OPERAZIONE GINNY
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- | Il 22 marzo 1944, negli stessi drammatici giorni di via Rasella e delle Fosse Ardeatine, un gruppo dell'Esercito statunitense composto da 15 ragazzi italo-americani e partito da Bastia (Corsica) sbarcava di notte sulla costa ligure, tra Bonassola e Framura, con | + | [[File:DOSTLER.jpg|right]] |
+ | Il 22 marzo 1944, negli stessi drammatici giorni di via Rasella e delle Fosse Ardeatine, un gruppo dell'Esercito statunitense composto da 15 ragazzi italo-americani e partito da Bastia (Corsica) sbarcava di notte -verso le 23- sulla costa ligure, tra [[:Categoria:BONASSOLA|Bonassola]] e [[:Categoria:FRAMURA|Framura]], con l'obiettivo di sabotare la linea ferroviaria all'interno della galleria tra le due località, e quindi i rifornimenti all’esercito tedesco che era al contrattacco sul fronte di Anzio e Cassino. | ||
- | I bombardamenti angloamericani, oltre a distruggere buona parte di Spezia, danneggiavano la ferrovia Genova-Roma, ma in pochi giorni le risorse dell'Organizzazione Todt, la manovalanza coatta germanica che utilizzava cittadini delle Nazioni occupate, ripristinava le linee. | + | I bombardamenti angloamericani, oltre a distruggere buona parte di [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]], danneggiavano la ferrovia Genova-Roma, ma in pochi giorni le risorse dell'Organizzazione Todt, la manovalanza coatta germanica che utilizzava cittadini delle Nazioni occupate, ripristinava le linee ferrate. |
- | Gli uomini al | + | Gli uomini al comando del Generale Clark, comandante la 5° Armata americana,appena sbarcati ad Anzio, non erano assolutamente sicuri di superare l'ostacolo opposto dalle truppe coordinate dal comando del Feldmarshall Kesselring. |
- | I contatti dei 15 commandos con i patrioti del posto non ci furono subito, pare per l'errato luogo di sbarco o per le inevitabili, difficili comunicazioni. Un contadino del posto, tale Oneto (come ricorda un articolo de Il Secolo XIX di quei giorni,riportato dalla raccolta 1886-1986 della stessa testata)rinvenne i canotti ed i remi usati per raggiungere la riva, non completamente nascosti. Avvisato il presidio fascista, venne avviata una caccia all'uomo. Presto | + | I contatti dei 15 commandos con i patrioti del posto -preallertati via radio- non ci furono subito, pare per l'errato luogo di sbarco o per le inevitabili, difficili comunicazioni. Un contadino del posto, tale Oneto (come ricorda un articolo de 'Il Secolo XIX' di quei giorni,riportato dalla raccolta 1886-1986 della stessa testata) rinvenne i canotti ed i remi usati per raggiungere la riva, non completamente nascosti. Avvisato il presidio fascista, venne avviata una caccia all'uomo. |
+ | Presto il gruppo di italo americani fu catturato dai fascisti e consegnato ai Tedeschi, ed inviato alla Spezia presso il comando del 135° Festung Brigade. | ||
- | + | Su decisione del Generale Anton Dostler i quindici vennero fucilati il 26 marzo 1944,dopo una dimostrazione pubblica tenuta ad Ameglia. La cittadinanza fu costretta a presenziare, ricevendo pacchi di riso dalle cambuse tedesche. La fucilazione avvenne in una stradina sterrata sopra Lerici,al confine fra i due Comuni, raggiungibile dalla strada che da Bocca di Magra sale appunto sul promontorio e scende in località la Serra di Lerici. I corpi vennero riportati indietro dai Tedeschi,e furono sepolti vicino al bordo della strada, poco prima di raggiungere l'abitato di [[:Categoria:BOCCA DI MAGRA|Bocca di Magra]]. | |
- | + | A fine conflitto,con l'aiuto dei residenti, furono ritrovati i loro corpi dalle prime truppe USA che,nell'aprile 1945, avevano rotto il fronte tirrenico della Linea Gotica: essi erano i fortissimi soldati nippo americani del 100° e 442° btg fanteria, detti ''Nisei'' (che risultarono i reggimenti più decorati in assoluto dell'esercito statunitense nel grande conflitto) ed i soldati di colore del 92° 'Buffalo'. | |
- | + | In quel periodo,i servizi americani (in particolare l'OSS: acronimo il cui significato era Operation of Secret Service) cercavano da tempo notizie certe dei 15 commilitoni dipersi in azione, e subito fu organizzato il primo processo contro un generale nazista: Anton Dostler fu giudicato a Roma, colpevole per aver violato la convenzione di Ginevra che tutelava i soldati prigionieri di guerra e condannato alla fucilazione. Anton Dostler fu il primo generale tedesco a essere accusato, ed il primo ad essere condannato, per crimini di guerra: i 15 soldati USA erano infatti stati catturati in regolare divisa dell'esercito americano. | |
+ | Il superiore di Dostler, il feldmaresciallo Almers, che comandava l'intero dispositivo che fronteggiava gli Alleati sulla Gotica tirrenica, e che avrebbe nel Natale 1944 scatenato l'ultima operazione d'attacco tedesca in Italia, denominata 'Wintergewitter', aveva espresso parere negativo alla fucilazione, così come gli ufficiali che avevano condotto gli interrogatori dei quindici italo americani. | ||
- | + | Questo processo fu una sorta di guida per il processo di Norimberga. | |
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Le immagini riprese dai cameramen dell'esercito americano di 'Combat Film', mostrate per la prima volta dalla RAI TV nel 1995,nella omonima trasmissione curata da Roberto Olla ,citano la vicenda e mostrano la fucilazione di Dostler secondo le regole di guerra, col generale tedesco che, con passo militare e compreso nel ruolo, non oppone alcuna resistenza, si fa bendare, e riceve una scarica immediatamente fatale. | Le immagini riprese dai cameramen dell'esercito americano di 'Combat Film', mostrate per la prima volta dalla RAI TV nel 1995,nella omonima trasmissione curata da Roberto Olla ,citano la vicenda e mostrano la fucilazione di Dostler secondo le regole di guerra, col generale tedesco che, con passo militare e compreso nel ruolo, non oppone alcuna resistenza, si fa bendare, e riceve una scarica immediatamente fatale. | ||
- | (In molti testi e fonti storiche il Comune di Ameglia, dove Dostler aveva la sede del suo comando, è citato erroneamente come Amelia). | + | (In molti testi e fonti storiche il Comune di [[:Categoria:AMEGLIA|Ameglia]], dove Dostler aveva la sede del suo comando, è citato erroneamente come Amelia). |
- | Alla fine degli Anni Novanta il Comune di Ameglia ospitò alcuni commilitoni dei commandos, appartenenti allo stesso gruppo di azione,che tornarono, per la prima volta, sui luoghi fatali ai ragazzi sbarcati a Bonassola. Un loro superiore di ormai 80 anni pianse per un intero pomeriggio: era stato colui che, per una intera settimana, aveva navigato davanti al punto di recupero,attendendo il rientro dei compagni | + | Alla fine degli Anni Novanta il Comune di [[:Categoria:AMEGLIA|Ameglia]]] ospitò alcuni commilitoni dei commandos, appartenenti allo stesso gruppo di azione,che tornarono, per la prima volta, sui luoghi fatali ai ragazzi sbarcati a Bonassola. Un loro superiore di ormai 80 anni pianse per un intero pomeriggio: era stato colui che, per una intera settimana, aveva navigato davanti al punto di recupero,attendendo invano il rientro dei compagni protagonisti della '''Operazione Ginny'''. |
- | In rete è presente un | + | In rete è presente un [http://natgeoadventure.tv/it/Post.aspx?id=4339 ricordo] curato da un appassionato di Storia che ricorda anche i nomi dei 15 ragazzi tornati a morire nel Paese dove le loro vite, o quelle dei loro genitori italiani, avevano avuto inizio. |
- | Prima del commento musicale,in sottofondo si può ascoltare la voce di Axis Sally,una annunciatrice tedesca che conduceva in lingua inglese un’emissione di controinformazione | + | Prima del commento musicale,in sottofondo si può ascoltare la voce di Axis Sally (vedi galleria fotografica), una annunciatrice della radio tedesca che conduceva in lingua inglese (era una statunitense,il cui vero nome era Mildred Gillars) un’emissione di controinformazione della nazista Radio Berlin, ascoltata attentamente dagli Alleati. |
+ | Fu lei a dare, in questo modo, l’annuncio -beffardo- della fucilazione di un commando di 15 americani in Liguria, pochi mesi prima del grande assalto, sanguinoso ma questa volta vittorioso, alla Fortezza Europa: lo sbarco sulle spiaggie di Normandia, 6 giugno 1944. | ||
- | + | [[File:Spfucilatie.jpg]] | |
- | + | (sopra Punta bianca, in un antro roccioso, la lapide a ricordo dei 15 sul luogo della fucilazione) | |
- | + | ==GALLERIA FOTOGRAFICA== | |
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- | + | |[[File:Axissally.jpg|120px]] | |
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- | + | fonti citate nel testo | |
[[Categoria:SECONDA GUERRA MONDIALE]] | [[Categoria:SECONDA GUERRA MONDIALE]] | ||
+ | [[Categoria:CRONACA]] |
Versione attuale delle 21:50, 2 gen 2012
Il 22 marzo 1944, negli stessi drammatici giorni di via Rasella e delle Fosse Ardeatine, un gruppo dell'Esercito statunitense composto da 15 ragazzi italo-americani e partito da Bastia (Corsica) sbarcava di notte -verso le 23- sulla costa ligure, tra Bonassola e Framura, con l'obiettivo di sabotare la linea ferroviaria all'interno della galleria tra le due località, e quindi i rifornimenti all’esercito tedesco che era al contrattacco sul fronte di Anzio e Cassino.
I bombardamenti angloamericani, oltre a distruggere buona parte di Spezia, danneggiavano la ferrovia Genova-Roma, ma in pochi giorni le risorse dell'Organizzazione Todt, la manovalanza coatta germanica che utilizzava cittadini delle Nazioni occupate, ripristinava le linee ferrate.
Gli uomini al comando del Generale Clark, comandante la 5° Armata americana,appena sbarcati ad Anzio, non erano assolutamente sicuri di superare l'ostacolo opposto dalle truppe coordinate dal comando del Feldmarshall Kesselring.
I contatti dei 15 commandos con i patrioti del posto -preallertati via radio- non ci furono subito, pare per l'errato luogo di sbarco o per le inevitabili, difficili comunicazioni. Un contadino del posto, tale Oneto (come ricorda un articolo de 'Il Secolo XIX' di quei giorni,riportato dalla raccolta 1886-1986 della stessa testata) rinvenne i canotti ed i remi usati per raggiungere la riva, non completamente nascosti. Avvisato il presidio fascista, venne avviata una caccia all'uomo. Presto il gruppo di italo americani fu catturato dai fascisti e consegnato ai Tedeschi, ed inviato alla Spezia presso il comando del 135° Festung Brigade.
Su decisione del Generale Anton Dostler i quindici vennero fucilati il 26 marzo 1944,dopo una dimostrazione pubblica tenuta ad Ameglia. La cittadinanza fu costretta a presenziare, ricevendo pacchi di riso dalle cambuse tedesche. La fucilazione avvenne in una stradina sterrata sopra Lerici,al confine fra i due Comuni, raggiungibile dalla strada che da Bocca di Magra sale appunto sul promontorio e scende in località la Serra di Lerici. I corpi vennero riportati indietro dai Tedeschi,e furono sepolti vicino al bordo della strada, poco prima di raggiungere l'abitato di Bocca di Magra.
A fine conflitto,con l'aiuto dei residenti, furono ritrovati i loro corpi dalle prime truppe USA che,nell'aprile 1945, avevano rotto il fronte tirrenico della Linea Gotica: essi erano i fortissimi soldati nippo americani del 100° e 442° btg fanteria, detti Nisei (che risultarono i reggimenti più decorati in assoluto dell'esercito statunitense nel grande conflitto) ed i soldati di colore del 92° 'Buffalo'.
In quel periodo,i servizi americani (in particolare l'OSS: acronimo il cui significato era Operation of Secret Service) cercavano da tempo notizie certe dei 15 commilitoni dipersi in azione, e subito fu organizzato il primo processo contro un generale nazista: Anton Dostler fu giudicato a Roma, colpevole per aver violato la convenzione di Ginevra che tutelava i soldati prigionieri di guerra e condannato alla fucilazione. Anton Dostler fu il primo generale tedesco a essere accusato, ed il primo ad essere condannato, per crimini di guerra: i 15 soldati USA erano infatti stati catturati in regolare divisa dell'esercito americano. Il superiore di Dostler, il feldmaresciallo Almers, che comandava l'intero dispositivo che fronteggiava gli Alleati sulla Gotica tirrenica, e che avrebbe nel Natale 1944 scatenato l'ultima operazione d'attacco tedesca in Italia, denominata 'Wintergewitter', aveva espresso parere negativo alla fucilazione, così come gli ufficiali che avevano condotto gli interrogatori dei quindici italo americani.
Questo processo fu una sorta di guida per il processo di Norimberga.
Le immagini riprese dai cameramen dell'esercito americano di 'Combat Film', mostrate per la prima volta dalla RAI TV nel 1995,nella omonima trasmissione curata da Roberto Olla ,citano la vicenda e mostrano la fucilazione di Dostler secondo le regole di guerra, col generale tedesco che, con passo militare e compreso nel ruolo, non oppone alcuna resistenza, si fa bendare, e riceve una scarica immediatamente fatale.
(In molti testi e fonti storiche il Comune di Ameglia, dove Dostler aveva la sede del suo comando, è citato erroneamente come Amelia).
Alla fine degli Anni Novanta il Comune di Ameglia] ospitò alcuni commilitoni dei commandos, appartenenti allo stesso gruppo di azione,che tornarono, per la prima volta, sui luoghi fatali ai ragazzi sbarcati a Bonassola. Un loro superiore di ormai 80 anni pianse per un intero pomeriggio: era stato colui che, per una intera settimana, aveva navigato davanti al punto di recupero,attendendo invano il rientro dei compagni protagonisti della Operazione Ginny.
In rete è presente un ricordo curato da un appassionato di Storia che ricorda anche i nomi dei 15 ragazzi tornati a morire nel Paese dove le loro vite, o quelle dei loro genitori italiani, avevano avuto inizio.
Prima del commento musicale,in sottofondo si può ascoltare la voce di Axis Sally (vedi galleria fotografica), una annunciatrice della radio tedesca che conduceva in lingua inglese (era una statunitense,il cui vero nome era Mildred Gillars) un’emissione di controinformazione della nazista Radio Berlin, ascoltata attentamente dagli Alleati. Fu lei a dare, in questo modo, l’annuncio -beffardo- della fucilazione di un commando di 15 americani in Liguria, pochi mesi prima del grande assalto, sanguinoso ma questa volta vittorioso, alla Fortezza Europa: lo sbarco sulle spiaggie di Normandia, 6 giugno 1944.
(sopra Punta bianca, in un antro roccioso, la lapide a ricordo dei 15 sul luogo della fucilazione)
GALLERIA FOTOGRAFICA
fonti citate nel testo