, contribuirono a fare la storia grazie alla loro solidarieta familiare e soprattutto all'intuito e alla determinazione. Essi influenzarono direttamente o indirettamente la vita della Lunigiana per i primi tre secoli dopo il Mille. Luni era ormai finita, squassata dalle scorrerie e desolata dalla malaria. Il Vescovo non era in grado di essere l'elemento unificante della vallata, gli stessi comuni che si andavano formando non riuscivano ad avere la necessaria consistenza ed estendere la loro influenza al contado. Viceversa una rete di consorterie feudali frenava il processo uniticante senza poterlo gestire in proprio. Non esisteva una forte signoria unitaria, ma un consorzio determinato da vincoli di parentela e di interessi, interessi basati sulla necessità di assicurarsi e mantenere il controllo di quell'itinerario vitale che metteva in collegamento il Tirreno con la Padania, i valichi alpini con il turbolento Centro Italia. Vezzano nacque probabilmente da un presidio stradale fortificato sul passo che congiungeva il golfo con la valle della Magra; chi deteneva quel presidio, come tanti altri sparsi in questo territorio al momento dello sfaldamento dei poteri legittimi ed ecclesiastici, era in grado di esercitare di fatto e successivamente di diritto un potere territoriale e poi politico. Così i Vezzano che appartenevano alla nuova classe dei castellani, disponendo di terre e di manieri, si trasformarono in "domini", con i quali dovevano fare i conti coloro che avevano interessi in Lunigiana e nella Liguria orientale. Astuti e prepotenti quanto basta, estendono il loro patrocinio al monastero del Tino per creare un potere ecclesiasti co autonomo e quindi conflittuale con il Vescovo di Luni. Anche nel periodo del disfacimento del loro potere, quasi una "ritirata strategica", rimangono determinanti nelle vicende lunigianesi e preparano l'insediamento della Repubblica Genovese. Prima la cessione di Sestri Levante, poi di Portovenere ed infine di Lerici; nel Xlll secolo i Signori di Vezzano evitano ancora il consolidarsi del potere vescovile e contrastano l'espansionismo dei Malaspina verso la costa. L'origine di questa famiglia è incerta. Di Vezzano si parla già nel diploma di Ottone I nel 963 come di un possesso del vescovo Adalberto, ma agli inizi del 1000 incontriamo un Cono "de Castro Vezano". Secondo alcuni il capostipite sarebbe un certo Grimaldo, vassallo del vescovo di Luni, discendente probabilmente di quella casta militare longobarda stabilitasi in Lucchesia e che per la sua partecipazione alla difesa delle coste dalle scorrerie piratesche ebbe l'amministrazione di alcuni centri curtensi. L'origine del toponimo "Vezzano" è per i più scontata: Vezzano fu fondata da un nobile romano, certo Vezio (Vectius); di un Publio Vezio Ligure fanno menzione Cicerone (nelle sue epistole ad Attico) e lo storico Dione Nicetta. Di un altro Vezio Rustico Bollano, che fu console nell'anno 864 di Roma, ci parla Tacito (lib. XI). Altri sostengono che Vezzano sia di origine ligure, precedente alla romanizzazione di Luni e significhi "vetta di Giano", qualcuno ha avanzato l'idea di un presidio fenicio: questi navigatori avrebbero edificato un'ara a Giano, che secondo la radice sanscrita signifi- cherebbe "splendore". Le tre tesi sono riportate da Angelo Centi (1898). Vezzano è oggi costituito da un complesso articolato in Vezzano Alto e Vezzano Basso, riuniti da un terzo borgo detto Mitiliano o Metelliano (il richia- mo ai Metelli è d'obbligo) chiamato oggi Capitolo, da Valeriano Lunense, frazione posta in posizione dominante rispetto al passo di Buonviaqgio ed una larga plaga in pianura, in cui è notevole la zona detta "Molinello". Interessante la torre pentagonale detta di Castruccio, che ha riscontri in quella di Arcola, nella torre di Lerici e nella cosiddetta "torre di Dante" a Mulazzo. Vezzano superiore è dotato di una bella chiesa situata su una spianata da cui si ammira un meraviglioso panorama. La chiesa è dedicata a S. Siro che ha come contitolare S. Prospero, riprendendo il titolo della vecchia pieve al piano in località Corongiola presso Bottagna. La chiesa possiede un incunabolo contenente l'edizione di Tucidide fatta dal Valla e databile intorno al 1480. A Vezzano Basso la chiesa-santuario di S. Maria Assunta (XVII sec.); nel suo territorio l'antica chiesa parrocchiale di S. Maria (X11—XIII sec.) appartenente una volta ai Canonici regolari di S. Agostino sino alla metà del XV secolo. Nel borgo di Vezzano Alto v'è un oratorio di S. Siro con resti del XIII secolo. Particolarmente interessante l'antica pieve di S. Maria e S, Prospero a Corongiola, presso Bottagna, ormai dismessa; probabilmente le origini di questa pieve sono in relazione con la traslazione del corpo del suo titolare, S. Prospero di Tarragona, da Camogli a Reggio Emilia per iniziativa del Vescovo di questa localita, torse quello stesso Antistene che si era preoccupato di ricuperare i resti di S. Venerio dalla basilica cimiteriale omonima ai piedi della collina di Vezzano. La pieve di Corongiola presentava i caratteri delle tipicbe chiese lunigianesi a due navate. Vezzano è oggi un centro turistico e culturale di grande interesse. Annualmente a settembre a Vezzano prende vita una manifestazione popolare simpatica e vivace, la "Sagra dell'uva". ln questa occasione tra sfilate folkloristiche ed iniziative varie, i vari rioni si vestono a festa, organizzando stands gastronomici e mostre di cultura paesana, una giuria assegna al rione che meglio ha saputo distinguersi il palio della festa.
Fonte: Cara Spezia volume 1
--Mitilo Ignoto 18:29, 13 lug 2011 (CEST)