BAGNO SELENE
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Questo meraviglioso, se pur semplice, Stabilimento Balneare SELENE viene | Questo meraviglioso, se pur semplice, Stabilimento Balneare SELENE viene | ||
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Versione attuale delle 16:27, 5 ago 2011
SELENE (Luna)
Con dimensioni modeste, era il più antico stabilimento balneare, in quanto fu il primo bagno costruito nella zona di Fossamastra da un certo Colombo. Dopo diversi anni venne acquistato da Gatto Giuseppe. In questo piccolo stabilimento balneare, passata la stagione estiva, nella sala da ballo, oltre ai veglioni di Carnevale, venivano allestite fiere di beneficenza patrocinate dalla Pubblica Assistenza di Fossamastra; in più venivano anche eretti modesti sipari per far eseguire commedie teatrali dalla compagnia filodrammatica composta tutta da gente del posto e diretta da Maestrelli e Caprile Nicola. Si ricordano alcuni attori dilettanti: Piastri Luigi, Pensierini Edmondo, Gianniello Generoso (detto "Il Diavolo”), Giusti Dante, Gandolfi Giovanni, Demartino Gaetano (detto "Il Grebano”), Meschini Oreste (di professione faceva il maniscalco in più fungeva da veterinario). Inoltre fra gli attori vi erano tre giovani donne, di cui due erano le sorelle Balsamini. Nel loro programma i piatti forte erano: «La cieca di Sorrento», «Le due orfanelle», «Il Fornaretto di Venezia», «I due sergenti», «Il Conte di Montecristo». In quella grande sala vennero proiettati i primi film muti, i più soventi erano quelli della serie di Rodolfo Valentino, Zorro, Ridolini, i fratelli Max e Tom Mix. Durante la proiezione Gatto Raffaele, figlio di Giuseppe, suonando il pianoforte creava la musica di sottofondo, inoltre a voce alta, leggendo spiegava la trama del film per coloro che non sapevano leggere (allora tra gli anziani la percentuale di questi era abbastanza alta). Innanzi al Selene, nel palazzetto costruito da Beverini, Gatto Giuseppe nel 1906 aveva aperto una locanda denominandola “La Bellavista”. Nel 1920 l’impresario Demartino Giuseppe, demolì accanto a questo una piccola casetta di vecchia costruzione, per poi erigerne una più grande, simile al palazzo, con le medesime caratteristiche strutturali attaccandosi al lato sud ne fece tutt’uno. Nel guardare la facciata ancora oggi si nota la suddetta modifica, in quanto è visibile una piccola crepa nella giuntura verticale creatasi nel tempo, dovuto a un normale assestamento della nuova costruzione. Così Gatto Giuseppe avendo a disposizione totalmente il nuovo fabbricato, ebbe modo di ampliare la locan- da con il merito di farla divenire, in quell’epoca, la più nota della periferia per la sua posizione affacciata sul mare.
Aveva una decina di camere, i suoi clienti abituali solitamente erano operai che si trasferivano nella zona per ragioni di lavoro e sostandovi per brevi periodi; solo nella stagione estiva la maggior parte erano costituita da villeggianti che si soffermavano a pensione; venivano volentieri per la comodità di avere lo stabilimento balneare SELENE proprio di fronte. Le caratteristiche di questa locanda erano: la prima di aver, a piano terra, un ampio locale che fungeva da sala da pranzo e che comunicava con il locale bar; l’altra caratteristica importante era quella di avere una attrezzata e valida cucina. Sul davanti aveva una vasta veranda cinta da una balaustra in ferro battuto, e facevano bella mostra decine di grossi vasi di cemento con piante ornamentali sempre verdi; al centro lunghe file di tavoli beri disposti, sempre apparecchiati con linde tovaglie, per la clientela che, all’ombra delle folte fron- de dei grossi platani disposti ai lati di tutto il viale S. Bartolomeo, poteva gode- re una piacevole frescura e pranzare e cenare gustando le specialità marinare con piatti prelibati di pesce fresco e frutti di mare. Passandogli dinnanzi, sentendo quel fragrante profumo, si era invitati ad entrare per assaporare quella buona grazia di Dio. A causa del decesso di Gatto Giuseppie la famiglia si ritirò dall’attività alberghiera, cedendo alla famiglia Urbinati la locanda “Bellavista”, tenendo solo lo stabilimento balneare SELENE fino a quando, nel 1935, una rovinosa mareggiata lo danneggiò seriamente. Per tal fatto la vedova Zita Giuseppina (conosciuta come la signora Nella) nel 1937 lo cedette al Comune della Spezia per la somma di 23.000 lire. Subentrata la civica amministrazione gli venne cambiato nome: da SELENE a BAGNI MUNICIPALI. Venne restaurato smantellando le vecchie strutture in legno facendone delle nuove in muratura, realizzando una fila di cabine poste a monte delle due spiagge corredate dai dovuti servizi necessari per la balneazione. Vi potevano accedere solo i dipendenti comunali con le loro famiglie. In più, nel 1948, una parte dell'arenile venne destinata a Colonia Marina Diurna per i bambini meno abbienti della città bisognosi di cure e assistenza; ogni stagione, a turni successivi, oltre trecento bambini di ambo i sessi erano ospitati: a sera venivano ricondotti ai loro famigliari tramite i mez- zi della FITRAM.
La custodia di questi bambini era affidata a personale altamente qualificato; la salute degli assistiti era costantemente sorvegliata dal medico delle colonie, dott. Tilde Rosa. Ai Bagni Municipali giornalmente venivano serviti due lauti pasti e merende, preparati in apposita mensa, attrezzata di cucina e personale specializzato. Dietro prenotazione a pagamento era concesso ai bagnanti frequentatori di usufruire, a prezzo vantaggioso, dei pasti; molte erano le famiglie che si soffermano pranzando e cenando dinnanzi alle proprie cabine. Se ne ricorda il custode di questo bagno: era il dipendente comunale Lertora che costantemente, per molti anni, abitò nello stabilimento stesso con tutta la famiglia finché non venne collocato a riposo per raggiunti limiti di età. Tale mansione venne data ad un altro dipendente comunale: Portunato Elio. Anche questo stabilimento venne demolito nel 1962 con l’avvento della centrale termoelettrica di Vallegrande; tale area serviva per far sfociare a mare, tramite un profondo canale, le calde acque servite per raffreddare i mastodontici condensatori. Attualmente al lato sud di questo canale È sorto un piccolo centro marinaro a cura della soc. AMATORI DEL MARE a scopo di diletto in quanto amanti della pesca; accanto vi è il “G. S. Olimpya" e dall’ altro lato sorge l’arenile “Il Buco"’. Questo meraviglioso, se pur semplice, Stabilimento Balneare SELENE viene ricordato dagli anziani di Fossamastra con molta amarezza e nostalgia, in quanto era un piacevole posto di ritrovo, dove per molti anni passarono ore liete, in special modo nel periodo della loro spensierata gioventù.
Fonte: Giulio Negroni - IL BORGO DI FOSSAMASTRA Un tuffo nel suo passato