FRAMURA
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- | Scilace di Carianda, geografo greco, alcuni sostengono uno pseudo Scilace per motivi cronologici, nel suo Periplo, una sorta di itinerario geografico etnologico del Mediterraneo, racconta che dopo il fiume Rodano si estendono i Liguri sino ad Antium e di qui gli Etruschi. La navigazione dal Rodano ad Antium si compie in quattro giorni e da questo a Roma in altrettanti. Da queste poche righe sono nati fiumi di parole e molti sostengono che questo Antium non sia l'attuale Anzo in comune di Framura, ma la foce del [[MAGRA| Magra]]. In eftetti il confine tra Liguri ed Etruschi fu "fluttuante", come dimostra il variare di possesso dell'antica [[:Categoria:Luni]], però il promontorio di Anzo prolunga un contrafforte montano perpendicolare all'Appennino che separa la Valle del Vara da quella dell'Entella; questo contrafforte è adatto ad essere un confine naturale e nel medioevo divideva la Liguria di Levante in due vicariati. Così Framura si conquista una dignità storica di almeno venticinque secoli. In realtà Framura è la sommatoria di cinque frazioni, Anzo, Castagnola, Costa, Setta, Ravecca; fece parte di un antico pago ligure, su un percorso di mezza costa che portava da Ceula a Moneglia, forse Deiva non c'era ancora. Per andare a Moneglia vi sono due itinerari, uno tocca Vico ed il castellaro ligure-romano del Monte Castellaro ricco di reperti archeologici che ne attestano l'esistenza pre-romana, l'altro segue il tracciato delle pievi, passava per un non meglio identificato "burgus de Lagneto", che probabilmente era presso la chiesa di S. Lorenzo di Castagnola già filiale di S. Agata di Lagneto, poi giù sino ai resti del Castello di Passano (XI sec.) e scende a Piazza di Deiva. La presenza della chiesa di S. Michele di Mezzema rammenta un antico insediamento di ariani longobardi come, a ridosso della Baracca del Bracco, il borgo di Canegreca fa pensare ad un insediamento bizantino. Se i greci preromani non si insediarono da queste parti, forse allontanati dall'alleanza punico etrusca e dalla rude personalita dei Liguri, certo si attestarono i bizantini che tennero questo confine che si snoda su attraverso la Valle del Vara sino alla Valle del Taro: a [[:Categoria:VARESE LIGURE|Varese Ligure]] esiste ancora un ponte ed un quartiere "grecino" ed i monti a nord di Cassego erano sino al secolo scorso chiamati i Monti dei Greci. Se da queste parti i Liguri non abitarono stabilmente la costa ed i borghi marini sono i più recenti, questo lo si deve alle incursioni arabo-saracene che costrinsero ancora nel XI secolo i monaci benedettini ad abbandonare il monastero di Costa che forse era un Priorato. Nel 1192 la chiesa intitolata a S. Martino di Costa divenne Arcipretura ed aveva giurisdizione su Castagnola, Piazza, Mezzema, [[DEIVA MARINA| Deiva]], [[:Categoria:CARRODANO|Carrodano]] Superiore, Lago, [[:Categoria:CARRO|Carro]], Mattarana e Castello, La prima notizia certa è del 1128 riguardo ad un dazio imposto ai forestieri "qui veniunt Januam pro mercato". Framura fece parte della podesteria dei Da Passano e dei Lagneto sino al 1285 che è l'ultima data documentata; nel 1300 con l'istituzione genovese della podesteria di Framura, Costa diviene la frazione capoluogo. La chiesa di S. Martino e a pianta basilicale triabsidata a tre navate rimaneggiata nel XV e XVI secolo quando la chiesa fu separata dalla torre campanaria, di epoca sicuramente più antica della Pieve, il campanile presenta una base quadrata a tre piani non rastremati ma diminuenti per risega esterna, modo caratteristico di costruzione romana, Secondo ultime ricerche l'epoca di costruzione della chiesa risale al periodo preomanico. Nella chiesa e conservato un dipinto di Bernardo Strozzi raffigurante la Madonna del Rosario (XVIII sec.), Ad Anzo di Framura interessante è la torre quadrata posta dai genovesi nel secolo XV a vedetta sul mare; alta una quindicina di metri e costruita su una roccia di calce rossa. L'ingresso della torre, cosa consueta e già notata, avviene attraverso una porta posta molto in alto a cui si accedeva a mezzo di una scala retraibile: espediente semplice ma valido in caso di assedio da parte di maleintenzionati che, in quei tempi e da queste parti, dovevano abbondare. Analoga torre è in località Ravecca ma ora manomessa per essere stata adibita ad abitazione, Nella chiesa di N.S. della Neve ad Anzo sono conservati dipinti del XVI e XVII secolo. | + | Scilace di Carianda, geografo greco, alcuni sostengono uno pseudo Scilace per motivi cronologici, nel suo Periplo, una sorta di itinerario geografico etnologico del Mediterraneo, racconta che dopo il fiume Rodano si estendono i Liguri sino ad Antium e di qui gli Etruschi. La navigazione dal Rodano ad Antium si compie in quattro giorni e da questo a Roma in altrettanti. Da queste poche righe sono nati fiumi di parole e molti sostengono che questo Antium non sia l'attuale Anzo in comune di Framura, ma la foce del [[MAGRA| Magra]]. In eftetti il confine tra Liguri ed Etruschi fu "fluttuante", come dimostra il variare di possesso dell'antica [[:Categoria:LUNI| Luni]], però il promontorio di Anzo prolunga un contrafforte montano perpendicolare all'Appennino che separa la Valle del Vara da quella dell'Entella; questo contrafforte è adatto ad essere un confine naturale e nel medioevo divideva la Liguria di Levante in due vicariati. Così Framura si conquista una dignità storica di almeno venticinque secoli. In realtà Framura è la sommatoria di cinque frazioni, Anzo, Castagnola, Costa, Setta, Ravecca; fece parte di un antico pago ligure, su un percorso di mezza costa che portava da Ceula a Moneglia, forse Deiva non c'era ancora. Per andare a Moneglia vi sono due itinerari, uno tocca Vico ed il castellaro ligure-romano del Monte Castellaro ricco di reperti archeologici che ne attestano l'esistenza pre-romana, l'altro segue il tracciato delle pievi, passava per un non meglio identificato "burgus de Lagneto", che probabilmente era presso la chiesa di S. Lorenzo di Castagnola già filiale di S. Agata di Lagneto, poi giù sino ai resti del Castello di Passano (XI sec.) e scende a Piazza di Deiva. La presenza della chiesa di S. Michele di Mezzema rammenta un antico insediamento di ariani longobardi come, a ridosso della Baracca del Bracco, il borgo di Canegreca fa pensare ad un insediamento bizantino. Se i greci preromani non si insediarono da queste parti, forse allontanati dall'alleanza punico etrusca e dalla rude personalita dei Liguri, certo si attestarono i bizantini che tennero questo confine che si snoda su attraverso la Valle del Vara sino alla Valle del Taro: a [[:Categoria:VARESE LIGURE|Varese Ligure]] esiste ancora un ponte ed un quartiere "grecino" ed i monti a nord di Cassego erano sino al secolo scorso chiamati i Monti dei Greci. Se da queste parti i Liguri non abitarono stabilmente la costa ed i borghi marini sono i più recenti, questo lo si deve alle incursioni arabo-saracene che costrinsero ancora nel XI secolo i monaci benedettini ad abbandonare il monastero di Costa che forse era un Priorato. Nel 1192 la chiesa intitolata a S. Martino di Costa divenne Arcipretura ed aveva giurisdizione su Castagnola, Piazza, Mezzema, [[DEIVA MARINA| Deiva]], [[:Categoria:CARRODANO|Carrodano]] Superiore, Lago, [[:Categoria:CARRO|Carro]], Mattarana e Castello, La prima notizia certa è del 1128 riguardo ad un dazio imposto ai forestieri "qui veniunt Januam pro mercato". Framura fece parte della podesteria dei Da Passano e dei Lagneto sino al 1285 che è l'ultima data documentata; nel 1300 con l'istituzione genovese della podesteria di Framura, Costa diviene la frazione capoluogo. La chiesa di S. Martino e a pianta basilicale triabsidata a tre navate rimaneggiata nel XV e XVI secolo quando la chiesa fu separata dalla torre campanaria, di epoca sicuramente più antica della Pieve, il campanile presenta una base quadrata a tre piani non rastremati ma diminuenti per risega esterna, modo caratteristico di costruzione romana, Secondo ultime ricerche l'epoca di costruzione della chiesa risale al periodo preomanico. Nella chiesa e conservato un dipinto di Bernardo Strozzi raffigurante la Madonna del Rosario (XVIII sec.), Ad Anzo di Framura interessante è la torre quadrata posta dai genovesi nel secolo XV a vedetta sul mare; alta una quindicina di metri e costruita su una roccia di calce rossa. L'ingresso della torre, cosa consueta e già notata, avviene attraverso una porta posta molto in alto a cui si accedeva a mezzo di una scala retraibile: espediente semplice ma valido in caso di assedio da parte di maleintenzionati che, in quei tempi e da queste parti, dovevano abbondare. Analoga torre è in località Ravecca ma ora manomessa per essere stata adibita ad abitazione, Nella chiesa di N.S. della Neve ad Anzo sono conservati dipinti del XVI e XVII secolo. |
[[File:FRAMURA_S._Lorenzo_martire.jpg|300px|left|thumb|Castagnola: Chiesa di San Lorenzo Martire]] | [[File:FRAMURA_S._Lorenzo_martire.jpg|300px|left|thumb|Castagnola: Chiesa di San Lorenzo Martire]] | ||
A Castagnola di Framura la chiesa di S. Lorenzo Martire è antichissima e già nota nel XIII secolo. In questa chiesa è conservata una interessante "Deposizione" del pittore Luca Cambiaso, genovese ma originario di Moneglia e che finì i suoi giorni alla corte di Spagna decorando l'Escorial. Cambiaso (XVI sec.) è presente nella nostra provincia con dipinti suoi, o della scuola, di elevato interesse artistico. | A Castagnola di Framura la chiesa di S. Lorenzo Martire è antichissima e già nota nel XIII secolo. In questa chiesa è conservata una interessante "Deposizione" del pittore Luca Cambiaso, genovese ma originario di Moneglia e che finì i suoi giorni alla corte di Spagna decorando l'Escorial. Cambiaso (XVI sec.) è presente nella nostra provincia con dipinti suoi, o della scuola, di elevato interesse artistico. | ||
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+ | Fonte: Cara Spezia volume 1 | ||
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+ | [[Categoria:COMUNI DELLA SPEZIA]] | ||
+ | [[Categoria:FRAMURA]] |
Versione attuale delle 14:17, 29 lug 2011
Framura ed i Greci
Scilace di Carianda, geografo greco, alcuni sostengono uno pseudo Scilace per motivi cronologici, nel suo Periplo, una sorta di itinerario geografico etnologico del Mediterraneo, racconta che dopo il fiume Rodano si estendono i Liguri sino ad Antium e di qui gli Etruschi. La navigazione dal Rodano ad Antium si compie in quattro giorni e da questo a Roma in altrettanti. Da queste poche righe sono nati fiumi di parole e molti sostengono che questo Antium non sia l'attuale Anzo in comune di Framura, ma la foce del Magra. In eftetti il confine tra Liguri ed Etruschi fu "fluttuante", come dimostra il variare di possesso dell'antica Luni, però il promontorio di Anzo prolunga un contrafforte montano perpendicolare all'Appennino che separa la Valle del Vara da quella dell'Entella; questo contrafforte è adatto ad essere un confine naturale e nel medioevo divideva la Liguria di Levante in due vicariati. Così Framura si conquista una dignità storica di almeno venticinque secoli. In realtà Framura è la sommatoria di cinque frazioni, Anzo, Castagnola, Costa, Setta, Ravecca; fece parte di un antico pago ligure, su un percorso di mezza costa che portava da Ceula a Moneglia, forse Deiva non c'era ancora. Per andare a Moneglia vi sono due itinerari, uno tocca Vico ed il castellaro ligure-romano del Monte Castellaro ricco di reperti archeologici che ne attestano l'esistenza pre-romana, l'altro segue il tracciato delle pievi, passava per un non meglio identificato "burgus de Lagneto", che probabilmente era presso la chiesa di S. Lorenzo di Castagnola già filiale di S. Agata di Lagneto, poi giù sino ai resti del Castello di Passano (XI sec.) e scende a Piazza di Deiva. La presenza della chiesa di S. Michele di Mezzema rammenta un antico insediamento di ariani longobardi come, a ridosso della Baracca del Bracco, il borgo di Canegreca fa pensare ad un insediamento bizantino. Se i greci preromani non si insediarono da queste parti, forse allontanati dall'alleanza punico etrusca e dalla rude personalita dei Liguri, certo si attestarono i bizantini che tennero questo confine che si snoda su attraverso la Valle del Vara sino alla Valle del Taro: a Varese Ligure esiste ancora un ponte ed un quartiere "grecino" ed i monti a nord di Cassego erano sino al secolo scorso chiamati i Monti dei Greci. Se da queste parti i Liguri non abitarono stabilmente la costa ed i borghi marini sono i più recenti, questo lo si deve alle incursioni arabo-saracene che costrinsero ancora nel XI secolo i monaci benedettini ad abbandonare il monastero di Costa che forse era un Priorato. Nel 1192 la chiesa intitolata a S. Martino di Costa divenne Arcipretura ed aveva giurisdizione su Castagnola, Piazza, Mezzema, Deiva, Carrodano Superiore, Lago, Carro, Mattarana e Castello, La prima notizia certa è del 1128 riguardo ad un dazio imposto ai forestieri "qui veniunt Januam pro mercato". Framura fece parte della podesteria dei Da Passano e dei Lagneto sino al 1285 che è l'ultima data documentata; nel 1300 con l'istituzione genovese della podesteria di Framura, Costa diviene la frazione capoluogo. La chiesa di S. Martino e a pianta basilicale triabsidata a tre navate rimaneggiata nel XV e XVI secolo quando la chiesa fu separata dalla torre campanaria, di epoca sicuramente più antica della Pieve, il campanile presenta una base quadrata a tre piani non rastremati ma diminuenti per risega esterna, modo caratteristico di costruzione romana, Secondo ultime ricerche l'epoca di costruzione della chiesa risale al periodo preomanico. Nella chiesa e conservato un dipinto di Bernardo Strozzi raffigurante la Madonna del Rosario (XVIII sec.), Ad Anzo di Framura interessante è la torre quadrata posta dai genovesi nel secolo XV a vedetta sul mare; alta una quindicina di metri e costruita su una roccia di calce rossa. L'ingresso della torre, cosa consueta e già notata, avviene attraverso una porta posta molto in alto a cui si accedeva a mezzo di una scala retraibile: espediente semplice ma valido in caso di assedio da parte di maleintenzionati che, in quei tempi e da queste parti, dovevano abbondare. Analoga torre è in località Ravecca ma ora manomessa per essere stata adibita ad abitazione, Nella chiesa di N.S. della Neve ad Anzo sono conservati dipinti del XVI e XVII secolo.
A Castagnola di Framura la chiesa di S. Lorenzo Martire è antichissima e già nota nel XIII secolo. In questa chiesa è conservata una interessante "Deposizione" del pittore Luca Cambiaso, genovese ma originario di Moneglia e che finì i suoi giorni alla corte di Spagna decorando l'Escorial. Cambiaso (XVI sec.) è presente nella nostra provincia con dipinti suoi, o della scuola, di elevato interesse artistico.
Fonte: Cara Spezia volume 1