O TRENIN DE SAN BARTOME'

Da wikiSpedia.

(Differenze fra le revisioni)
(Creata pagina con '{| class="wikitable" style="width:100%" ! Dialetto !! Italiano |- | Vestì da arsenaloto, sto trenin tüte e matine i s’en partiva fito ae òto meno vinti dai giardin por...')
 
(5 revisioni intermedie non mostrate.)
Riga 56: Riga 56:
Con una fischiata si scrollava tutto  
Con una fischiata si scrollava tutto  
-
gettando il fumo, pieno di
 
-
importanza.
 
-
Arrivava alle otto in punto, portandoci dietro, e scendevamo
 
-
lì.  
+
gettando il fumo, pieno di importanza.
 +
 
 +
Arrivava alle otto in punto,
 +
 
 +
portandoci dietro, e scendevamo lì.  
I vagoni avevano i balconcini  
I vagoni avevano i balconcini  
Riga 70: Riga 71:
gli facevano cicaleccio dietro  
gli facevano cicaleccio dietro  
-
Ora,
+
Ora,poveretto, se ne è andato
-
poveretto, se ne è andato “Per raggiunti limiti d’età”, anche lui  
+
“Per raggiunti limiti d’età”, anche lui  
-
da buon
+
da buon arsenalotto rassegnato  
-
 
+
-
arsenalotto rassegnato  
+
è passato di là, non c’è più.  
è passato di là, non c’è più.  
-
Di là, dietro al carico
+
Di là, dietro al carico di ricordi
-
 
+
-
di ricordi
+
dove ci abbiamo tutti, noi spezzini  
dove ci abbiamo tutti, noi spezzini  
-
arsenalotti dei bacini e delle
+
arsenalotti dei bacini e delle navi...  
-
 
+
-
navi...  
+
Ci ha preso un po’ di cuore, questo trenino.
Ci ha preso un po’ di cuore, questo trenino.
Riga 95: Riga 90:
-
di [[TINO BARSOTTI| Tino Barsotti]]
+
di Fabio Virgilio
 +
 
 +
 
-
[[Categoria:LINGUA]]
 
-
[[Categoria:LA SPEZIA]]
 
-
[[Categoria:DIALETTO]]
 
-
[[Categoria:LETTERATURA]]
 
-
[[Categoria:ARTE]]
 
[[Categoria:POESIA]]
[[Categoria:POESIA]]

Versione attuale delle 16:01, 28 lug 2011

Dialetto Italiano

Vestì da arsenaloto, sto trenin

tüte e matine i s’en partiva fito

ae òto meno vinti dai giardin

portandone ao travagio sensa ’n cito.

Con na fiscciada i se scorlava tüto

caciando ’r füme, cen de presümì.

I arivava là, ae òto óe en pünto

portando noi aprèvo, e a chinàimo lì.

I vagon i g’avevo i barconeti

come quei dei trenin de Santa Fé;

i viagiava contento, e i fanteti

i ghe favo ciaamèlo de daré.

Aóa, poveéto, i se n’è andà

“Per raggiunti limiti d’età”, anca lü

da bon arsenalòto, rassegnà,

i è passà de de là, i ne gh’è ciü.

Delà, daré ar cargo d’arecordi

dove a g’avemo tüto, noi spezin,

arsenaloti di bassì e di bordi...

I n’ha pià ’n po’ de chèe, sto trenin.


Vestito da arsenalotto questo trenino

tutte le mattine partiva presto

alle otto meno venti dai giardini

portandoci al lavoro senza pagare un centesimo.

Con una fischiata si scrollava tutto

gettando il fumo, pieno di importanza.

Arrivava alle otto in punto,

portandoci dietro, e scendevamo lì.

I vagoni avevano i balconcini

come quelli dei trenini di Santa Fé

viaggiava contento, ed i bambini,

gli facevano cicaleccio dietro

Ora,poveretto, se ne è andato

“Per raggiunti limiti d’età”, anche lui

da buon arsenalotto rassegnato

è passato di là, non c’è più.

Di là, dietro al carico di ricordi

dove ci abbiamo tutti, noi spezzini

arsenalotti dei bacini e delle navi...

Ci ha preso un po’ di cuore, questo trenino.


di Fabio Virgilio

Strumenti personali