LA LUNETTA DI SANT'ANDREA

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La lunetta di olio e ardesia, posta sopra l'ingresso della chiesa di [[CHIESA DI SANT'ANDREA APOSTOLO FABIANO ALTO| Sant'Andrea apostolo]] di [[FABIANO ALTO|Fabiano alto]] è opera del pittore spezzino [[FELICE DEL SANTO|Felice del Santo]], che l'ha siglata nella parte destra in basso, datandola 1886. Essa rappresenta Gesù al centro e i due apostoli Pietro a sinistra a (dx di chi guarda) e Andrea. Gesù, dunque è attorniato dai due primi discepoli: Andrea che è stato il primo a seguirlo (la Chiesa d'oriente lo definisce il protocleto, ossia il "primo chiamato) e Pietro, primo per scelta di Gesù di collocarlo a capo del collegio apostolico. Gesù ha tra le mani il Vangelo aperto, sul quale si può leggere: <div>
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La '''lunetta''' di olio e ardesia, posta sopra l'ingresso della chiesa di [[CHIESA DI SANT'ANDREA APOSTOLO FABIANO ALTO| Sant'Andrea apostolo]] di [[FABIANO ALTO|Fabiano alto]] è opera del pittore spezzino [[FELICE DEL SANTO|Felice del Santo]], che l'ha siglata nella parte destra in basso, datandola 1886. Essa rappresenta Gesù al centro e i due apostoli Pietro a sinistra a (dx di chi guarda) e Andrea. Gesù, dunque è attorniato dai due primi discepoli: Andrea che è stato il primo a seguirlo (la Chiesa d'oriente lo definisce il protocleto, ossia il "primo chiamato) e Pietro, primo per scelta di Gesù di collocarlo a capo del collegio apostolico. Gesù ha tra le mani il Vangelo aperto, sul quale si può leggere: <div>
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"''qui sequitur me non ambulat in tenebris''" ossia "''chi segue me non cammninerà nelle tenebre''". <div> San Pietro stringe nella mano destra una chiave, simbolo del potere che Gesù gli ha conferito nella Chiesa ("''a te darò le chiavi del regno dei cieli''", Matteo 16,19) e rivolge il suo sguardo verso l'alto.<div> Sant'Andrea invece stringe il libro chiuso del Vangelo, che egli annunzierà nella regione dell'Asia Minore e a Patrasso, ove sarà martirizzato; il suo sguardo è fisso sulla frase del Vangelo che Gesù tiene nelle mani, quasi ad indicare che sarà il programma della sua vita.
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"''qui sequitur me non ambulat in tenebris''" ossia "''chi segue me non cammninerà nelle tenebre''". <div> San Pietro stringe nella mano destra una chiave, simbolo del potere che Gesù gli ha conferito nella Chiesa ("''a te darò le chiavi del regno dei cieli''", Matteo 16,19) e rivolge il suo sguardo verso l'alto.<div> Sant'Andrea invece stringe il libro chiuso del Vangelo, che egli annunzierà nella regione dell'Asia Minore e a Patrasso, ove sarà martirizzato; il suo sguardo è fisso sulla frase del Vangelo che Gesù tiene nelle mani, quasi ad indicare che sarà il programma della sua vita.<div> Il parroco che commissionò i lavori della '''lunetta''' fu Don Lorenzo Bordoni di [[:Categoria:MANAROLA|Manarola]]
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che resse la parrocchia dal 1884 al 1891. Ma è molto probabile che quest'opera fosse già compresa e decisa in una serie di restauri ed importanti lavori di abbellimento voluti dal suo predecessore don Giovanni Battista Borachia.
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Versione delle 16:37, 27 nov 2011

La lunetta di olio e ardesia, posta sopra l'ingresso della chiesa di Sant'Andrea apostolo di Fabiano alto è opera del pittore spezzino Felice del Santo, che l'ha siglata nella parte destra in basso, datandola 1886. Essa rappresenta Gesù al centro e i due apostoli Pietro a sinistra a (dx di chi guarda) e Andrea. Gesù, dunque è attorniato dai due primi discepoli: Andrea che è stato il primo a seguirlo (la Chiesa d'oriente lo definisce il protocleto, ossia il "primo chiamato) e Pietro, primo per scelta di Gesù di collocarlo a capo del collegio apostolico. Gesù ha tra le mani il Vangelo aperto, sul quale si può leggere:
"qui sequitur me non ambulat in tenebris" ossia "chi segue me non cammninerà nelle tenebre".
San Pietro stringe nella mano destra una chiave, simbolo del potere che Gesù gli ha conferito nella Chiesa ("a te darò le chiavi del regno dei cieli", Matteo 16,19) e rivolge il suo sguardo verso l'alto.
Sant'Andrea invece stringe il libro chiuso del Vangelo, che egli annunzierà nella regione dell'Asia Minore e a Patrasso, ove sarà martirizzato; il suo sguardo è fisso sulla frase del Vangelo che Gesù tiene nelle mani, quasi ad indicare che sarà il programma della sua vita.
Il parroco che commissionò i lavori della lunetta fu Don Lorenzo Bordoni di Manarola che resse la parrocchia dal 1884 al 1891. Ma è molto probabile che quest'opera fosse già compresa e decisa in una serie di restauri ed importanti lavori di abbellimento voluti dal suo predecessore don Giovanni Battista Borachia.
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