BORGHETTO VAL DI VARA

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BORGHETTO VAL DI VARA

In Dialetto: Borgheto
BORGHETTO VAL DI VARA.jpg
Nazione: Flag ita.gif
Regione: Liguria
Provincia: LA SPEZIA
Comune: BORGHETTO VAL DI VARA
Coordinate: 44°13′26″N 9°43′17″E
Altitudine: 104 mt s.l.m.
Google Maps: http://tinyurl.com/6ydkzgy
Dialetti:
Abitanti: 991
Densità: 36,3 ab./km²
Frazioni:
CAP: 19020
Patrono: San Carlo Borromeo
Ricorrenza: 4 novembre
Eventi:
Musei:
Parchi:
Links: Comune

COMUNE BORGHETTO DI VARA Il territorio borghettino fa da cerniera tra la vicina Riviera di Levante e la Val di Vara. Il comune fa parte della Comunità Montana della Media e Bassa Val di Vara e del Parco naturale regionale di Montemarcello - Magra. BORGHETTO DI VARA si trova nella media Val di Vara in provincia Della Spezia a pochi kilometri dalle Cinque Terre. Fondato nel 1274 dalla diocesi di Brugnato e borgo di fondovalle sull’antica via Aurelia, Borghetto divenne luogo di sosta, rifugio ospitale per anonimi viandanti e pellegrini, il nome è già una indicazione precisa della sua antica funzione di “borgo” stradale. Personaggi celebri come Mazzini, Wagner, Vittorio Emanuele II di Savoia e Marconi transitarono per il paese poiché nel XIV secolo fu scelto come prima stazione della diligenza dopo La Spezia. Borghetto di Vara (C.A.P. 19020) appartiene alla provincia di La Spezia e dista 30 chilometri da La Spezia, capoluogo della omonima provincia. Borghetto di Vara conta 1.005 abitanti (Borghettini) e ha una superficie di 27,3 chilometri quadrati per una densità abitativa di 36,81 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 104 metri sopra il livello del mare. Il municipio è sito in Piazza Umberto I 3, tel. 0187 894121, fax. 0187 894121. Cenni anagrafici: Il comune di Borghetto di Vara ha fatto registrare nel censimento del 1991 una popolazione pari a 1.069 abitanti. Nel censimento del 2001 ha fatto registrare una popolazione pari a 1.005 abitanti, mostrando quindi nel decennio 1991 - 2001 una variazione percentuale di abitanti pari al -5,99%. Gli abitanti sono distribuiti in 470 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,14 componenti. Cenni geografici: Il territorio del comune risulta compreso tra i 79 e i 722 metri sul livello del mare. L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 643 metri. Cenni occupazionali: Risultano insistere sul territorio del comune 3 attività industriali con 8 addetti pari al 3,20% della forza lavoro occupata, 26 attività di servizio con 51 addetti pari al 20,40% della forza lavoro occupata, altre 42 attività di servizio con 140 addetti pari al 56,00% della forza lavoro occupata e 9 attività amministrative con 51 addetti pari al 20,40% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 250 individui, pari al 24,88% del numero complessivo di abitanti del comune.

Borghetto 02.jpg

Il nuovo palazzo Comunale Il nuovo palazzo Comunale, inaugurato nel 1998, a due paini, più un piano terra, dispone anche di un piccolo giardino in terno ed è venuto ad inserirsi, ripristinandone l’antica struttura, nella parte più antica del Capoluogo, conservando l’integrità e l’architettura dell’antico passaggio deno­minato “La Valle” e dei vecchi edifici tutto attorno che gli conferiscono la tipica architettura a volta. Trasporti e vie di comunicazioni - Strade ed autostrade Borghetto di Vara è situato all'incrocio fra la Strada Provinciale (già Strada Statale) 1 Aurelia e la Strada Provinciale 566 della Val di Vara, la quale collega a Borghetto anche San Pietro Vara, frazione di Varese Ligure. Inoltre è raggiungibile anche con l'Autostrada A12, uscendo al casello Brugnato - Borghetto Vara.

Linee ferroviarie Il Comune è facilmente raggiungibile dalla vicina stazione ferroviaria di Levanto tramite frequenti corriere di linea.

Borghetto 05.jpg

Economia Immerso nel verde delle alture liguri e a pochi chilometri dal mare, Borghetto di Vara è il luogo ideale per un soggiorno fra mare e montagna. E’ un territorio verde che ha mantenuto esattamente il proprio paesaggio esprimendo prontamente l'idea di quanto rispetto sia stato dedicato alla conservazione della flora. Qui l’uomo, sin dai tempi più remoti, è alleato della natura; ancora oggi le attività agricole rafforzano l’unione degli abitanti con la loro terra. La ricchezza d’acqua ed un clima piuttosto temperato, grazie all’anello di monti che protegge dai venti gelidi del Nord, facilitano le zone coltivate, spesso con caratteristici prodotti della zona, biologici e non. L’estensione e l’infinita successione di colline interrompono il paesaggio con antiche strade, mulini, chiese, santuari e piccoli nuclei di case rurali. Una combinazione di piccole frazioni posizionate su cocuzzoli si rispecchia nelle acque del fiume Vara che percorre la valle, ricca di storia e di arte e che, ricco di trote, dà il nome alla Valle. Il Vara nasce dal Monte Zatta (1404 mt); scorre, alimentato dai suoi numerosi affluenti, fra boschi, armoniosi pascoli ed erti declivi.Borghetto di Vara è una zona di transito e di forte afflusso turistico, dove, in questi ultimi anni, sono sorte nuove strutture ricettive che accolgono quei turisti che desiderano vivere una vacanza alla riscoperta degli autentici valori ambientali e culturali, in un’ un’oasi di pace e tranquillità.

La Val di Vara è “la porta” per le Cinque Terre e per la Riviera di Levante e lo stesso Comune di Borghetto di Vara è facilmente raggiungibile dall'autostrada A12, uscita al casello di Brugnato.

CENNI STORICI I nuclei abitati più antichi sono le frazioni collinari: Ripalta, Cassana, L'Ago, che si trovavano sull'antica via romana. Dopo il Medioevo, quando venne riorganizzata la rete stradale, le vie di traffico si spostarono nel fondovalle, e altrettanto fece gran parte della popolazione. Un tempo esisteva, vicino all'attuale capoluogo, una chiesetta con annesso ospizio per i pellegrini, denominata "Burgus Sanctae Mariae Magdalenae" da cui il nome del centro abitato.

LUOGHI D’INTERESSE ABBAZIA DELL'ACCOLA La prima notizia relativa all’Accola risale all’anno 881, quando Carlo III il Grosso conferma all’abate di Brugnato, Erimberto, il possesso della corte dell’Accola peraltro già assicurata all’Abbazia da Carlo Magno Ludovico Lotario. Il territorio soggetto a detta corte abbracciava una vasta zona, compresa tra il fiume Vara, il Gravegnola, Boccapignone, Memola, la selva Malvetti ( presso Legnaro di Levanto), Cassana, Pogliasca. L’Accola era una piccola Abbazia, probabilmente di fondazione bobbiese, la cui importanza consisteva nella sua collocazione lungo la strada diretta dall’entroterra pontremolese verso il mare. La fondazione della chiesa risale probabilmente al periodo longobardo, come proverebbe la croce longobarda scolpita sul portale arenaria. Nell’estimo del 1451 risulta commensale della Diocesi di Brugnato, non fu mai parrocchia. L’altare maggiore fu ricostruito nel 1482, per cura dei massari Paolo Gagioli e Antonio Giacobini, come si legge in una iscrizione, murata nell’altare medesimo che recita: “ Hoc opus fecerunt fieri Paulus Gagioli et Antonius Jacobis de Brugnato massarii Sanctae Mariae de Accola MCCCCLXXXII”. Altri interventi furono fatti nel tempo, lasciando intatti alcuni caratteri originali della chiesa; il portale in pietra arenaria, i muri dell’abside e le mensole di arenaria al suo interno. Nel 1512 fu unita alla mensa capitolare di Brugnato. All’inizio del ‘600 servì provvisoriamente, per celebrare regolari funzioni religiose, ai Padri Francescani che risiedettero a Borghetto in attesa della costruzione del convento di Brugnato. Terminata la costruzione del convento francescano di Brugnato, nel 1635, l’Accola fu di nuovo ufficiata dai canonici della cattedrale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, dopo il bombardamento della Spezia, la chiesa fu occupata ed adibita a dormitorio per i soldati. Subì poi danni dai bombardamenti che furono riparati come meglio si poteva. All’interno rimangono l’altare e due affreschi risalenti alla fine del XVII o agli inizi del XVIII: uno rappresenta la “ Madonna col Bambino, Sant’Antonio Abate e San Giovanni Battista”,. l’altro la “ Madonna addolorata e Santi”.

CHIESA DEL SACRO CUORE DI GESU' Fondato nel 1274, Borghetto di Vara si trova nella Media Val di Vara in provincia di La Spezia a pochi chilometri dalle Cinque Terre. Divenne luogo di sosta, rifugio ospitale per anonimi viandanti e fu scelto quale prima stazione della diligenza dopo La Spezia. Vi si fermò e pernottò anche Papa Pio VII nel 1909, in viaggio verso la Francia e a memoria dell'avvenimento lungo la strada che porta alla Spezia è ancora visibile la fontana alla quale il pontefice si dissetò. Borghetto Vara fece più volte le spese di scontri ed incursioni di feudatari avidi di potere, dei vescovi di Luni e Brugnato perennemente in lite fra loro, e esposto alle mire espansionistiche della repubblica di Genova alle quale finì per essere annesso. Nell'ultima guerra subì bombardamenti che distrussero la chiesa di San Carlo Borromeo di cui è rimasto il bel campanile seicentesco e fu ricostruita nel dopoguerra con il titolo di Sacro Cuore di Gesù. Sorge lungo la via Aurelia e fu inaugurata nel settembre del 1937 da Mons. Giovanni Costantini. Borghetto era un tempo una importante località sulla Via Aurelia, principale via di comunicazione fra Genova e Roma; perse questa importanza dopo la costruzione della ferrovia tirrenica, completata nel 1874, e quella dell'autostrada A12, completata nel 1970. il centro storico venne gravemente danneggiato dai bombardamenti anglo - americani della seconda guerra mondiale, che fecero numerose vittime. Recentemente il medesimo centro storico è stato oggetto di attenti lavori di restauro che ne hanno limitato il degrado. Borghetto di Vara, duramente colpito dagli eventi bellici 1940/45, raso al suolo, con l’economia in ginocchio, depauperato di giovani vite spente sia su tutti i fronti di guerra, che alla macchia durante la Guerra di Liberazione, duramente colpito anche tra la popolazione civile, impiegava lunghi anni per sanare le ferite della guerra e presentare il volto ridente e civettuolo che ha oggi. Ciò va a merito della tenacia della sua popolazione, dello spirito di sacrificio di intere generazioni che hanno saputo affiancare ad un’agricoltura po­vera, il lavoro nell’industria, nell’artigianato, nel commercio e nei servizi, conquistandosi un livello di vita invidiabile, confortati da tutta una serie di Sindaci e di successive amministrazioni comunali che hanno operato con saggezza e oculatezza, senza sperperi e senza sogni faraonici ma tenendo i piedi per terra secondo il concetto romano del “pater familias”, garantendo alla popolazione i servizi indispensabili e qualche cosa in più.

LA MINIERA DELLA CERCHIARA Lungo la valle del Rio Redarena, affluente del fiume Vara, tra gli abitanti di Pignone e Borghetto di Vara, in Bassa Val di Vara, a circa 200 metri s.l.m. affiora il giacimento di minerali manganesiferi denominato Cerchiara intorno al quale si è sviluppata un’importante attività estrattiva che si è protratta complessivamente per circa 160 anni. Tra il 1790 ed il 1947, infatti, si sino intrecciate un gran numero di vicende che hanno caratterizzato la vita della popolazione degli abitanti di Pignone, Borghetto di Vara, Faggiona, Ripalta, Villa e Cassana, tradizionalmente dedita al lavoro agricolo. Il giacimento è stato oggetto del permesso di ricerca denominato Canale della Faggiona - Cerchiara divenuto poi concessione mineraria Cerchiara e l’area in oggetto si estende lungo i terreni dei Comuni di Pignone e Borghetto di Vara ma le gallerie si trovano fra gli abitati di Faggiona e Villa, frazioni di Pignone. L’area del cantiere minerario è raggiungibile mediante alcune strade in terra battuta; la più antica è quella ricavata sul tracciato della ferrovia decauville che collegava i cantieri con l’abitato di Borghetto di Vara, diramandosi dalla comunale per Ripalta, lungo il fondovalle, attraversa più volte il rio e proprio per questo motivo non è completamente transitabile per i veicoli a causa del regime torrentizio del corso d’acqua.

Esistono poi altri percorsi realizzati al servizio delle attività connesse all’utilizzo del bosco o delle abitazioni sparse della zona; una di queste, in particolare, distaccandosi dalla strada provinciale Borghetto – Pignone, in prossimità della galleria S. Giovanni scende verso la miniera è stata prolungata fino al vecchio cantiere.

Qualche notizia storica Un tempo il minerale estratto dalle gallerie veniva trasportato a dorso si muli e con un rudimentale sistema di carrelli fino alla S.S.1 Aurelia, ma nel 1915, fu costruita una ferrovia decauville per il trasporto del minerale dai piazzali di cernita fino alle località Due Acque, presso Borghetto di Vara. Il minerale, dopo aver percorso i circa tre chilometri e mezzo della piccola decauville, era trasportato a La Spezia, alla stazione ferroviaria di Valdellora, tramite un autocarro. I carrelli della decauville, con le attrezzature occorrenti all’impianto, venivano trainati fino alla miniera da muli o cavalli, presi a noleggio dalla famiglia Biggi di Borghetto di Vara.

L’incidente a Guglielmo Marconi Il 25 settembre 1912 alle ore 12,30 circa Guglielmo Marconi rimase ferito in un incidente automobilistico a Borghetto di Vara, all’epoca in provincia di Genova.

la macchina di marconi dopo l'incidente

Subito dopo aver sorpassato l'abitato di Borghetto di Vara, l'automobile di Marconi, una FIAT 50 HP si ritrovò all'improvviso di fronte un'altra vettura, una Fraschini HP,che arrivava da Genova, città verso la quale Marconi, proveniente da Coltano (Pisa), era diretto. I due veicoli, urtando uno contro l’altro, scaraventarono i viaggiatori sulla strada. Marconi, che era alla guida, oltre ad alcune contusioni al petto, riportò una grave ferita all'occhio destro a causa della rottura del cristallo. La moglie, il segretario e l’autista che lo accompagnavano, rimasero illesi. Marconi ricevette le prime cure dal medico condotto del luogo, il Dott. Cordano e successivamente venne trasferito all'ospedale militare di La Spezia; qui i medici constatarono che l'occhio destro era irrimediabilmente compromesso e che doveva essere asportato con un intervento urgente. Purtroppo due passeggeri della Fraschini HP, il Comm. Beltrami, un vicentino abitante a Rosario in Argentina ed il figlio ebbero ferite ben più serie e furono trasportati all’ albergo Europa di Borghetto; qui ricevettero i primi soccorsi per poi essere ricoverati all’ospedale di La Spezia; la moglie del Comandante e l'altro figlio riportarono solo lievi contusioni.

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