LA SPEZIA NEL QUATTROCENTO
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La città, ben fortificata e «dotata di belli edifici», fioriva nelle attività commerciali e gli spezzini, oltre che agricoltori, erano anche artigiani e mercanti, specializzati soprattutto nella produzione e nel commercio di vino, olio, seta e marmo. Non mancavano le professioni più “nobili”, dal medico al notaio, e molti erano impiegati nella marineria; tra quelli che cercarono fortuna come mercenari, particolarmente apprezzati furono i balestrieri. | La città, ben fortificata e «dotata di belli edifici», fioriva nelle attività commerciali e gli spezzini, oltre che agricoltori, erano anche artigiani e mercanti, specializzati soprattutto nella produzione e nel commercio di vino, olio, seta e marmo. Non mancavano le professioni più “nobili”, dal medico al notaio, e molti erano impiegati nella marineria; tra quelli che cercarono fortuna come mercenari, particolarmente apprezzati furono i balestrieri. | ||
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Versione attuale delle 13:23, 1 ago 2011
LA SPEZIA NEL QUATTROCENTO
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Nazione: | |
Regione: | LIGURIA |
Titolo: | LA SPEZIA NEL QUATTROCENTO |
Autore: | DIEGO DEL PRATO |
Editore: | EDIZIONI GIACCHE' |
Pubblicazione: | 2008 |
Genere: | STORIA |
Dallo studio di documenti inediti di seicento anni fa, conservati all’Archivio di Stato di Milano, esce uno splendente ritratto della Spezia rinascimentale.
Colmando una lacuna nella storia della nostra città, il libro ci rivela un borgo animato da capitani e notabili intraprendenti.
La città, ben fortificata e «dotata di belli edifici», fioriva nelle attività commerciali e gli spezzini, oltre che agricoltori, erano anche artigiani e mercanti, specializzati soprattutto nella produzione e nel commercio di vino, olio, seta e marmo. Non mancavano le professioni più “nobili”, dal medico al notaio, e molti erano impiegati nella marineria; tra quelli che cercarono fortuna come mercenari, particolarmente apprezzati furono i balestrieri.
Spezia fu fedele alleata del ducato di Milano che, per fronteggiare Firenze, fece del borgo spezzino il suo baluardo difensivo, armandolo contro l’avamposto fiorentino di Sarzana.
Lo splendore del periodo sforzesco culminò con la realizzazione nel 1473 di un arsenale di notevoli dimensioni che custodiva dieci galee e che aveva «una parte verso la terra una verso la rocha vechia una verso la marina e una verso Sarzana» ed era fortificato da una cinta di mura.