BAGNO IRIDE
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Lo stabilimento balneare Iride venne demolito nel 1958 per far posto, al cantiere di demolizioni navali “La Palmaria", successivamente trasformata in terminal della Società Esportatrice “Messina". | Lo stabilimento balneare Iride venne demolito nel 1958 per far posto, al cantiere di demolizioni navali “La Palmaria", successivamente trasformata in terminal della Società Esportatrice “Messina". | ||
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balaustra, composta da colonnine tornite; da lì, si poteva osservare il lungo alberato e ombroso viale S. Bartolomeo che, per la sua frescura, nelle serate d’estate, era animato da un continuo passeggiare di gente. | balaustra, composta da colonnine tornite; da lì, si poteva osservare il lungo alberato e ombroso viale S. Bartolomeo che, per la sua frescura, nelle serate d’estate, era animato da un continuo passeggiare di gente. | ||
Si contavano centinaia di cabine, tra quelle poste a mare su palafitte e quelle | Si contavano centinaia di cabine, tra quelle poste a mare su palafitte e quelle |
Versione delle 15:21, 7 lug 2011
IRIDE (Arcobaleno) 1908
Nel 1940, per accedere a questo stabilimento balneare, il prezzo del biglietto
era di una lira.
Venne iniziato nel 1908 da certo Canepa e venne completato nel 1915, con
l’aiuto del genero Arpe Oreste (grande campione di lotta greco. romana).
Il fossamastrino Boccali Giulio ne ricorda l’eccezionale fisico,`forte e robu-
sto. Più volte si unì ad altri ad osservare Arpe mentre stava preparando le palafitte che dovevano sostenere le lunghe file di cabine (usate poi dai bagnanti come
spogliatoi). Egli, stando ritto su appositi cavalletti, con un pesante tacco di legno dotato di due lunghi manici, batteva ripetutamente con forza alla sommità
di grossi pali appuntiti, conficcandoli per quanto bastava nel suolo sottomari-
no. Facendo ciò, si sostituiva alla tradizionale macchina “batti palo”.
Inoltre il Boccali ricorda anche che quando lo stabilimento balneare “Iride"
fu finito, le cabine vennero divise in due settori ben distinti, separando quelle
destinate agli uomini da quelle delle donne. La separazione era netta in quanto
le cabine erano collocate ai due lati contrapposti, alle estremità dello stabilimento
ed era severamente vietato accedere a quelle non destinate. La balneazione invece era in comune, libera a tutti.
E continua nel racconto che vi erano alcune cabine costruite appositamente
per coloro che non volevano essere osservati mentre stavano facendo il bagno.
Erano dotate di una botola che permetteva dall’interno, scendendo alcuni gradini, di andare in acqua e, protetti da quattro pareti di legno, non essere visti
dall’esterno; per lo più erano occupate da anziane signore.
L’amico fossamastrino Pedemonte Carletto ricorda l'intraprendenza di Canepa e Arpe. Nell’attesa di completare definitivamente lo stabilimento, provvisoriamente, come spogliatoi per i bagnanti, ben allineate posero sulla spiaggia
delle fusoliere di vecchi aerei idrovolanti, in quanto leggeri e con le strutture
in legno, ricoperte con fitta tela di canapa, impermeabilizzati con olio di lino
crudo e poi pitturati color argento. Questi idrovolanti avevano operato duran-
te la grande guerra mondiale 1915 - 1918.
Lo stabilimento balneare Iride venne demolito nel 1958 per far posto, al cantiere di demolizioni navali “La Palmaria", successivamente trasformata in terminal della Società Esportatrice “Messina".
L'Iride, come si è detto, aveva le strutture tutte di legno, come anche gli altri stabilimenti balneari. Soprastante al frontale di ingresso, tramite una scala a chiocciola, si accedeva ad una lunga balconata e ai lati spiccava una piacevole
balaustra, composta da colonnine tornite; da lì, si poteva osservare il lungo alberato e ombroso viale S. Bartolomeo che, per la sua frescura, nelle serate d’estate, era animato da un continuo passeggiare di gente.
Si contavano centinaia di cabine, tra quelle poste a mare su palafitte e quelle
a terra sulle due grandi spiagge, poste ai lati del passaggio centrale che portava
alla grande rotonda sul mare, con al centro una vasta pista da ballo, munita di
bar e palco per l’orchestra, ove noti maestri (Biso e Campodonico) vi suonarono con le loro orchestre.
Questo stabilimento balneare aveva prezzi molto popolari; per questo era
il più noto e frequentato ed anche perché, finito il periodo estivo, tutti i sabato
e domenica si continuava ugualmente a ballare. Inoltre nelle maggiori festività
dell’anno e nel periodo del Carnervale, venivano organizzati festosi veglioni.