VEZZANO LIGURE
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Versione delle 15:34, 26 set 2011
A Castiglione Vara, tra la casa e l'orto di mio zio, c'è un'altana collegata alla casa da un ballatoio: queIl'altana è il rudere di una torre, domina la valle dell'Usurana e mi raccontavano che era chiamata la "torre dei prepotenti”. Non so se quella torre era un avamposto dei "domini ” di Vezzano, ma quelIa attribuzione "dei prepotenti"' si attaglia meravigliosamente a loro.
VEZZANO LIGURE
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In Dialetto: | |
Nazione: | |
Regione: | Liguria |
Provincia: | LA SPEZIA |
Comune: | VEZZANO LIGURE |
Coordinate: | 44°08′28″N 9°53′06″E |
Altitudine: | 271 mt s.l.m. |
Google Maps: | http://tinyurl.com/5ur4o58 |
Dialetti: | |
Abitanti: | 7344 |
Densità: | 398,7 ab./km² |
Frazioni: | Bottagna Buonviaggio Carozzo Fornola Lagoscuro Piano di Valeriano Piano di Vezzano Prati Valeriano Vezzano Alto Vezzano Basso |
CAP: | 19020 |
Patrono: | Santa Maria |
Ricorrenza: | 03 Giugno |
Eventi: | |
Musei: | |
Parchi: | |
Links: | Comune |
Cenni Generali
I Signori di Vezzano, senza titolo, senza lignaggio, contribuirono a fare la storia grazie alla loro solidarieta familiare e soprattutto all'intuito e alla determinazione. Essi influenzarono direttamente o indirettamente la vita della Lunigiana per i primi tre secoli dopo il Mille. Luni era ormai finita, squassata dalle scorrerie e desolata dalla malaria. Il Vescovo non era in grado di essere l'elemento unificante della vallata, gli stessi comuni che si andavano formando non riuscivano ad avere la necessaria consistenza ed estendere la loro influenza al contado. Viceversa una rete di consorterie feudali frenava il processo uniticante senza poterlo gestire in proprio. Non esisteva una forte signoria unitaria, ma un consorzio determinato da vincoli di parentela e di interessi, interessi basati sulla necessità di assicurarsi e mantenere il controllo di quell'itinerario vitale che metteva in collegamento il Tirreno con la Padania, i valichi alpini con il turbolento Centro Italia.
Vezzano nacque probabilmente da un presidio stradale fortificato sul passo che congiungeva il golfo con la valle della Magra; chi deteneva quel presidio, come tanti altri sparsi in questo territorio al momento dello sfaldamento dei poteri legittimi ed ecclesiastici, era in grado di esercitare di fatto e successivamente di diritto un potere territoriale e poi politico. Così i Vezzano che appartenevano alla nuova classe dei castellani, disponendo di terre e di manieri, si trasformarono in "domini", con i quali dovevano fare i conti coloro che avevano interessi in Lunigiana e nella Liguria orientale. Astuti e prepotenti quanto basta, estendono il loro patrocinio al monastero del Tino per creare un potere ecclesiastico autonomo e quindi conflittuale con il Vescovo di Luni. Anche nel periodo del disfacimento del loro potere, quasi una "ritirata strategica", rimangono determinanti nelle vicende lunigianesi e preparano l'insediamento della Repubblica Genovese. Prima la cessione di Sestri Levante, poi di Portovenere ed infine di Lerici; nel Xlll secolo i Signori di Vezzano evitano ancora il consolidarsi del potere vescovile e contrastano l'espansionismo dei Malaspina verso la costa. L'origine di questa famiglia è incerta. Di Vezzano si parla già nel diploma di Ottone I nel 963 come di un possesso del vescovo Adalberto, ma agli inizi del 1000 incontriamo un Cono "de Castro Vezano". Secondo alcuni il capostipite sarebbe un certo Grimaldo, vassallo del vescovo di Luni, discendente probabilmente di quella casta militare longobarda stabilitasi in Lucchesia e che per la sua partecipazione alla difesa delle coste dalle scorrerie piratesche ebbe l'amministrazione di alcuni centri curtensi. L'origine del toponimo "Vezzano" è per i più scontata: Vezzano fu fondata da un nobile romano, certo Vezio (Vectius); di un Publio Vezio Ligure fanno menzione Cicerone (nelle sue epistole ad Attico) e lo storico Dione Nicetta. Di un altro Vezio Rustico Bollano, che fu console nell'anno 864 di Roma, ci parla Tacito (lib. XI). Altri sostengono che Vezzano sia di origine ligure, precedente alla romanizzazione di Luni e significhi "vetta di Giano", qualcuno ha avanzato l'idea di un presidio fenicio: questi navigatori avrebbero edificato un'ara a Giano, che secondo la radice sanscrita signifi- cherebbe "splendore". Le tre tesi sono riportate da Angelo Centi (1898). Vezzano è oggi costituito da un complesso articolato in Vezzano Alto e Vezzano Basso, riuniti da un terzo borgo detto Mitiliano o Metelliano (il richia- mo ai Metelli è d'obbligo) chiamato oggi Capitolo, da Valeriano Lunense, frazione posta in posizione dominante rispetto al passo di Buonviaqgio ed una larga plaga in pianura, in cui è notevole la zona detta "Molinello". Interessante la torre pentagonale detta di Castruccio, che ha riscontri in quella di Arcola, nella torre di Lerici e nella cosiddetta "torre di Dante" a Mulazzo. Vezzano superiore è dotato di una bella chiesa situata su una spianata da cui si ammira un meraviglioso panorama. La chiesa è dedicata a S. Siro che ha come contitolare S. Prospero, riprendendo il titolo della vecchia pieve al piano in località Corongiola presso Bottagna. La chiesa possiede un incunabolo contenente l'edizione di Tucidide fatta dal Valla e databile intorno al 1480. A Vezzano Basso la chiesa-santuario di S. Maria Assunta (XVII sec.); nel suo territorio l'antica chiesa parrocchiale di S. Maria (X11—XIII sec.) appartenente una volta ai Canonici regolari di S. Agostino sino alla metà del XV secolo. Nel borgo di Vezzano Alto v'è un oratorio di S. Siro con resti del XIII secolo. Particolarmente interessante l'antica pieve di S. Maria e S, Prospero a Corongiola, presso Bottagna, ormai dismessa; probabilmente le origini di questa pieve sono in relazione con la traslazione del corpo del suo titolare, S. Prospero di Tarragona, da Camogli a Reggio Emilia per iniziativa del Vescovo di questa localita, torse quello stesso Antistene che si era preoccupato di ricuperare i resti di S. Venerio dalla basilica cimiteriale omonima ai piedi della collina di Vezzano. La pieve di Corongiola presentava i caratteri delle tipicbe chiese lunigianesi a due navate. Vezzano è oggi un centro turistico e culturale di grande interesse. Annualmente a settembre a Vezzano prende vita una manifestazione popolare simpatica e vivace, la "Sagra dell'uva". ln questa occasione tra sfilate folkloristiche ed iniziative varie, i vari rioni si vestono a festa, organizzando stands gastronomici e mostre di cultura paesana, una giuria assegna al rione che meglio ha saputo distinguersi il palio della festa.
Torre pentagonale (metà sec. XIII)
La torre, a pianta pentagonale, con vertice volto verso la zona da sorvegliare e difendere, è progettata con rigorosa simmetria geometrica. Divisa in più piani, raggiungibili con scale lignee retrattili, ha ingresso in quota, ed è munita di feritoie arciere a difesa. Per quanto oggi si levi isolata al margine di un piazzale, ancora nel XVIII secolo aveva strutture di difesa contigue. Come le coeve torri pentagonali di Lerici e Arcola, doveva essere la turris grossa del complesso fortificato medievale sul quale, nel settore orientale, è stato edificato il nobiliare palazzo Giustiniani, oggi in prevalenti forme sette-ottocentesche, con giardino. Sono ancora riconoscibili un tratto della cinta muraria medievale ed una torre cilindrica.
Chiesa di San Michele (secc. XIII- XV)
La chiesa, oggi sconsacrata, ha pianta a navata unica ed abside piana, è menzionata nella documentazione scritta per la prima volta nel 1224, ma mantiene soltanto in parte le caratteristiche basso-medievali. Il profilo di un arco ogivale è ancora visibile sotto il portale settecentesco. Nel XV secolo venne fortificata con l’aggiunta di una scarpatura e l’apertura di feritoie per armi da fuoco (troniere), al fine di un utilizzo difensivo dell’edificio, dovuto ad un consolidamento del perimetro fortificato. Fu forse chiesa castrense, nel XVI secolo era divenuta un oratorio.
Borgo Mitiliano, ospitale di San Niccolò
Un ospitale titolato a San Niccolò, santo cui sono dedicate molte strutture di pellegrinaggio, è attestato alla fine del XIV secolo. Nel XVI sappiamo che era diviso in due corpi: una cappella e locale annesso per viandanti e infermi ed una domus per i predicatori. Rimase attivo fino al XIX secolo. La struttura dell’attuale edificio, assai deteriorato, sembra appartenere al XVII-XVIII secolo, con tracce di muratura tardo medievale. In facciata reca una lapide marmorea con la data del 1705. Si trova lungo il percorso fra i due principali nuclei abitativi, che dal XV secolo sono denominati Vezzano Superiore e Inferiore, collegati dal lineare Borgo Mitiliano, detto il Capitolo.
Vezzano Basso, chiesa di San Sebastiano e Santa Maria Assunta
Eretto dal 1602 al 1620 come oratorio dedicato a San Sebastiano, per volontà dei cardinali Paolo Emilio e Laudivio Zacchia, di eminente famiglia vezzanese, nel luogo detto il Campo, sulla sella sottostante il castello, come documentano alcune epigrafi commemorative e gli stemmi degli ecclesiastici committenti sulla facciata dell’attigua canonica. La decadenza della chiesa di Santa Maria portò allo spostamento di parte dell’arredo sacro, come il fonte battesimale (fine XVI secolo), e delle funzioni parrocchiali.
Vezzano Basso, chiesa di Santa Maria (XII- XV secolo)
Chiesa officiata inizialmente da canonici regolari, poi parrocchia del borgo, fu ricostruita in stile romanico nel secolo XII, con pianta a navata unica absidata, in comunicazione con una torre campanaria, oggi tronca. Si imposta su una precedente fondazione altomedievale, più volte ristrutturata, i cui resti sono visibili dall’area presbiteriale. Nel secolo XV venne aggiunta una seconda navata, separata da archeggiature ogivali su pilastri, uno dei quali affrescato, dopo che fu aggregata al Capitolo cattedrale lunense, nel 1599 eretta in vicaria perpetua. Nel 1708 fu ricostruito il campanile, ma l’ente era già in decadenza. Durante i restauri, iniziati nel 1985, seguiti da scavi archeologici, è stato rinvenuto nel basamento dell’altare maggiore romanico un pregevole sarcofago monolitico marmoreo altomedievale, ricavato da un architrave romano di spoglio decorato.
Vezzano Alto, chiesa di San Siro (secc. XII- XV)
Attestata nel XII secolo, è giunta in forme tardo-gotiche fino al 1880, quando venne abbattuta per la costruzione della strada carrozzabile per Buonviaggio. Era a tre navate, terminanti con abside piana, divise da archi ogivali in mattoni, di cui rimane traccia nel contiguo campanile, cui si accedeva dalla chiesa stessa. Un frammento di affresco con Annunciazione (inizi sec. XVI) è oggi ricoverato nel Santuario di N. S. del Soccorso. L’architrave rappresentante Sant’Antonio Abate fra due disciplinanti (1514), murato nell’attiguo oratorio, proviene da quello dedicato al santo, presso Santa Maria in Vezzano Basso, diruto per la costruzione del cimitero moderno.
Vezzano alto, chiesa di Nostra Signora del Soccorso
Fu fondato inizialmente come oratorio dedicato a Santa Maria Vergine, dopo un’apparizione miracolosa di un’immagine della Madonna, caduta dal cielo al Molinello, durante la peste del 1524, che mise fine all’epidemia. Riattata e considerata santuario mariano, soppiantò, poi, per esser posta nella fascia di sviluppo abitativo di età rinascimentale del borgo superiore, la parrocchiale di San Siro, che a sua volta aveva assunto le competenze della pieve di San Prospero (prima metà del secolo XI), posta presso il fiume in località Corongiola, oggi Bottagna. È racchiusa in un recinto, cui si accede da un portale che immette sul vasto sagrato pavimentato con mosaico di ciottoli fluviali disposti in figure geometriche (sec. XIX).
Vezzano Basso, porta di San Giorgio ( secc. XIII- XIV)
La porta ad arco ogivale, con accenno di bicromia, immetteva dalla via della Ripa, che sale dalla riva destra della Magra, al borgo di San Giorgio, raggruppamento di case raccolte intorno ad una piccola corte quadrangolare, così denominato, secondo la tradizione, da una chiesa di cui si hanno pochissime notizie. Il nucleo è periferico allo sviluppo dell’abitato inferiore, ordinatosi secondo uno schema, determinato dalla fortificazione, avvolgente, a più anelli, che si dispongono secondo le curve di livello del rilievo. Alle spalle dell’arco la volta di una terrazza-aia ( secc. XVIII-XIX), tipica struttura funzionale annessa alla abitazioni.
Fonte: Cara Spezia volume 1 --- Comune di Vezzano