UBALDO FORMENTINI
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+ | Laureato in giurisprudenza all'Università di Pisa nel 1902, con una tesi sulla tutela del patrimonio artistico, nello stesso anno si iscrisse al Partito socialista, iniziando un'attività giornalistica nel settimanale socialista spezzino «Libera parola» (1903-1921), di cui fu redattore e poi fino al 1909 direttore. Compiuto il praticantato a Genova, esercitò la professione, spesso in processi a carattere politico, presso il Tribunale di [[:Categoria:SARZANA|Sarzana]] e poi alla [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]]. | ||
+ | Eletto al Consiglio comunale della [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]] nel 1906 e nel 1908, dal 1909 - con la conquista della maggioranza da parte dei partiti socialisti e radicali - divenne assessore al commercio e alle finanze. Si dimise due anni dopo e, nel 1914, anche da consigliere. Nel 1906 e nel 1910 aveva rappresentato la sezione spezzina ai congressi del Partito socialista italiano, ma se ne distaccò dopo la sconfessione a livello nazionale dell'alleanza locale. | ||
+ | Nel frattempo, dal 1912, aveva iniziato a collaborare con Gaetano Salvemini, scrivendo di politica internazionale su «L'Unità» e aderendo dopo la guerra - cui partecipò come sottotenente di artiglieria nella difesa territoriale - alla Lega democratica. Nel 1919 era stato anche candidato alle elezioni politiche nel Partito del lavoro, senza risultare eletto. Da quell'anno iniziò a collaborare con Piero Gobetti, scrivendo su «Energie nove» (1919) e «La rivoluzione liberale» (1922-1923) e pubblicando un volume presso la sua casa editrice. | ||
+ | Dopo l'esperienza di amministratore, nel dicembre 1914 aveva vinto il concorso per vicesegretario generale del Comune della [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]]. | ||
+ | Nel luglio 1923, alla morte di [[UBALDO MAZZINI|Ubaldo Mazzini]], di cui era stato amico e collaboratore, fu nominato direttore della Biblioteca civica e del [[MUSEO CIVICO DELLA SPEZIA|Museo della Spezia]], carica che conservò fino alla morte. Il [[MUSEO CIVICO DELLA SPEZIA|Museo civico]] è stato poi intitolato al suo nome. | ||
+ | Si dedicò quindi particolarmente agli studi di archeologia, storia e storia dell'arte della Liguria e della [[:Categoria:LUNIGIANA|Lunigiana]], cui dedicò numerose pubblicazioni. Nel 1929 conseguì la libera docenza in storia medievale e moderna; presso l'Università di Genova tenne per incarico, per qualche anno, l'insegnamento di storia dell'arte. | ||
+ | Aderì all'Associazione italiana biblioteche dalla sua fondazione (1930), ma solo per qualche anno, e di nuovo per breve tempo nell'immediato dopoguerra. | ||
+ | Presidente dell'Accademia lunigianese di scienze "G. Capellini", della Commissione conservatrice dei monumenti, degli scavi e degli oggetti di antichità e arte della provincia della [[:Categoria:LA SPEZIA|Spezia]] e della Sezione lunense dell'Istituto internazionale di studi liguri, fu anche condirettore del «Giornale storico della [[:Categoria:LUNIGIANA|Lunigiana]]» e poi del «Giornale storico e letterario della Liguria» e socio dell'Istituto nazionale di studi etruschi e italici e di varie accademie e società storiche. | ||
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Versione attuale delle 15:03, 22 ago 2011
UBALDO FORMENTINI
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Nazione: | |
Regione: | LIGURIA |
Provincia: | LA SPEZIA |
Comune: | LA SPEZIA |
Date: |
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Premi: | |
Links: |
Laureato in giurisprudenza all'Università di Pisa nel 1902, con una tesi sulla tutela del patrimonio artistico, nello stesso anno si iscrisse al Partito socialista, iniziando un'attività giornalistica nel settimanale socialista spezzino «Libera parola» (1903-1921), di cui fu redattore e poi fino al 1909 direttore. Compiuto il praticantato a Genova, esercitò la professione, spesso in processi a carattere politico, presso il Tribunale di Sarzana e poi alla Spezia. Eletto al Consiglio comunale della Spezia nel 1906 e nel 1908, dal 1909 - con la conquista della maggioranza da parte dei partiti socialisti e radicali - divenne assessore al commercio e alle finanze. Si dimise due anni dopo e, nel 1914, anche da consigliere. Nel 1906 e nel 1910 aveva rappresentato la sezione spezzina ai congressi del Partito socialista italiano, ma se ne distaccò dopo la sconfessione a livello nazionale dell'alleanza locale. Nel frattempo, dal 1912, aveva iniziato a collaborare con Gaetano Salvemini, scrivendo di politica internazionale su «L'Unità» e aderendo dopo la guerra - cui partecipò come sottotenente di artiglieria nella difesa territoriale - alla Lega democratica. Nel 1919 era stato anche candidato alle elezioni politiche nel Partito del lavoro, senza risultare eletto. Da quell'anno iniziò a collaborare con Piero Gobetti, scrivendo su «Energie nove» (1919) e «La rivoluzione liberale» (1922-1923) e pubblicando un volume presso la sua casa editrice. Dopo l'esperienza di amministratore, nel dicembre 1914 aveva vinto il concorso per vicesegretario generale del Comune della Spezia. Nel luglio 1923, alla morte di Ubaldo Mazzini, di cui era stato amico e collaboratore, fu nominato direttore della Biblioteca civica e del Museo della Spezia, carica che conservò fino alla morte. Il Museo civico è stato poi intitolato al suo nome. Si dedicò quindi particolarmente agli studi di archeologia, storia e storia dell'arte della Liguria e della Lunigiana, cui dedicò numerose pubblicazioni. Nel 1929 conseguì la libera docenza in storia medievale e moderna; presso l'Università di Genova tenne per incarico, per qualche anno, l'insegnamento di storia dell'arte. Aderì all'Associazione italiana biblioteche dalla sua fondazione (1930), ma solo per qualche anno, e di nuovo per breve tempo nell'immediato dopoguerra. Presidente dell'Accademia lunigianese di scienze "G. Capellini", della Commissione conservatrice dei monumenti, degli scavi e degli oggetti di antichità e arte della provincia della Spezia e della Sezione lunense dell'Istituto internazionale di studi liguri, fu anche condirettore del «Giornale storico della Lunigiana» e poi del «Giornale storico e letterario della Liguria» e socio dell'Istituto nazionale di studi etruschi e italici e di varie accademie e società storiche.