L'EROICA
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- | " | + | "'''L'Eroica''', titolo di una rassegna di letteratura e d'arte fondato (Milano 1911) e diretta da [[ETTORE COZZANI|Ettore Cozzani]] ...": così recita, in una edizione di circa 10 anni fa, un qualificato Dizionario Enciclopedico italiano. Fu invece proprio [[:Categoria:LA SPEZIA|La Spezia]] a dare i natali, il 30 luglio del 1911, a quella "rassegna d'ogni poesia" alla quale fu dato il titolo '''"L'Eroica"'''. Ne fu fondatore e direttore, insieme con l'architetto Franco Oliva, lo scrittore [[ETTORE COZZANI|Ettore Cozzani]]. ll programma della rassegna venne fissato nell'editoriale del primo numero: "...annunciare, propagandare, esaltare la poesia: in ciascuna arte e nella vita...". Ed alla Spezia '''L'Eroica''' visse sino al 1916, con direzione ed amministrazione ubicate al numero 15 di [[VIA DOMENICO CHIODO|via Chiodo]], venendo stampata per i tipi de "Le Arti Grafiche". La rivista di [[ETTORE COZZANI|Cozzani]] si distinse particolarmente per la sua attivita nella valorizzazione e nella diffusione dell'arte incisoria e per un gusto grafico di alto livello; ancora oggi la si può guardare con piacere: sia per il valore dei contenuti sia per la sapiente suddivisione tra testo, illustrazioni e "spazi" vuoti e sia per un certo nostro gusto al "revival". '''L'Eroica''', epigone d' annunziana, sia nel titolo sia negli ideali di poesia, si inserì in un contesto culturale vivace e dinamico dove, comunque, il protagonista rimaneva proprio Gabriele D'Ànnunzio anche se il "momento eroico" stava praticamente concludendosi. Altre voci, altri ideali, altri concetti si stavano inserendo nella vita culturale italiana; un esempio: lo stesso movimento Futurista. '''L'Eroica''', spezzina di nascita, quindi indiscutibilmente ligure. Ma i legami con l'humus culturale di questa regione non furono cosi intensi come parrebbe, anche se diversi artisti liguri collaborarono con [[ETTORE COZZANI|Cozzani]] negli oltre 30 anni di vita della rivista stessa; la rassegna spezzina ebbe più affinità, e forse ebbe radici, in riviste di ampio respiro e visione globale edite in Toscana che non con altre edite a Genova e in Liguria, che si occuparono d'arte prevalentemente in funzione di testimonianze di cultura ligure. ll primo Comitato di Redazione fu formato da Gino Barbieri, Mario Chini, Eugenio Coselchi, Domenico Giuliotti, Ferdinando Paolieri, Federico Tozzi (toscani), Mario Labò e Antonio Discovolo (liguri). Per una estensione ad uno "spazio" completamente e definitivamente nazionale, dopo alcuni "esperimenti" la redazione fu costituita da Adolfo De Carolis (incisione), [[ANTONIO DISCOVOLO| Antonio Discovolo]] (pittura), Angelo Zanelli (scultura), lldebrando Pìzzetti (musica) ed Annibale Rigotti (architettura), '''L'Eroica''' fu prevalentemente Galleria ed Arena per le arti figurative con particolare riferimento all'incisione. ll discorso porta così al De Carolis (A. De Carolis, come si firmava sui legni) grande illustratore delle opere di D'Annunzio e portabandiera della xilografia, a Lorenzo Viani di Viareggio ed allo spezzino Emilio Mantelli particolarmente caro al [[ETTORE COZZANI|Cozzani]]. La rivista ospitò i maggiori artisti italiani ed alcuni grandi nomi stranieri, ma tu particolarmente attenta a seguire, incoraggiare e lanciare giovani talenti. Ed alcuni dei giovani xilografi usciti dalla fucina de '''L'Eroica''' raggiunsero fama internazionale. Adolio De Carolis ebbe il grandissimo merito del rilancio della xilogratia alla quale seppe ritrovare uno spazio nel clima culturale postliberty e seppe imporla, insieme al Mantelli e ad altri, in vari settori; la xilografia fu, ad esempio, elemento di illustrazione e decorazione di testi di prosa e poesia, ma arrivò a convincere anche i pionieri della pubblicità, utilizzatori e creatori. Lo stesso De Carolis ed il Mantelli si cimentarono in questo campo. Xilografi usciti dalla scuola de '''L'Eroica''', o ispirati dalla stessa, collaborarono, in varie occasioni, anche con l’editoria aziendale: un esempio ci giunge da quell' interessante volume di promozione industriale in "I Fucinatori della Vittoria", edito nel 1918-19. [[ETTORE COZZANI|Cozzani]], nel 1919, allontanò De Carolis, insieme al suo gruppo, da '''L’Eroica,''' sotto la spinta della giovane avanguardia che interpretava in modo nuovo il segno, e la filosofia stessa, dell'incisione. Ma già nel '13 si era verificata un'altra importante defezione: quella di Franco Oliva a causa di onerosi impegni professionali. L' architetto Oliva sin dalla fondazione aveva diviso con [[ETTORE COZZANI|Cozzani]] la direzione della rivista. Determinante il suo contributo alla creazione dell'immagine grafica della rassegna, avendo fissato le norme per l'impaginazione (alla quale si dedicò insieme con il Mantelli) ed i rapporti tra testo e illustrazioni; sovraintese alla scelta del materiale grafico ed egli stesso realizzò xilografie dal segno preciso e pulito. |
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- | La Spezia fu sede anche della Societa Italiana degli Xilografi, fondata nel 1912 proprio grazie anche ad Oliva che ne fu Presidente, Tra il '16 ed il '17, difficoltà interne alla redazione provocate dalla guerra ed altre vicende esterne, costrinsero Ettore Cozzani a sospendere le pubblicazioni, Si chiudeva cosi il periodo spezzino de L'Eroica: un buon periodo per la prestigiosa rassegna ed un periodo aureo per la xilogralia. Cozzani si trasferì a Milano per nuovi impegni di docente. E L'Eroica ricomparve nel '19 nella capitale lombarda; le uscite continuarono sino al 1944 quando, a causa anche dei bombardamenti che avevano distrutto il ricco, importante ed indispensabile archivio della rassegna, L'Eroica interruppe improvvisamente e definitivamente le pubblicazioni, Dal 1919 al '44 L'Eroica mutò via via impaginazione ed impostazione tipografica, allargò maggiormente i propri interessi alla narrativa ed alla poesia, estese i contenuti ad articoli di guerra e di politica internazionale ed ospitò rubriche di recensioni e di dibattito. L'Eroica, quindi, vivendo in un suo spazio all'interno del nuovo clima culturale e socio-politico, modifico necessariamente il suo approccio sia verso l'arte sia verso il lettore, sempre, però, rimanendo coerente con la filosofia e con gli ideali iniziali cari ad Oliva ed a Cozzani. Fu un modificarsi nella continuità, anche se, vogliamo immaginarlo, forse non c'era più quella magica atmosfera carica di entusiasmo degli anni spezzini. L'Eroica chiuse l'attività dopo il giugno del '44, con un numero dedicato al Mantegna. | + | La Spezia fu sede anche della Societa Italiana degli Xilografi, fondata nel 1912 proprio grazie anche ad Oliva che ne fu Presidente, Tra il '16 ed il '17, difficoltà interne alla redazione provocate dalla guerra ed altre vicende esterne, costrinsero [[ETTORE COZZANI|Ettore Cozzani]] a sospendere le pubblicazioni, Si chiudeva cosi il periodo spezzino de '''L'Eroica''': un buon periodo per la prestigiosa rassegna ed un periodo aureo per la xilogralia. [[ETTORE COZZANI|Cozzani]] si trasferì a Milano per nuovi impegni di docente. E '''L'Eroica''' ricomparve nel '19 nella capitale lombarda; le uscite continuarono sino al 1944 quando, a causa anche dei bombardamenti che avevano distrutto il ricco, importante ed indispensabile archivio della rassegna, '''L'Eroica''' interruppe improvvisamente e definitivamente le pubblicazioni, Dal 1919 al '44 '''L'Eroica''' mutò via via impaginazione ed impostazione tipografica, allargò maggiormente i propri interessi alla narrativa ed alla poesia, estese i contenuti ad articoli di guerra e di politica internazionale ed ospitò rubriche di recensioni e di dibattito. '''L'Eroica''', quindi, vivendo in un suo spazio all'interno del nuovo clima culturale e socio-politico, modifico necessariamente il suo approccio sia verso l'arte sia verso il lettore, sempre, però, rimanendo coerente con la filosofia e con gli ideali iniziali cari ad Oliva ed a [[ETTORE COZZANI|Cozzani]]. Fu un modificarsi nella continuità, anche se, vogliamo immaginarlo, forse non c'era più quella magica atmosfera carica di entusiasmo degli anni spezzini. '''L'Eroica''' chiuse l'attività dopo il giugno del '44, con un numero dedicato al Mantegna. |
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Versione attuale delle 10:03, 19 nov 2011
"L'Eroica, titolo di una rassegna di letteratura e d'arte fondato (Milano 1911) e diretta da Ettore Cozzani ...": così recita, in una edizione di circa 10 anni fa, un qualificato Dizionario Enciclopedico italiano. Fu invece proprio La Spezia a dare i natali, il 30 luglio del 1911, a quella "rassegna d'ogni poesia" alla quale fu dato il titolo "L'Eroica". Ne fu fondatore e direttore, insieme con l'architetto Franco Oliva, lo scrittore Ettore Cozzani. ll programma della rassegna venne fissato nell'editoriale del primo numero: "...annunciare, propagandare, esaltare la poesia: in ciascuna arte e nella vita...". Ed alla Spezia L'Eroica visse sino al 1916, con direzione ed amministrazione ubicate al numero 15 di via Chiodo, venendo stampata per i tipi de "Le Arti Grafiche". La rivista di Cozzani si distinse particolarmente per la sua attivita nella valorizzazione e nella diffusione dell'arte incisoria e per un gusto grafico di alto livello; ancora oggi la si può guardare con piacere: sia per il valore dei contenuti sia per la sapiente suddivisione tra testo, illustrazioni e "spazi" vuoti e sia per un certo nostro gusto al "revival". L'Eroica, epigone d' annunziana, sia nel titolo sia negli ideali di poesia, si inserì in un contesto culturale vivace e dinamico dove, comunque, il protagonista rimaneva proprio Gabriele D'Ànnunzio anche se il "momento eroico" stava praticamente concludendosi. Altre voci, altri ideali, altri concetti si stavano inserendo nella vita culturale italiana; un esempio: lo stesso movimento Futurista. L'Eroica, spezzina di nascita, quindi indiscutibilmente ligure. Ma i legami con l'humus culturale di questa regione non furono cosi intensi come parrebbe, anche se diversi artisti liguri collaborarono con Cozzani negli oltre 30 anni di vita della rivista stessa; la rassegna spezzina ebbe più affinità, e forse ebbe radici, in riviste di ampio respiro e visione globale edite in Toscana che non con altre edite a Genova e in Liguria, che si occuparono d'arte prevalentemente in funzione di testimonianze di cultura ligure. ll primo Comitato di Redazione fu formato da Gino Barbieri, Mario Chini, Eugenio Coselchi, Domenico Giuliotti, Ferdinando Paolieri, Federico Tozzi (toscani), Mario Labò e Antonio Discovolo (liguri). Per una estensione ad uno "spazio" completamente e definitivamente nazionale, dopo alcuni "esperimenti" la redazione fu costituita da Adolfo De Carolis (incisione), Antonio Discovolo (pittura), Angelo Zanelli (scultura), lldebrando Pìzzetti (musica) ed Annibale Rigotti (architettura), L'Eroica fu prevalentemente Galleria ed Arena per le arti figurative con particolare riferimento all'incisione. ll discorso porta così al De Carolis (A. De Carolis, come si firmava sui legni) grande illustratore delle opere di D'Annunzio e portabandiera della xilografia, a Lorenzo Viani di Viareggio ed allo spezzino Emilio Mantelli particolarmente caro al Cozzani. La rivista ospitò i maggiori artisti italiani ed alcuni grandi nomi stranieri, ma tu particolarmente attenta a seguire, incoraggiare e lanciare giovani talenti. Ed alcuni dei giovani xilografi usciti dalla fucina de L'Eroica raggiunsero fama internazionale. Adolio De Carolis ebbe il grandissimo merito del rilancio della xilogratia alla quale seppe ritrovare uno spazio nel clima culturale postliberty e seppe imporla, insieme al Mantelli e ad altri, in vari settori; la xilografia fu, ad esempio, elemento di illustrazione e decorazione di testi di prosa e poesia, ma arrivò a convincere anche i pionieri della pubblicità, utilizzatori e creatori. Lo stesso De Carolis ed il Mantelli si cimentarono in questo campo. Xilografi usciti dalla scuola de L'Eroica, o ispirati dalla stessa, collaborarono, in varie occasioni, anche con l’editoria aziendale: un esempio ci giunge da quell' interessante volume di promozione industriale in "I Fucinatori della Vittoria", edito nel 1918-19. Cozzani, nel 1919, allontanò De Carolis, insieme al suo gruppo, da L’Eroica, sotto la spinta della giovane avanguardia che interpretava in modo nuovo il segno, e la filosofia stessa, dell'incisione. Ma già nel '13 si era verificata un'altra importante defezione: quella di Franco Oliva a causa di onerosi impegni professionali. L' architetto Oliva sin dalla fondazione aveva diviso con Cozzani la direzione della rivista. Determinante il suo contributo alla creazione dell'immagine grafica della rassegna, avendo fissato le norme per l'impaginazione (alla quale si dedicò insieme con il Mantelli) ed i rapporti tra testo e illustrazioni; sovraintese alla scelta del materiale grafico ed egli stesso realizzò xilografie dal segno preciso e pulito.
La Spezia fu sede anche della Societa Italiana degli Xilografi, fondata nel 1912 proprio grazie anche ad Oliva che ne fu Presidente, Tra il '16 ed il '17, difficoltà interne alla redazione provocate dalla guerra ed altre vicende esterne, costrinsero Ettore Cozzani a sospendere le pubblicazioni, Si chiudeva cosi il periodo spezzino de L'Eroica: un buon periodo per la prestigiosa rassegna ed un periodo aureo per la xilogralia. Cozzani si trasferì a Milano per nuovi impegni di docente. E L'Eroica ricomparve nel '19 nella capitale lombarda; le uscite continuarono sino al 1944 quando, a causa anche dei bombardamenti che avevano distrutto il ricco, importante ed indispensabile archivio della rassegna, L'Eroica interruppe improvvisamente e definitivamente le pubblicazioni, Dal 1919 al '44 L'Eroica mutò via via impaginazione ed impostazione tipografica, allargò maggiormente i propri interessi alla narrativa ed alla poesia, estese i contenuti ad articoli di guerra e di politica internazionale ed ospitò rubriche di recensioni e di dibattito. L'Eroica, quindi, vivendo in un suo spazio all'interno del nuovo clima culturale e socio-politico, modifico necessariamente il suo approccio sia verso l'arte sia verso il lettore, sempre, però, rimanendo coerente con la filosofia e con gli ideali iniziali cari ad Oliva ed a Cozzani. Fu un modificarsi nella continuità, anche se, vogliamo immaginarlo, forse non c'era più quella magica atmosfera carica di entusiasmo degli anni spezzini. L'Eroica chiuse l'attività dopo il giugno del '44, con un numero dedicato al Mantegna.