MUSEO DIOCESANO DI BRUGNATO
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Al pianterreno del museo, si trova la sezione archeologica. Qui è possibile vedere i basamenti originari del palazzo vescovile che ospita il museo. In questa parte del palazzo sono stati rinvenuti numerosi reperti ceramici, non ancora esposti al pubblico perché ancora in fase di studio e di catalogazione. | Al pianterreno del museo, si trova la sezione archeologica. Qui è possibile vedere i basamenti originari del palazzo vescovile che ospita il museo. In questa parte del palazzo sono stati rinvenuti numerosi reperti ceramici, non ancora esposti al pubblico perché ancora in fase di studio e di catalogazione. | ||
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'''Cenni storici sul Palazzo Vescovile''' | '''Cenni storici sul Palazzo Vescovile''' | ||
Versione delle 16:02, 30 giu 2011
Il museo diocesano di Brugnato, inaugurato nel 2001 nel palazzo Vescovile, costruito sui resti dell'antica abbazia di San Colombano ed attiguo alla concattedrale dei Santi Pietro, Lorenzo e Colombano. Il museo raccoglie reperti archeologici ed opere d'arte provenienti dalle chiese della val di Vara e dall'antica diocesi di Brugnato.
I criteri espositivi rispondono alla duplice funzione che anticamente aveva posseduto il palazzo: l'essere, allo stesso tempo, dimora privata e palazzo di rappresentanza.
Salone di rappresentanza e sale attigue: Simboli del potere pastorale ed oggetti legati alla liturgia e alla celebrazione della Messa. In questa sala, è da ammirare il soffitto ligneo a trompe l'oeil , risalente ai lavori di rinnovamento apportati, nel 1767, dal Vescovo Francesco Maria Gentile. L'apparato decorativo ha una struttura a grandi specchiature con motivi fitoformi, tipiche del barocchetto genovese. Al centro del soffitto è situato lo stemma della famiglia Gentile, con gli attributi vescovili. Tra gli oggetti custoditi in queste sale, troneggia una pala d'altare opera del genovese Cesare Corte (fine XVI - XVII): si tratta della Madonna del Rosario e i Santi Pietro e Domenico.
Studio, camera da letto, saletta: Libri liturgici, documenti provenienti dall'archivio diocesano. Il mobilio della stanza è, in gran parte, quello originario. Nello studio si trova un pregadio di stile rococò: al centro sopra la mensa si trova un dipinto raffigurante l'Addolorata; ai lati, dopo una lunga fase di restauro, sono venuti alla luce due affreschi, uno dei quali raffigura la parabola della Samaritana al pozzo. Ancora in questa sala, sulla parete Ovest, si trova la Lactatio di San Bernardo del pittore Gian Lorenzo Bertolotto (1646 - 1721), invece sulla parete Est si trova L'Orazione di Gesù nell'orto, del pittore piemontese Giuseppe Vermiglio. Nella parete Sud, si trova l'affresco di un pittore anonimo ligure della fine del XV secolo: si tratta della Madonna col Bambino ed i SS. Pietro e Lorenzo.
Al pianterreno del museo, si trova la sezione archeologica. Qui è possibile vedere i basamenti originari del palazzo vescovile che ospita il museo. In questa parte del palazzo sono stati rinvenuti numerosi reperti ceramici, non ancora esposti al pubblico perché ancora in fase di studio e di catalogazione.
Cenni storici sul Palazzo Vescovile
Residenza di vescovi dal 1133, ospita oggi il Museo Diocesano. Il palazzo fu costruito in quattro fasi, più volte rimaneggiato, restaurato ed ampliato. I maggiori cambiamenti corrispondono però ai momenti cruciali della storia della diocesi brugnatese:
- I Fase - Periodo abbaziale:
La fondazione dell'abbazia non è certa, si presume risalga al VI secolo ed è dedicata a San Colombano.
- II Fase - La Diocesi:
Nel 1133 è costituita la diocesi monastica di Brugnato. A questo periodo, in seguito alle nuove esigenze, viene eretta la struttura originaria del palazzo sopra l'antica abbazia e viene costruita la Cattedrale, oggi dedicata ai SS. Pietro e Lorenzo e San Colombano.
- III Fase - XVI Secolo:
Corrisponde ad una fase di decadenza, dovuta allo spostamento della residenza dei vescovi di Brugnato prima Pontremoli e poi a Sestri Levante.
- IV Fase - XVIII-XIX Secolo:
A questo periodo risalgono la riedificazione, il restauro e l'ampliamento del palazzo. I più attivi in tal senso furono i vescovi Lomellini (1722-1754) e F.M. Gentile (1767-1791). L'ultimo restauro, precedente a quello eseguito per il giubileo del 2000, risale al quinquennio 1815 - 1820, ad opera del Cardinale Spina. Nel 1820 un decreto pontificio unì nuovamente le diocesi di Brugnato e Luni, segnando così l'abbandono ed il degrado del palazzo.
Fonte: Diocesi La Spezia