EUGENIO GIOVANDO
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Poeta, scrittore, musicista, dialettologo, studioso e ricercatore della cultura e delle tradizioni locali, aviatore. | Poeta, scrittore, musicista, dialettologo, studioso e ricercatore della cultura e delle tradizioni locali, aviatore. | ||
- | Nato alla Spezia, nel quartiere di [[PIAZZA BRIN|Piazza Brin]] il 6 gennaio 1924, ha | + | Nato alla Spezia, nel quartiere di [[PIAZZA BRIN|Piazza Brin]] il 6 gennaio 1924, ha amato appassionatamente Spezia e si è dedicato per tutta la vita allo studio e al recupero delle sue tradizioni, della storia, dell’arte, del dialetto, divenendo uno dei maggiori esperti di cultura locale. Si è interessato anche al patrimonio culturale ligure e delle altre regioni italiane. Poeta fine e sensibile, ha composto numerose liriche in dialetto e in lingua: i suoi versi, lessicalmente e tecnicamente accurati, si affidano al ritmo e alla musicalità, prediligendo temi importanti, quali la vita, l’uomo, la libertà, l’amore, ma anche il motto arguto, la metafora del mondo animale per castigare i vizi dell'uomo. Una parte non secondaria dei suoi componimenti presenta un sapore tipicamente "ligustico". |
+ | Ha ottenuto vari riconoscimenti, tra quali il Memorial Sergio Sileri. Moltissimi anche i premi vinti: il Premio dialettale in italiano in Sicilia, il San Fruttuoso e il Superba a Genova. | ||
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+ | Ha scritto anche testi in prosa, saggi, manuali di cucina. | ||
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+ | Ha collaborato a lungo con Tele Liguria Sud. È stato per molti anni direttore del periodico Tuttospezia | ||
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+ | È stato musicista prolifico e completo: ha composto musica sacra, canzoni per adulti e per bambini. E’ stato finalista allo “Zecchino d’oro” con la canzone Abracadabra. Molto ricca la sua produzione, sia in italiano che in dialetto, dedicata alla città: “O bella Spezia” è diventata l’inno ufficiale spezzino e ogni domenica è intonato sugli spalti dello stadio dai tifosi della squadra cittadina. Ha composto - musica e parole - una cinquantina di canzoni dialettali, tra le quali ricordiamo [[A Spèza de nòte]], [[A fontana de Ciassa Brin]], [[Na feta di fainà]], [[Carlevà da Spèza]], ecc., oltre a più di cento canzoni in italiano. | ||
Ha scritto [[Storia del carnevale spezzino]], [[Storia della Fiera di San Giuseppe]], [[Storia dei Ragazzi di Migliarina]], [[C'era una volta Spezia]], da [[Ciclina]] a [[Gigion Abòssa]], e [[Mia nonna cucinava così]], contenente anche una serie di poesie dialettali. | Ha scritto [[Storia del carnevale spezzino]], [[Storia della Fiera di San Giuseppe]], [[Storia dei Ragazzi di Migliarina]], [[C'era una volta Spezia]], da [[Ciclina]] a [[Gigion Abòssa]], e [[Mia nonna cucinava così]], contenente anche una serie di poesie dialettali. | ||
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Nel 1997 gli è stata assegnata la medaglia d'oro al premio Valente Faustini dei dialetti italiani di Piacenza, per la poesia [Sinque Tère] | Nel 1997 gli è stata assegnata la medaglia d'oro al premio Valente Faustini dei dialetti italiani di Piacenza, per la poesia [Sinque Tère] | ||
- | Cantautore ha fatto parte del Gruppo Folk [[La Sprugola]], insieme alla moglie [[LENA FOLK|Lena Folk]], ed è autore di tutte le edizioni de [[LÜNÀIO DEA SPÈZA|Lünàio dea Spèza]] fino a quella del 2007. | + | Cantautore, ha fatto parte del Gruppo Folk [[La Sprugola]], insieme alla moglie [[LENA FOLK|Lena Folk]], ed è autore di tutte le edizioni de [[LÜNÀIO DEA SPÈZA|Lünàio dea Spèza]] fino a quella del 2007. |
- | + | Il popolare “O Genio”, scomparso il 12 novembre 2006, amava ricordare la sua esperienza di aviatore: aveva infatti uno spirito che sapeva volare alto. | |
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Versione delle 17:40, 11 lug 2011
EUGENIO GIOVANDO
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Luogo di nascita: | La Spezia |
Date: | 7/01/1924 - 12/11/2006 |
Periodo di attività: | 20° secolo |
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Eugenio Giovando
Poeta, scrittore, musicista, dialettologo, studioso e ricercatore della cultura e delle tradizioni locali, aviatore.
Nato alla Spezia, nel quartiere di Piazza Brin il 6 gennaio 1924, ha amato appassionatamente Spezia e si è dedicato per tutta la vita allo studio e al recupero delle sue tradizioni, della storia, dell’arte, del dialetto, divenendo uno dei maggiori esperti di cultura locale. Si è interessato anche al patrimonio culturale ligure e delle altre regioni italiane. Poeta fine e sensibile, ha composto numerose liriche in dialetto e in lingua: i suoi versi, lessicalmente e tecnicamente accurati, si affidano al ritmo e alla musicalità, prediligendo temi importanti, quali la vita, l’uomo, la libertà, l’amore, ma anche il motto arguto, la metafora del mondo animale per castigare i vizi dell'uomo. Una parte non secondaria dei suoi componimenti presenta un sapore tipicamente "ligustico". Ha ottenuto vari riconoscimenti, tra quali il Memorial Sergio Sileri. Moltissimi anche i premi vinti: il Premio dialettale in italiano in Sicilia, il San Fruttuoso e il Superba a Genova.
Ha scritto anche testi in prosa, saggi, manuali di cucina.
Ha collaborato a lungo con Tele Liguria Sud. È stato per molti anni direttore del periodico Tuttospezia
È stato musicista prolifico e completo: ha composto musica sacra, canzoni per adulti e per bambini. E’ stato finalista allo “Zecchino d’oro” con la canzone Abracadabra. Molto ricca la sua produzione, sia in italiano che in dialetto, dedicata alla città: “O bella Spezia” è diventata l’inno ufficiale spezzino e ogni domenica è intonato sugli spalti dello stadio dai tifosi della squadra cittadina. Ha composto - musica e parole - una cinquantina di canzoni dialettali, tra le quali ricordiamo A Spèza de nòte, A fontana de Ciassa Brin, Na feta di fainà, Carlevà da Spèza, ecc., oltre a più di cento canzoni in italiano.
Ha scritto Storia del carnevale spezzino, Storia della Fiera di San Giuseppe, Storia dei Ragazzi di Migliarina, C'era una volta Spezia, da Ciclina a Gigion Abòssa, e Mia nonna cucinava così, contenente anche una serie di poesie dialettali.
Nel 1997 gli è stata assegnata la medaglia d'oro al premio Valente Faustini dei dialetti italiani di Piacenza, per la poesia [Sinque Tère] Cantautore, ha fatto parte del Gruppo Folk La Sprugola, insieme alla moglie Lena Folk, ed è autore di tutte le edizioni de Lünàio dea Spèza fino a quella del 2007. Il popolare “O Genio”, scomparso il 12 novembre 2006, amava ricordare la sua esperienza di aviatore: aveva infatti uno spirito che sapeva volare alto.
Stefania Giovando, figlia del compianto maestro, insieme alla sorella Giuliana ha dato vita alla "Associazione Culturale Eugenio e Lena Giovando" e continua l'opera del padre, pubblicando ogni anno il Lünàio dea Spèza.