CATTEDRALE DI CRISTO RE
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Versione attuale delle 10:56, 12 nov 2011
La storia di quest'opera inizia alla fine degli Anni Venti quando fu spianato il colle dei Cappuccini (1926/1929) che occupava l'area dell'attuale Piazza Europa. In tale occasione fu anche demolita la batteria 'detta dei Cappuccini' voluta nel 1857 dall'Amministrazione militare piemontese e frutto della trasformazione e parziale demolizione dell'omonimo convento. In seguito alla sistemazione dell'area emerse il tema di una nuova cattedrale e, nel 1929, in concomitanza con l’erezione della città a Diocesi, in luogo delle più antiche Luni-Sarzana e Brugnato, fu bandito un concorso per il progetto di una grande cattedrale. Il concorso fu vinto dall’architetto Brenno Del Giudice con un progetto di gusto fascista, mai realizzato. Nel 1956 fu incaricato del progetto l'architetto Adalberto Libera, esponente del Movimento Italiano per l'Architettura Razionale (M.I.A.R.), che sviluppò due soluzioni molto simili nelle linee generali di progetto. Purtroppo Libera morì prima di vedere realizzata la sua opera (1963). L'architetto spezzino Cesare Galeazzi recuperò il progetto e ne curò la realizzazione dal 1971 al 1975, anno in cui la cattedrale di Cristo Re fu consacrata.
La cattedrale si erge alle spalle di Piazza Europa su un piano rialzato, raggiungibile a piedi dalla piazza tramite due scalinate e in auto dalla strada carrabile retrostante di Via dei Colli. La forma architettonica circolare, che ricorda il Popolo di Dio riunito attorno a Cristo, è di notevole impatto visivo e consentedi contenere, nell'unica aula a pianta centrale, fino a 2500 persone. La copertura a tamburo in calcestruzzo armato del diametro di 50 m che si apre in un occhio centrale costituisce un'ardita soluzione strutturale: sostiene infatti le pareti perimetrali e scarica, tramite articolazioni sferiche in acciaio, il peso complessivo (oltre 2000 t) su 12 piloni cilindrici in calcestruzzo armato del diametro di 1 e dell'altezza di 8 m (il progetto delle strutture è stato realizzato dall'ing.Elio Montaldo). Le 12 colonne di sostegno della copertura rappresentano simbolicamente i Dodici Apostoli i cui nomi sono incastonati sulle colonne stesse. Un crocifisso ligneo settecentesco è appeso al centro dell'aula. Le pareti perimetrali, in calcestruzzo armato rigato e bianco, costituiscono una fascia continua leggermente concava verso l'interno. Una vetrata a nastro, lungo tutto il perimetro della parete, forma un anello di illuminazione indiretta a integrazione di quella proveniente dalla copertura policroma, opera del pittore milanese V. Magnani. Il pavimento dell'aula, leggermente inclinato verso il centro, è di marmo bianco e grigio bardiglio, mentre quello che definisce la zona del Presbiterio, di poco rialzato, è di marmo rosso. L'altare e l'ambone sono stati progettati e realizzati in marmo bianco statuario dalla scultrice spezzina Lia Gisolini Godano. Altre pregevoli opere sono il Battistero dell'architetto Galeazzi, la cattedra del Vescovo dell'artigiano Nasi di Ortonovo, la Deposizione di Cristo in bronzo di Angiolo del Santo.
Fonte: Architettura del Moderno