ASSOCIAZIONE ASTROFILI SPEZZINI
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+ | == La Spezia e il suo Osservatorio Astronomico: storia di un progetto antico == | ||
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+ | Nelle mani di un socio della '''AAS''' è fortunosamente pervenuta una copia del Bollettino della Sezione della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]] dell'A.N.I.A.I., l'Associazione Nazionale degli Ingegneri e Architetti Italiani. Si tratta precisamente del fascicolo II dell'Anno I (ovvero il secondo numero in assoluto) uscito in città il 1 Settembre del lontano 1925. | ||
+ | In questa pubblicazione, per la prima volta nella storia della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|città della Spezia]], per quanto ci è dato sapere, si parla espressamente della volontà di realizzare un osservatorio astronomico locale: "Per l'Osservatorio Astronomico della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]]," questo il titolo dell'articolo scritto direttamente dalla penna autorevole del Du Jardin, l'allora Direttore del suddetto Bollettino. | ||
- | + | Si tratta, con precisione, di un intervento accorato - che di seguito riproduciamo integralmente - in cui l'intera comunità cittadina degli Ingegneri ed Architetti sollevava la questione dell'esigenza etica di rendere operativo sul Golfo un osservatorio astronomico. Sulla carta una simile struttura invero esisteva già: l'Osservatorio Astronomico e Meteorologico della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]] - sulla cui ubicazione non si hanno notizie - funzionava però esclusivamente come base di rilevazione dati inerenti i fenomeni atmosferici; lo stesso numero del Bollettino riporta, infatti, un'intera pagina di rilevamenti pluviometrici per la città riferiti al mese di Luglio di quell'anno. | |
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- | Si tratta, con precisione, di un intervento accorato - che di seguito riproduciamo integralmente - in cui l'intera comunità cittadina degli Ingegneri ed Architetti sollevava la questione dell'esigenza etica di rendere operativo sul Golfo un osservatorio astronomico. Sulla carta una simile struttura invero esisteva già: l'Osservatorio Astronomico e Meteorologico della Spezia - sulla cui ubicazione non si hanno notizie - funzionava però esclusivamente come base di rilevazione dati inerenti i fenomeni atmosferici; lo stesso numero del Bollettino riporta, infatti, un'intera pagina di rilevamenti pluviometrici per la città riferiti al mese di Luglio di quell'anno. | + | |
Sfortunatamente, però, al posto della <<leggera cupoletta>> auspicata dal buon Du Jardin fu stabilito che venissero realizzate sulle alture della città pesanti strutture in cemento armato a protezione non di lenti astronomiche ma di potenti bocche da fuoco. | Sfortunatamente, però, al posto della <<leggera cupoletta>> auspicata dal buon Du Jardin fu stabilito che venissero realizzate sulle alture della città pesanti strutture in cemento armato a protezione non di lenti astronomiche ma di potenti bocche da fuoco. | ||
- | Così, alla fine della guerra, La Spezia si trovò pure senza quella povera stazione metereologica sulla quale molte speranze erano state onestamente riposte. | + | Così, alla fine della guerra, [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|La Spezia]] si trovò pure senza quella povera stazione metereologica sulla quale molte speranze erano state onestamente riposte. |
Ci volle qualcosa più di cinquant'anni perchè il destino, per mano stavolta di un generoso gruppo di studenti profondamente motivati, riparasse al grave torto offerto alla città. | Ci volle qualcosa più di cinquant'anni perchè il destino, per mano stavolta di un generoso gruppo di studenti profondamente motivati, riparasse al grave torto offerto alla città. | ||
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Ai giorni nostri, ove efficacia ed efficienza sono sinonimi di integrazione, è sicuramente istruttivo sottolineare che già quei bisnonni tanto auspicarono la creazione di una specola per mezzo della quale i giovani dei nostri Istituti potranno apprendere in una visita di un'ora più che non in settimane di studio sui libri, delle cose del cielo. | Ai giorni nostri, ove efficacia ed efficienza sono sinonimi di integrazione, è sicuramente istruttivo sottolineare che già quei bisnonni tanto auspicarono la creazione di una specola per mezzo della quale i giovani dei nostri Istituti potranno apprendere in una visita di un'ora più che non in settimane di studio sui libri, delle cose del cielo. | ||
- | La AAS non può non ricordare con affetto e profonda stima quegli uomini lungimiranti dell'Associazione Nazionale degli Ingegneri e Architetti Italiani del lontano 1925 ed è per essa motivo di fiera soddisfazione l'essere riuscita a concretizzare appieno le loro aspirazioni. | + | La '''AAS''' non può non ricordare con affetto e profonda stima quegli uomini lungimiranti dell'Associazione Nazionale degli Ingegneri e Architetti Italiani del lontano 1925 ed è per essa motivo di fiera soddisfazione l'essere riuscita a concretizzare appieno le loro aspirazioni. |
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- | == La Associazione Astrofili Spezzini (A.A.S.) ed il progetto Osservatorio == | + | == La Associazione Astrofili Spezzini (A.A.S.) ed il progetto Osservatorio== |
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- | + | Nel dicembre del 1978 un gruppo di studenti appassionati di astronomia fondano l''''Associazione Astrofili Spezzini''' ('''AAS'''). | |
- | Nel dicembre del 1978 un gruppo di studenti appassionati di astronomia fondano l'Associazione Astrofili Spezzini (AAS). | + | |
Scopi del sodalizio sono, da subito, la ricerca e la divulgazione delle scienze astronomiche. | Scopi del sodalizio sono, da subito, la ricerca e la divulgazione delle scienze astronomiche. | ||
- | Già i fondatori della AAS erano profondamente convinti della necessità di realizzare una struttura che soddisfacesse entrambe le esigenze e rafforzasse, in ambito locale, l'interesse attorno ad una scienza tra le più popolari ed affascinanti. | + | Già i fondatori della '''AAS''' erano profondamente convinti della necessità di realizzare una struttura che soddisfacesse entrambe le esigenze e rafforzasse, in ambito locale, l'interesse attorno ad una scienza tra le più popolari ed affascinanti. |
- | Motivati nel perseguire gli obiettivi prefissati, gli aderenti alla AAS iniziarono l'avventura dell' autocostruzione e dell'autofinanziamento dell'Osservatorio Astronomico Sociale (OAS) già nella primavera del 1980. | + | Motivati nel perseguire gli obiettivi prefissati, gli aderenti alla '''AAS''' iniziarono l'avventura dell' autocostruzione e dell'autofinanziamento dell'Osservatorio Astronomico Sociale (OAS) già nella primavera del 1980. |
- | Il primo significativo risultato fu l'ottenimento della concessione di affitto di un'area di 4500 m2 ex proprietà della Marina Militare, in gestione al Comune della Spezia. | + | Il primo significativo risultato fu l'ottenimento della concessione di affitto di un'area di 4500 m2 ex proprietà della Marina Militare, in gestione al Comune della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]]. |
Sin dai primi sopralluoghi fu palese che, sebbene non esente del tutto dall'inquinamento luminoso dovuto alla vicina città, l'area aveva alcune caratteristiche logistiche che la privilegiavano per scopi astronomici: la relativa vicinanza al centro urbano, la completa assenza di ostacoli naturali ed artificiali all'osservazione del cielo per 360 gradi e la discreta elevazione sul livello del mare (347 mt) la rendevano adatta ad una proficua attività di ricerca e ad una assidua divulgazione scientifica. | Sin dai primi sopralluoghi fu palese che, sebbene non esente del tutto dall'inquinamento luminoso dovuto alla vicina città, l'area aveva alcune caratteristiche logistiche che la privilegiavano per scopi astronomici: la relativa vicinanza al centro urbano, la completa assenza di ostacoli naturali ed artificiali all'osservazione del cielo per 360 gradi e la discreta elevazione sul livello del mare (347 mt) la rendevano adatta ad una proficua attività di ricerca e ad una assidua divulgazione scientifica. | ||
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In questa prima fase la maggior difficoltà consistette nel reperimento dei finanziamenti necessari per la ristrutturazione dell'edificio. Dopo aver analizzato alcune possibili soluzioni e constatata la scarsa disponibilità degli enti pubblici locali, fu deciso di intraprendere la lunga e difficile strada dell'autocostruzione e dell'autofinanziamento della cupola e delle strutture murarie. | In questa prima fase la maggior difficoltà consistette nel reperimento dei finanziamenti necessari per la ristrutturazione dell'edificio. Dopo aver analizzato alcune possibili soluzioni e constatata la scarsa disponibilità degli enti pubblici locali, fu deciso di intraprendere la lunga e difficile strada dell'autocostruzione e dell'autofinanziamento della cupola e delle strutture murarie. | ||
- | Per fortuna le opere in cemento armato furono completate quasi interamente a spese di alcuni imprenditori locali, ad essi la AAS rivolge un sentito ringraziamento. Per quanto riguarda la cupola, gli impianti e tutte le infrastrutture interne fu invece necessario un continuativo impegno personale di molti anni da parte solo di alcuni soci della AAS. | + | Per fortuna le opere in cemento armato furono completate quasi interamente a spese di alcuni imprenditori locali, ad essi la '''AAS''' rivolge un sentito ringraziamento. Per quanto riguarda la cupola, gli impianti e tutte le infrastrutture interne fu invece necessario un continuativo impegno personale di molti anni da parte solo di alcuni soci della '''AAS'''. |
Al termine di questa seconda decisiva fase, durata circa otto anni, rimaneva ancora da risolvere l'ultimo grande problema inerente il telescopio: acquisto o autocostruzione? | Al termine di questa seconda decisiva fase, durata circa otto anni, rimaneva ancora da risolvere l'ultimo grande problema inerente il telescopio: acquisto o autocostruzione? | ||
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Dopo alcuni intensissimi mesi di consultazioni tra i soci fu deciso l'acquisto di uno strumento costruito da un collaudato artigiano italiano privilegiando così la robustezza, l'affidabilità e la durata di un prodotto che avrebbe dovuto accompagnare e sostenere l'attività osservativa per molti anni. | Dopo alcuni intensissimi mesi di consultazioni tra i soci fu deciso l'acquisto di uno strumento costruito da un collaudato artigiano italiano privilegiando così la robustezza, l'affidabilità e la durata di un prodotto che avrebbe dovuto accompagnare e sostenere l'attività osservativa per molti anni. | ||
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- | == | + | == Struttura == |
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* L'edificio in muratura e la cupola | * L'edificio in muratura e la cupola | ||
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Come già accennato, fu scelta, tra le sei disponibili, la postazione meglio conservata. Sostanzialmente il manufatto era costituito da un solido basamento circolare in calcestruzzo circondato da basse mura; su di esso, all'epoca della sua realizzazione, era posizionato il cannone antiaereo. Questo spiazzo, del diametro di circa 6 metri, comunicava, tramite una piccola finestra, con un edificio sotterraneo sempre in calcestruzzo, adibito a riservetta di munizioni, largo 2 metri e lungo 5; ad esso si accedeva tramite una scala di ingresso opposta alla piazzola dell' ex batteria. | Come già accennato, fu scelta, tra le sei disponibili, la postazione meglio conservata. Sostanzialmente il manufatto era costituito da un solido basamento circolare in calcestruzzo circondato da basse mura; su di esso, all'epoca della sua realizzazione, era posizionato il cannone antiaereo. Questo spiazzo, del diametro di circa 6 metri, comunicava, tramite una piccola finestra, con un edificio sotterraneo sempre in calcestruzzo, adibito a riservetta di munizioni, largo 2 metri e lungo 5; ad esso si accedeva tramite una scala di ingresso opposta alla piazzola dell' ex batteria. | ||
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A grandi linee la struttura dell'osservatorio era già definita anche se furono necessarie nuove opere murarie per renderla operativa. I lavori consistettero innanzitutto nell'ampliamento della finestra tra l'edificio sotterraneo e l'esterno in modo da poter creare un comodo accesso al locale del telescopio. Lo spiazzo circolare a cielo aperto fu quindi trasformato in un ampio vano con la costruzione ex novo delle pareti e della soletta in cemento armato (progettata con un'apertura centrale di forma circolare del diametro di 4 metri). Al centro di questo edificio, saldamente ancorato al pavimento, fu costruito un pilastro di calcestruzzo alto due metri e del diametro di un metro, adibito a sorreggere il massiccio telescopio del peso di circa una tonnellata. | A grandi linee la struttura dell'osservatorio era già definita anche se furono necessarie nuove opere murarie per renderla operativa. I lavori consistettero innanzitutto nell'ampliamento della finestra tra l'edificio sotterraneo e l'esterno in modo da poter creare un comodo accesso al locale del telescopio. Lo spiazzo circolare a cielo aperto fu quindi trasformato in un ampio vano con la costruzione ex novo delle pareti e della soletta in cemento armato (progettata con un'apertura centrale di forma circolare del diametro di 4 metri). Al centro di questo edificio, saldamente ancorato al pavimento, fu costruito un pilastro di calcestruzzo alto due metri e del diametro di un metro, adibito a sorreggere il massiccio telescopio del peso di circa una tonnellata. | ||
- | Le strutture murarie furono completate con la costruzione di un piano metallico rialzato poggiante sulla soletta dell'edificio circolare e del tutto indipendente dalla colonna precedentemente descritta. L'accessibilità a questo piano rialzato fu garantita da una scala e da una botola a scomparsa. In tal modo si ottenne una facile e sicura governabilità del telescopio (posto a più di due metri di altezza rispetto al pavimento dell'edificio) e la totale assenza di vibrazioni indotte sul telescopio dal calpestio sul piano metallico. Parallelamente alla struttura muraria alcuni soci della AAS progettarono e realizzarono la cupola metallica del diametro di 4 metri. La costruzione di questo manufatto fu resa possibile grazie alla generosa collaborazione di un artigiano locale che mise a disposizione i propri mezzi e l'esperienza pluridecennale nella lavorazione dei metalli. | + | Le strutture murarie furono completate con la costruzione di un piano metallico rialzato poggiante sulla soletta dell'edificio circolare e del tutto indipendente dalla colonna precedentemente descritta. L'accessibilità a questo piano rialzato fu garantita da una scala e da una botola a scomparsa. In tal modo si ottenne una facile e sicura governabilità del telescopio (posto a più di due metri di altezza rispetto al pavimento dell'edificio) e la totale assenza di vibrazioni indotte sul telescopio dal calpestio sul piano metallico. Parallelamente alla struttura muraria alcuni soci della '''AAS''' progettarono e realizzarono la cupola metallica del diametro di 4 metri. La costruzione di questo manufatto fu resa possibile grazie alla generosa collaborazione di un artigiano locale che mise a disposizione i propri mezzi e l'esperienza pluridecennale nella lavorazione dei metalli. |
Il progetto è quello classico che prevede una struttura metallica portante di forma emisferica ricoperta da spicchi di lamiera zincata protetta esternamente da uno strato di vetroresina. L'apertura per il telescopio, larga un metro, è sovrastata da due robusti portelloni in scatolato metallico e lamiera che scivolano tangenzialmente su appositi binari di scorrimento. | Il progetto è quello classico che prevede una struttura metallica portante di forma emisferica ricoperta da spicchi di lamiera zincata protetta esternamente da uno strato di vetroresina. L'apertura per il telescopio, larga un metro, è sovrastata da due robusti portelloni in scatolato metallico e lamiera che scivolano tangenzialmente su appositi binari di scorrimento. | ||
Terminate le opere in muratura, la cupola, distante dall'osservatorio circa 10 chilometri, fu trasportata nel sito definitivo utilizzando un autotreno per trasporti eccezionali e quindi collocata su di una monorotaia circolare solidale alla soletta in cemento armato. | Terminate le opere in muratura, la cupola, distante dall'osservatorio circa 10 chilometri, fu trasportata nel sito definitivo utilizzando un autotreno per trasporti eccezionali e quindi collocata su di una monorotaia circolare solidale alla soletta in cemento armato. | ||
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* Il telescopio e la strumentazione ausiliaria | * Il telescopio e la strumentazione ausiliaria | ||
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Il telescopio principale in dotazione è un riflettore di tipo Cassegrain in una delle varianti oggi più utilizzate e cioè quella proposta dagli astronomi Ritchey e Cretien. Questo schema ottico permette di realizzare strumenti molto compatti anche se di lunghe focali, ed assicura una buona correzione da coma ed aberrazione sferica, anche se con un piano focale leggermente curvo e non del tutto esente da residuo astigmatismo. Il diametro è di 400 mm e la focale di 3200 mm per un rapporto di f8. L'ottica è supportata da una montatura a forcella sovradimensionata rispetto alle reali necessità essendo stata progettata per un telescopio con diametro di 50 centimetri; un esempio su tutti, per dare l'idea della solidità dello strumento, è dato dalle dimensioni dei due assi, 11 centimetri di acciaio massiccio per l'asse di AR e ben 5 centimetri per quello di declinazione con un peso totale dello strumento di circa una tonnellata. | Il telescopio principale in dotazione è un riflettore di tipo Cassegrain in una delle varianti oggi più utilizzate e cioè quella proposta dagli astronomi Ritchey e Cretien. Questo schema ottico permette di realizzare strumenti molto compatti anche se di lunghe focali, ed assicura una buona correzione da coma ed aberrazione sferica, anche se con un piano focale leggermente curvo e non del tutto esente da residuo astigmatismo. Il diametro è di 400 mm e la focale di 3200 mm per un rapporto di f8. L'ottica è supportata da una montatura a forcella sovradimensionata rispetto alle reali necessità essendo stata progettata per un telescopio con diametro di 50 centimetri; un esempio su tutti, per dare l'idea della solidità dello strumento, è dato dalle dimensioni dei due assi, 11 centimetri di acciaio massiccio per l'asse di AR e ben 5 centimetri per quello di declinazione con un peso totale dello strumento di circa una tonnellata. | ||
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La strumentazione ausiliaria per il puntamento del telescopio, l’aquisizione delle immagini digitali, l'analisi e la riduzione dei dati comprende tre personal computers con relativi software dedicati. | La strumentazione ausiliaria per il puntamento del telescopio, l’aquisizione delle immagini digitali, l'analisi e la riduzione dei dati comprende tre personal computers con relativi software dedicati. | ||
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* Ricerca astronomica | * Ricerca astronomica | ||
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Al termine di un primo breve periodo (anni 1989-1991) che definiremmo "pionieristico", durante il quale si sperimentarono diverse tecniche fotografiche e di inseguimento, caratterizzato da scarsi risultati degni di nota e costellato da imprevisti ed alcuni malfunzionamenti ma ancora oggi ritenuto fondamentale per la padronanza delle attrezzature che tale esperienza ha permesso di accumulare, si è passati gradualmente ad una fase (anni 1990-1996), nella quale pur non raggiungendo l'optimum di utilizzo e di rendimento della struttura, furono ottenuti risultati confortanti: come interessi principali figuravano la ricerca visuale di supernovae extragalattiche e la fotografia digitale di comete, pianeti ed oggetti di profondo cielo (nebulose planetarie, ammassi aperti e galassie). | Al termine di un primo breve periodo (anni 1989-1991) che definiremmo "pionieristico", durante il quale si sperimentarono diverse tecniche fotografiche e di inseguimento, caratterizzato da scarsi risultati degni di nota e costellato da imprevisti ed alcuni malfunzionamenti ma ancora oggi ritenuto fondamentale per la padronanza delle attrezzature che tale esperienza ha permesso di accumulare, si è passati gradualmente ad una fase (anni 1990-1996), nella quale pur non raggiungendo l'optimum di utilizzo e di rendimento della struttura, furono ottenuti risultati confortanti: come interessi principali figuravano la ricerca visuale di supernovae extragalattiche e la fotografia digitale di comete, pianeti ed oggetti di profondo cielo (nebulose planetarie, ammassi aperti e galassie). | ||
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Tutte le principali comete di quegli anni quali, ad esempio, la Austin 1989 c1 e la Levy 1990c (5) furono osservate sia visualmente che fotograficamente. A queste prime campagne di ricerca seguirono negli anni successivi quelle sulla cometa Zanotta - Brewington 1991 g1, la Mueller 1991 h1, la Shoemaker - Levy 1991 a1 osservata con sensore CCD e presentata al XXVI Congresso UAI di Forlì nel settembre 1992(6), la Swift-Tuttle e la Mueller 1993a, la Encke, la Borrelly, la Hyakutaky e la Hale-Bopp (dal luglio 1995 al maggio 1997). | Tutte le principali comete di quegli anni quali, ad esempio, la Austin 1989 c1 e la Levy 1990c (5) furono osservate sia visualmente che fotograficamente. A queste prime campagne di ricerca seguirono negli anni successivi quelle sulla cometa Zanotta - Brewington 1991 g1, la Mueller 1991 h1, la Shoemaker - Levy 1991 a1 osservata con sensore CCD e presentata al XXVI Congresso UAI di Forlì nel settembre 1992(6), la Swift-Tuttle e la Mueller 1993a, la Encke, la Borrelly, la Hyakutaky e la Hale-Bopp (dal luglio 1995 al maggio 1997). | ||
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- | Dai primi anni novanta la AAS ha collaborato attivamente anche con la sezione di ricerca visuale di supernovae extragalattiche dell'Unione Astrofili Italiani della quale è stata responsabile negli anni 1995-1996. | + | Attualmente l’Osservatorio '''AAS''' di Monte Viseggi effettua osservazioni cometarie attraverso filtri interferenziali a banda stretta centrati sull’emissione del CO2 a 514 nanometri ed invia le immagini digitali ottenute alla Sezione comete dell’Unione Astrofili Italiani. |
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+ | Dai primi anni novanta la '''AAS''' ha collaborato attivamente anche con la sezione di ricerca visuale di supernovae extragalattiche dell'Unione Astrofili Italiani della quale è stata responsabile negli anni 1995-1996. | ||
A testimonianza dell'impegno profuso in quel periodo vi sono interventi a congressi nazionali (7), articoli comparsi su riviste specializzate (8)(9), la pubblicazione di un volume monografico (il primo sull’argomento pubblicato in Italia) (10) e l’organizzazione del I campo astronomico nazionale dedicato all’osservazione delle supernovae nel 1995. | A testimonianza dell'impegno profuso in quel periodo vi sono interventi a congressi nazionali (7), articoli comparsi su riviste specializzate (8)(9), la pubblicazione di un volume monografico (il primo sull’argomento pubblicato in Italia) (10) e l’organizzazione del I campo astronomico nazionale dedicato all’osservazione delle supernovae nel 1995. | ||
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Dal 1996 Monte Viseggi è attivamente impegnato nello studio degli asteroidi. L’osservatorio è infatti inserito tra i collaboratori riconosciuti del Minor Planet Center in Harvard (USA) al numero 126. Compito prioritario è la stima di posizione (astrometria) dei corpi minori del sistema solare (asteroidi e comete). La precisione di stima si aggira attorno ad alcuni centesimi di secondo d’arco. I dati inviati vengono regolarmente pubblicati sulle Minor Planet Circulars. Degli 7 asteroidi scoperti fino ad ora , 5 hanno già preso il nome di “LaSpezia”,“Palmaria”,"Pontremoli","Viseggi" e "Remigio" . | Dal 1996 Monte Viseggi è attivamente impegnato nello studio degli asteroidi. L’osservatorio è infatti inserito tra i collaboratori riconosciuti del Minor Planet Center in Harvard (USA) al numero 126. Compito prioritario è la stima di posizione (astrometria) dei corpi minori del sistema solare (asteroidi e comete). La precisione di stima si aggira attorno ad alcuni centesimi di secondo d’arco. I dati inviati vengono regolarmente pubblicati sulle Minor Planet Circulars. Degli 7 asteroidi scoperti fino ad ora , 5 hanno già preso il nome di “LaSpezia”,“Palmaria”,"Pontremoli","Viseggi" e "Remigio" . | ||
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Parallelamente all'attività di ricerca, l'Osservatorio Astronomico di Monte Viseggi promuove e svolge una intensa attività divulgativa in ambito locale; la popolazione e le scolaresche di ogni ordine e grado della provincia della Spezia hanno accesso alla struttura su prenotazione durante tutto l'anno. | Parallelamente all'attività di ricerca, l'Osservatorio Astronomico di Monte Viseggi promuove e svolge una intensa attività divulgativa in ambito locale; la popolazione e le scolaresche di ogni ordine e grado della provincia della Spezia hanno accesso alla struttura su prenotazione durante tutto l'anno. | ||
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Contemporaneamente alle osservazioni e sempre nei locali dell'Osservatorio viene effettuata una proiezione di diapositive su argomenti di interesse generale o specifico a seconda delle esigenze. | Contemporaneamente alle osservazioni e sempre nei locali dell'Osservatorio viene effettuata una proiezione di diapositive su argomenti di interesse generale o specifico a seconda delle esigenze. | ||
- | Dal 1993 l'Osservatorio AAS è stato inserito negli Itinerari Didattici, iniziativa dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione e alle politiche giovanili del Comune della Spezia. | + | Dal 1993 l'Osservatorio '''AAS''' è stato inserito negli Itinerari Didattici, iniziativa dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione e alle politiche giovanili del Comune della [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|Spezia]]. |
Dal 1994 l'Osservatorio è attivo nella divulgazione dell'astronomia durante la Settimana della divulgazione scientifica e tecnologica patrocinata dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica con svolgimento nei mesi di marzo-aprile di ogni anno. | Dal 1994 l'Osservatorio è attivo nella divulgazione dell'astronomia durante la Settimana della divulgazione scientifica e tecnologica patrocinata dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica con svolgimento nei mesi di marzo-aprile di ogni anno. | ||
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Aperture straordinarie al pubblico vengono programmate in occasione di manifestazioni locali di rilievo (Estate Spezzina, Fiera campionaria etc.) o di eventi astronomici particolarmente interessanti e spettacolari (caduta su Giove della cometa Shoemaker-Levy, passaggio della cometa Hale-Bopp). | Aperture straordinarie al pubblico vengono programmate in occasione di manifestazioni locali di rilievo (Estate Spezzina, Fiera campionaria etc.) o di eventi astronomici particolarmente interessanti e spettacolari (caduta su Giove della cometa Shoemaker-Levy, passaggio della cometa Hale-Bopp). | ||
- | Dal 1997 la AAS è Rappresentante territoriale dell’UAI per La Spezia e l’osservatorio di Monte Viseggi mette a disposizione la propria esperienza nelle iniziative organizzate congiuntamente. | + | Dal 1997 la '''AAS''' è Rappresentante territoriale dell’UAI per [[:Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA|La Spezia]] e l’osservatorio di Monte Viseggi mette a disposizione la propria esperienza nelle iniziative organizzate congiuntamente. |
enti pubblici locali od organizzate direttamente presso la sala conferenze dell'Osservatorio di Monte Viseggi. | enti pubblici locali od organizzate direttamente presso la sala conferenze dell'Osservatorio di Monte Viseggi. | ||
- | Un costante intervento divulgativo, sia sul territorio che presso le strutture AAS, è ritenuto da sempre un obiettivo prioritario dell'Associazione Astrofili Spezzini in quanto mezzo insostituibile per la creazione ed il consolidamento di una diffusa cultura astronomica, patrimonio irrinunciabile nella società del nuovo millennio. | + | Un costante intervento divulgativo, sia sul territorio che presso le strutture '''AAS''', è ritenuto da sempre un obiettivo prioritario dell'Associazione Astrofili Spezzini in quanto mezzo insostituibile per la creazione ed il consolidamento di una diffusa cultura astronomica, patrimonio irrinunciabile nella società del nuovo millennio. |
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+ | ASTROFILI SPEZZINI OGGI | ||
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+ | L’Associazione di promozione sociale Astrofili Spezzini, delegazione nazionale dell’Unione Astrofili Italiani per il territorio di | ||
+ | La Spezia e Val di Vara, nota con l’acronimo AAS, nasce negli anni ’70 dall’idea di uno sparuto gruppo di | ||
+ | studenti appassionati alla scienza astronomiche appartenente al territorio spezzino. Con il tempo si è | ||
+ | scoperto che il sodalizio risultava essere erede di un precedente gruppo di appassionati, la cui attività si era | ||
+ | esaurita alcuni anni prima. Una associazione che portava una sigla analoga: ASA, Associazione Spezzina | ||
+ | di Astronomia. I componenti dell’AAS, dotati di un semplice strumento semi-portatile e tanta voglia di | ||
+ | fare, nei primi anni di attività hanno cominciato a valutare la possibilità di realizzare una struttura fissa | ||
+ | dove collocare uno strumento di maggiori dimensioni, un osservatorio astronomico. Individuato un sito che | ||
+ | rispondeva al compromesso tra buon cielo e | ||
+ | raggiungibilità, acquisita la concessione e le | ||
+ | autorizzazioni del caso, si è realizzato | ||
+ | nell’arco di un decennio quello che ancora | ||
+ | oggi è l’Osservatorio Astronomico Viseggi, | ||
+ | dotato di un telescopio da 400mm. di diametro | ||
+ | per 3200mm di focale in configurazione | ||
+ | Ritchey-Chretien. Negli stessi anni si viene a | ||
+ | conoscenza che l’idea di realizzare una simile | ||
+ | struttura sulle alture del Golfo dei Poeti era già | ||
+ | balenata ad alcuni appassionati di un secolo fa | ||
+ | e, ritrovato recentemente, scopriamo | ||
+ | addirittura che se ne parla in un testo scritto | ||
+ | pochi anni dopo l’Unità d’Italia. A dimostrazione che l’interesse per l’Astronomia sul territorio della Spezia | ||
+ | ha radici antiche. Per nulla paghi del progetto in fase di realizzazione si organizzano attività e osservazioni, | ||
+ | all’inizio timide uscite sui rilievi delle zone circostanti, per finire col fare lunghe attività osservative in | ||
+ | montagna. Era nato il Campeggio Astronomico estivo dall’AAS. Una iniziativa coltivata per alcuni anni | ||
+ | sulla vetta di una montagna della Garfagnana, l’Argegna. Due settimane di full-immersion nell’Astronomia | ||
+ | che consentirono di rafforzare la coesione del gruppo e la messa in pratica di alcune idee utili | ||
+ | all’allestimento di un telescopio portatile in altura. Dopo l’entrata in funzione dell’Osservatorio | ||
+ | Astronomico Viseggi, i soci del sodalizio si sono dedicati a spremere per quanto possibile la struttura | ||
+ | appena realizzata, aggiornandone continuamente la dotazione tecnica. Appena disponibili sul mercato i | ||
+ | primi sensori digitali ne siamo entrati in possesso, decretando per sempre l’abbandono delle pellicole | ||
+ | fotografiche analogiche: eravamo entrati nell’era dei CCD. L’idea di far conoscere l’attività dell’AAS e | ||
+ | dell’Osservatorio al grande pubblico induce i soci a fondare negli anni ’90 una rivista mensile che sarà | ||
+ | pubblicata e distribuita nelle edicole: è nata “Astronomica”: il fascicolo in formato A4 dalla caratteristica | ||
+ | copertina bianca, ha tiratura limitata e areale locale. Quanto alla missione del sodalizio, si è voluto fin da | ||
+ | subito che fosse una realtà aperta al confronto, alla conoscenza e agli altri. Le riunioni settimanali sempre | ||
+ | aperte a chiunque volesse frequentarle da esterno al gruppo, altrettanto dicasi per l’Osservatorio: per | ||
+ | accedere occorre un socio, ma al seguito possono entrare altri e | ||
+ | godere di quanto una specola ha da offrire, nel rispetto delle | ||
+ | persone e delle attrezzature. Non può mancare la vocazione alla | ||
+ | ricerca astronomica, nel corso del tempo rivolta a varie | ||
+ | discipline.L’AAS ha sviluppato al suo interno le capacità | ||
+ | necessarie per poter intrattenere il pubblico attraverso | ||
+ | l’individuazione dei soci che per carattere, capacità oratorie e un | ||
+ | certo coraggio si sono resi disponibili ad affrontare la scena.La | ||
+ | conoscenza della materia e una certa capacità nel rapportarsi con le | ||
+ | persone ha portato alcuni ad essere idonei a svolgere il ruolo di | ||
+ | “front man”.I relatori hanno sempre avuto cura di preparare i lavori | ||
+ | in modo divulgativo, con il supporto delle immagini su grande | ||
+ | schermo, per far sì che gli argomenti, in alcuni casi per loro natura | ||
+ | piuttosto ostici al grande pubblico, siano sempre facilmente | ||
+ | comprensibili.I palcoscenici sui quali si sono svolte queste | ||
+ | iniziative sono stati, nel corso della nostra storia, molto | ||
+ | diversificati. | ||
+ | Primo numero di “Astronomica” | ||
+ | In particolare, devo citare il ciclo di conferenze annuale aperto al | ||
+ | pubblico della città solitamente articolato su tematiche che vanno da quelle più classiche a quelle | ||
+ | specialistiche. | ||
+ | Un format proposto anche in altre città e località del nostro territorio con calendario ridotto e talvolta | ||
+ | composto da una sola conferenza. | ||
+ | Nel contesto di questa proposta rivolta al pubblico, non sono mancati ospiti di rilievo ai quali riservare una | ||
+ | conferenza di alto profilo, una lectio Magistralis, alla quale si è data massima visibilità e promozione. | ||
+ | Non possiamo non ricordare la partecipazione in questo contesto di figure importanti del calibro di | ||
+ | Margherita Hack e Walter Ferreri. | ||
+ | La risposta del pubblico non si è fatta attendere: certo, quando in cartellone appare un nome conosciuto a | ||
+ | livello mediatico, la sala fatica a contenere l’afflusso; ma anche alle conferenze proposte dai soci AAS | ||
+ | abbiamo sempre registrato notevole interesse e partecipazione. | ||
+ | Il successo dell’iniziativa è poi sempre stato suggellato da articoli apparsi sulla stampa locale a | ||
+ | completamento dell’attività svolta. | ||
+ | Altre scene si sono aperte al pubblico, la più classica delle quali è l’organizzazione di osservazioni | ||
+ | pubbliche svolte in piazze cittadine o in location sulle alture meno vessate dall’illuminazione dei lampioni. | ||
+ | Solitamente organizzate durante l’arco estivo e adeguatamente promosse, hanno dato grandi soddisfazioni | ||
+ | e permesso a centinaia di persone di avvicinarsi per la prima volta ad un oculare. | ||
+ | Talvolta si è organizzato un evento in occasione di un fenomeno astronomico notevole: fra tutti è fermo | ||
+ | nella memoria ciò che accadde ormai molti anni fa in occasione del periodo di visibilità della cometa Halley, | ||
+ | con la partecipazione di circa 11000 persone. La spinta mediatica portò ad una partecipazione senza | ||
+ | precedenti che mise sotto pressione la capacità organizzativa dell’AAS. | ||
+ | |||
+ | Altre occasioni di incontro pubblico si organizzano con la collaborazione di ristoranti che hanno spazi | ||
+ | esterni dove sistemare alcuni strumenti portatili, abbinando così | ||
+ | convivialità e scienza. Anche questo tipo di eventi sono vissuti con | ||
+ | entusiasmo dai partecipanti e condotti con soddisfazione dai soci. | ||
+ | Ultimo, ma non certo per importanza, è il luogo principe presso il quale | ||
+ | si è concentrato il tempo e lo sforzo economico dell’AAS: | ||
+ | l’osservatorio astronomico Vissegi. Questa struttura, auto costruita dai | ||
+ | soci, in varie occasioni è stata aperta al pubblico per permettere agli | ||
+ | intervenuti di godere della vista di oggetti del cielo attraverso uno | ||
+ | strumento di medie dimensioni, che per sua natura non è portatile ma | ||
+ | installato all’interno di una specola. | ||
+ | Fin dagli albori dell’esistenza del sodalizio, una delle attività svolte con | ||
+ | entusiasmo è stata quella di portare l’Astronomia nelle scuole. I soci, in | ||
+ | alcuni casi tanto giovani da confondersi con gli studenti, hanno portato | ||
+ | brevi lezioni nelle classi scolastiche di ogni ordine e grado. | ||
+ | Approcciarsi a un liceo scientifico permette di impostare la discussione | ||
+ | consci di avere davanti dei ragazzi con buone basi e il lavoro del | ||
+ | divulgatore è facilitato; tutt’altra storia è portare l’Astronomia alle scuole primarie. | ||
+ | L’AAS ha fatto conoscere i rudimenti della Nobile Scienza cercando sempre di rendere l’argomento | ||
+ | interessante e alla portata della platea che di volta in volta si presentava, adottando un linguaggio adeguato | ||
+ | e con l’ausilio di immagini e esempi concreti. | ||
+ | Le scuole hanno risposto con piacere all’iniziativa, tanto da chiedere di riproporre l’intervento in aula | ||
+ | dell’AAS anno dopo anno. Proprio da quelle aule si sono poi avvicinati al sodalizio quei giovani che con il | ||
+ | tempo abbiamo annoverato come soci, confermando l’importanza del lavoro fatto e costituendo quel vivaio | ||
+ | che dà futuro all’associazione. | ||
+ | Un’altra iniziativa rivolta al mondo scolastico è stata svolta all’interno del Planetario che si trova presso | ||
+ | l’Istituto Nautico della nostra città. Con la collaborazione del Dirigente scolastico, sono state ospitate classi | ||
+ | provenienti dalle scuole primarie di 2° grado per fare un vero e proprio viaggio nella geometria del cielo. | ||
+ | Gli incontri si svolgevano all’interno di un tempo di due ore circa e comprendevano proiezioni di immagini | ||
+ | astronomiche e scenari celesti. Durante le lezioni si portavano gli studenti a capire come leggere in modo | ||
+ | appropriato il cielo, a riconoscere le principali costellazioni e individuare la posizione di alcuni oggetti | ||
+ | astronomici che sono alla portata di un semplice binocolo. | ||
+ | Lo scopo del lavoro è sempre stato di incuriosire i giovani intervenuti, l’idea è quella di indurli a replicare | ||
+ | con gli occhi rivolti al cielo i ragionamenti fatti sotto la cupola bianca con le stelle proiettate. Portarli a | ||
+ | puntare il dito sotto la cintura di Orione per stupire genitori e amici dicendo “guardate, lassù c’è una | ||
+ | nebulosa” e farlo sapendo di dire una cosa vera. | ||
+ | Sovente alcuni di quegli studenti era possibile, magari a distanza di tempo, vederli salire presso | ||
+ | l’osservatorio o come partecipanti ad una osservazione pubblica e con grande entusiasmo a ricordare quella | ||
+ | mattinata passata al Planetario. Un segnale che per chi fa divulgazione significa “ecco, hai fatto un buon | ||
+ | lavoro, hai seminato bene e ora raccogli i tuoi frutti”. | ||
+ | L’evento memorabile che ha segnato la AAS e l’Osservatorio di Monte Viseggi è senza dubbio la grande | ||
+ | cometa del XX° secolo, Hale-Bopp. | ||
+ | Grazie al largo anticipo sulle ottime previsioni di visibilità e alla grande diffusione sui quotidiani locali, nei | ||
+ | tre giorni di apertura dedicati all’osservazione della cometa, la collina dell’Osservatorio che sovrasta la | ||
+ | città di la Spezia è stata letteralmente assaltata dai concittadini. | ||
+ | Oltre tremila persone sono salite ai 340m. di altitudine dell’Osservatorio, mettendo in difficoltà la Polizia | ||
+ | locale nel gestire il traffico che bloccava letteralmente la strada principale che saliva dalla città all’entroterra, | ||
+ | un’esperienza incredibile sia per le osservazioni dirette al telescopio che l’osservazione visuale, agevolata | ||
+ | dal minor inquinamento luminoso presente in città. Questo evento oltre ogni aspettativa ci ha aiutato a | ||
+ | crescere e migliorare tutti gli eventi che abbiamo svolto da quel momento in avanti. | ||
+ | |||
+ | ---- | ||
+ | |||
+ | L' attività di ricerca della Associazione Astrofili Spezzini viene è il target principale della nostra | ||
+ | associazione da sempre dalla lontana nascita nel 1978 e viene svolta prevalentemente presso | ||
+ | l'Osservatorio Astronomico Iota Scorpii (www.iotascorpiiobservatory.it registrato con codice M.P.C. K78) | ||
+ | e l' Osservatorio Astronomico Canis Major (www.astrolunae.it/osservatorio/) | ||
+ | all'interno dei quali sono presenti 2 Ritchey -Cretien da 16” f/8 totalmente | ||
+ | automatizzati e completamente gestibili da remoto. | ||
+ | Siamo già presenti in 17 pubblicazioni che riguardano principalmente: | ||
+ | realizzazione delle curva di luce fotometriche di asteroidi scelti in accordo | ||
+ | con il programma di ricerca della sezione asteroidi della U.A.I.. Questa | ||
+ | viene svolta da oltre 3 anni e ci ha dato moltissime soddisfazioni per aver | ||
+ | contribuito con tutta la sezione alla determinazione delle caratteristiche | ||
+ | fisiche di molti asteroidi e ultimamente anche alla determinazione | ||
+ | dell'indice di colore V-R utile alla studio della loro classe tassonomica. | ||
+ | Osservazione astrometrica e conferma di scoperta di asteroidi tipo NEA | ||
+ | appena scoperti e presenti in lista NEOCP del Minor Planet Center | ||
+ | misurazione astrometriche di asteroidi NEA di cui si hanno poche misure | ||
+ | all'interno del progetto NEO-ROCKS all'interno del programma NEODyS' | ||
+ | sviluppato presso l'università di Pisa. | ||
+ | Rilevazione in banda R di transiti di pianeti extrasolari in collaborazione | ||
+ | con la Cornell University e gestione ed elaborazione dati provenienti da | ||
+ | osservatori di pianeti extrasolari da tutto il mondo. | ||
+ | Cinque Asteroidi scoperti e nominati nella fascia principale, La Spezia, | ||
+ | Palmaria, Viseggi, Pontremoli e Remigio e altri due in attesa di | ||
+ | denominazione. | ||
+ | Grazie all’asteroide “Palmaria” il suo scopritore, Luigi Sannino ha ottenuto e detiene tuttora il | ||
+ | Guiness Wordl Record come più giovane scopritore di un asteroide al mondo. | ||
+ | GWR Luigi Sannino Curva di luce dell’Asteroide “KALLISTO” | ||
+ | |||
+ | Siamo una delle associazioni più attive in | ||
+ | Italia per quello che riguarda la lotta | ||
+ | all’inquinamento luminoso. Entrambi i | ||
+ | nostri due Osservatori godono della | ||
+ | protezione di chi volge lo sguardo al cielo | ||
+ | notturno nel raggio di almeno 5 km. | ||
+ | Siamo attenti a monitorare | ||
+ | continuamente e segnalare ai rispettivi | ||
+ | comandi dei Vigili Urbani di competenza | ||
+ | territoriale tutti gli impianti che creano le | ||
+ | maggiori fonti di inquinamento luminoso. | ||
+ | I nostri due Osservatori, per ovvie ragioni | ||
+ | di praticità e opportunità si trovano nei | ||
+ | pressi di aree urbane molto inquinate: le | ||
+ | città di La Spezia e di Sarzana. Per | ||
+ | continuare a svolgere al meglio il lavoro | ||
+ | di ricerca devono | ||
+ | Gruppo AAS alla serate delle stelle cadenti 2020 | ||
+ | obbligatoriamente proteggersi. | ||
+ | L’uso di costosi filtri e l’abilità nell’utilizzo di programmi software per estrarre segnale utile da immagini | ||
+ | inesorabilmente intaccate dalla luce artificiale non è sufficiente a risolvere il problema e provoca | ||
+ | frustrazione anche al più appassionato degli astrofili. | ||
+ | Chiaramente, per le problematiche relative alle limitazioni assemblative, dovute alla pandemia del COVID�19, le manifestazioni pubbliche in questo ultimo anno sono state ridotte significativamente. | ||
+ | Tuttavia, nelle poche occasioni sfruttate, abbiamo con piacere constatato un grande interesse da parte di | ||
+ | tutti i convenuti, sia grandi che piccini, non solo dal punto di vista “visivo” (tramite installazione | ||
+ | temporanea dei nostri telescopi) ma anche da quello puramente scientifico. | ||
+ | Abbiamo infatti notato una grande curiosità, ricevendo molte domande sugli oggetti osservati, | ||
+ | sull’Astronomia in generale e sulla possibilità di approcciarsi a questa passione, chiedendo consigli su come | ||
+ | muovere i primi passi. | ||
+ | Le soddisfazioni maggiori che ricaviamo dalla nostra attività sono sicuramente legate all’interesse che | ||
+ | stimoliamo verso il pubblico, quando una curiosità latente si trasforma in passione per noi è una grande | ||
+ | risposta. | ||
+ | In particolare ha avuto molto successo una nostra serata pubblica organizzata il 13 agosto 2020, presso una | ||
+ | struttura ristorativa con ampio spazio esterno, in occasione della quale abbiamo posizionato tre telescopi e | ||
+ | organizzato l’osservazione per gli astanti. | ||
+ | L’osservazione si è svolta in maniera contingentata e rispettando le norme di prevenzione igienico | ||
+ | sanitarie del COVID-19. | ||
+ | Ad ogni punto osservativo era presente un nostro socio per spiegare il funzionamento di un Telescopio, | ||
+ | dare informazioni sull’oggetto osservato e rendersi disponibile per qualsiasi tipo di domanda. | ||
+ | Per l’occasione abbiamo creato un piccolo contest e la vincitrice è stata una giovane appassionata di | ||
+ | Astronomia presente alla serata che si è aggiudicata una stampa 50 x 50 di una foto della cometa | ||
+ | NEOWISE ripresa dai nostri Soci. | ||
+ | I presenti hanno manifestato tutti grande interesse e soddisfazione, e la soddisfazione è stata anche nostra | ||
+ | per aver condiviso questa nostra grande passione ed aver ricevuto tanti elogi. | ||
+ | Per il futuro abbiamo accordi di collaborazione con due Associazioni legate al mare: porteremo | ||
+ | l’Astronomia a bordo di una barca, sia di giorno che in notturna, e sull’isola del Tino, una delle tre che | ||
+ | formano l’arcipelago spezzino, con i nostri Telescopi ed esposizioni il cui tema sarà il legame profondo | ||
+ | tra il mare e le stelle, questa attività verrà svolta anche in collaborazione della sezione UAI di | ||
+ | divulgazione inclusiva legando l’attività di numerose associazioni presenti sul territorio alla nostra. | ||
+ | |||
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+ | |||
+ | Ci siamo impegnati affinchè il percorso formativo che offre oggi la AAS ai propri soci sia di un livello | ||
+ | abbastanza elevato e al sodalizio si sono avvicinati nel tempo soci con buona preparazione di astronomica | ||
+ | di base, sempre con la tendenza di sviluppare le proprie conoscenze verso l’astronomia pratica e di | ||
+ | conseguenza la ricerca a livello amatoriale. | ||
+ | L’unione collaborativa con i soci di Astrolunae (i nostri vicini di casa) ha permesso di alzare il livello della | ||
+ | qualità dei soci ricercatori del gruppo, i corsi di base o di ampliamento vengono effettuati su dirette richieste | ||
+ | dei soci per affrontare gli argomenti dove si presentino lacune o quando sono bisognosi di essere sviluppati. | ||
+ | Avendo ben presente che uno degli obiettivi dell'Associazione è quello di promuovere l’Astronomia, | ||
+ | l’impegno è da sempre quello di porsi in modo da trasmettere il messaggio che si tratti di una disciplina | ||
+ | scientifica sempre innovativa attraverso laboratori, incontri di approfondimento, mostre, tecnologia, ricerca | ||
+ | scientifica e conferenze di divulgazione a carattere astronomico. | ||
+ | Lo scopo è di riuscire ad avvicinare il pubblico e gli studenti di ogni ordine e grado a questa disciplina: | ||
+ | l'Associazione è in grado di garantire qualità dei contenuti ed esperienza nell’organizzazione di eventi a | ||
+ | tema scientifico. Insomma molta moltissima astronomia per avvicinare tutti allo spazio cosmico sempre più | ||
+ | a portata di mano grazie alle recenti scoperte ed alla continua innovazione. | ||
+ | Dopo un 2020 complicato ed un inizio 2021 altrettanto complesso e difficile per l'emergenza Covid-19 | ||
+ | l'attività dell'Associazione non si è mai fermata e continuerà a fare la sua parte, sempre nel rispetto delle | ||
+ | norme di sicurezza, nella divulgazione e nella attuazione di un interessante programma basato sulla ricerca | ||
+ | scientifica nel campo degli asteroidi e dei pianeti extrasolari con l'obiettivo di incrementare le pubblicazioni | ||
+ | scientifiche nel “open archive – arxiv.org” della prestigiosissima Cornell University che rappresentano il | ||
+ | fiore all'occhiello di ogni astronomo. | ||
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+ | Fonte: [http://www.astrofilispezzini.org/ '''AAS Associazione Astrofili Spezzini'''] | ||
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+ | [[Categoria:CITTA' DELLA SPEZIA]] | ||
+ | [[Categoria:ASSOCIAZIONI CULTURALI]] |
Versione attuale delle 16:58, 6 feb 2022
Indice |
La Spezia e il suo Osservatorio Astronomico: storia di un progetto antico
Nelle mani di un socio della AAS è fortunosamente pervenuta una copia del Bollettino della Sezione della Spezia dell'A.N.I.A.I., l'Associazione Nazionale degli Ingegneri e Architetti Italiani. Si tratta precisamente del fascicolo II dell'Anno I (ovvero il secondo numero in assoluto) uscito in città il 1 Settembre del lontano 1925.
In questa pubblicazione, per la prima volta nella storia della città della Spezia, per quanto ci è dato sapere, si parla espressamente della volontà di realizzare un osservatorio astronomico locale: "Per l'Osservatorio Astronomico della Spezia," questo il titolo dell'articolo scritto direttamente dalla penna autorevole del Du Jardin, l'allora Direttore del suddetto Bollettino.
Si tratta, con precisione, di un intervento accorato - che di seguito riproduciamo integralmente - in cui l'intera comunità cittadina degli Ingegneri ed Architetti sollevava la questione dell'esigenza etica di rendere operativo sul Golfo un osservatorio astronomico. Sulla carta una simile struttura invero esisteva già: l'Osservatorio Astronomico e Meteorologico della Spezia - sulla cui ubicazione non si hanno notizie - funzionava però esclusivamente come base di rilevazione dati inerenti i fenomeni atmosferici; lo stesso numero del Bollettino riporta, infatti, un'intera pagina di rilevamenti pluviometrici per la città riferiti al mese di Luglio di quell'anno.
Sfortunatamente, però, al posto della <<leggera cupoletta>> auspicata dal buon Du Jardin fu stabilito che venissero realizzate sulle alture della città pesanti strutture in cemento armato a protezione non di lenti astronomiche ma di potenti bocche da fuoco.
Così, alla fine della guerra, La Spezia si trovò pure senza quella povera stazione metereologica sulla quale molte speranze erano state onestamente riposte.
Ci volle qualcosa più di cinquant'anni perchè il destino, per mano stavolta di un generoso gruppo di studenti profondamente motivati, riparasse al grave torto offerto alla città.
Dal 1984, infatti, la bianca cupola dell'Osservatorio Astronomico "Monte Viseggi" sorge su di una ex postazione antiaerea della II Guerra Mondiale([1]).
Ai giorni nostri, ove efficacia ed efficienza sono sinonimi di integrazione, è sicuramente istruttivo sottolineare che già quei bisnonni tanto auspicarono la creazione di una specola per mezzo della quale i giovani dei nostri Istituti potranno apprendere in una visita di un'ora più che non in settimane di studio sui libri, delle cose del cielo.
La AAS non può non ricordare con affetto e profonda stima quegli uomini lungimiranti dell'Associazione Nazionale degli Ingegneri e Architetti Italiani del lontano 1925 ed è per essa motivo di fiera soddisfazione l'essere riuscita a concretizzare appieno le loro aspirazioni.
La Associazione Astrofili Spezzini (A.A.S.) ed il progetto Osservatorio
Nel dicembre del 1978 un gruppo di studenti appassionati di astronomia fondano l'Associazione Astrofili Spezzini (AAS).
Scopi del sodalizio sono, da subito, la ricerca e la divulgazione delle scienze astronomiche.
Già i fondatori della AAS erano profondamente convinti della necessità di realizzare una struttura che soddisfacesse entrambe le esigenze e rafforzasse, in ambito locale, l'interesse attorno ad una scienza tra le più popolari ed affascinanti.
Motivati nel perseguire gli obiettivi prefissati, gli aderenti alla AAS iniziarono l'avventura dell' autocostruzione e dell'autofinanziamento dell'Osservatorio Astronomico Sociale (OAS) già nella primavera del 1980.
Il primo significativo risultato fu l'ottenimento della concessione di affitto di un'area di 4500 m2 ex proprietà della Marina Militare, in gestione al Comune della Spezia.
Sin dai primi sopralluoghi fu palese che, sebbene non esente del tutto dall'inquinamento luminoso dovuto alla vicina città, l'area aveva alcune caratteristiche logistiche che la privilegiavano per scopi astronomici: la relativa vicinanza al centro urbano, la completa assenza di ostacoli naturali ed artificiali all'osservazione del cielo per 360 gradi e la discreta elevazione sul livello del mare (347 mt) la rendevano adatta ad una proficua attività di ricerca e ad una assidua divulgazione scientifica.
Sul terreno erano inoltre presenti alcune ex postazioni antiaeree della seconda guerra mondiale, una delle quali ben si prestava ad essere riconvertita, con costi contenuti, in un solido e sicuro edificio che poteva ospitare non solo il telescopio ma anche una sala riunioni ed una piccola biblioteca.
In questa prima fase la maggior difficoltà consistette nel reperimento dei finanziamenti necessari per la ristrutturazione dell'edificio. Dopo aver analizzato alcune possibili soluzioni e constatata la scarsa disponibilità degli enti pubblici locali, fu deciso di intraprendere la lunga e difficile strada dell'autocostruzione e dell'autofinanziamento della cupola e delle strutture murarie.
Per fortuna le opere in cemento armato furono completate quasi interamente a spese di alcuni imprenditori locali, ad essi la AAS rivolge un sentito ringraziamento. Per quanto riguarda la cupola, gli impianti e tutte le infrastrutture interne fu invece necessario un continuativo impegno personale di molti anni da parte solo di alcuni soci della AAS.
Al termine di questa seconda decisiva fase, durata circa otto anni, rimaneva ancora da risolvere l'ultimo grande problema inerente il telescopio: acquisto o autocostruzione?
Dopo alcuni intensissimi mesi di consultazioni tra i soci fu deciso l'acquisto di uno strumento costruito da un collaudato artigiano italiano privilegiando così la robustezza, l'affidabilità e la durata di un prodotto che avrebbe dovuto accompagnare e sostenere l'attività osservativa per molti anni.
Struttura
- L'edificio in muratura e la cupola
Come già accennato, fu scelta, tra le sei disponibili, la postazione meglio conservata. Sostanzialmente il manufatto era costituito da un solido basamento circolare in calcestruzzo circondato da basse mura; su di esso, all'epoca della sua realizzazione, era posizionato il cannone antiaereo. Questo spiazzo, del diametro di circa 6 metri, comunicava, tramite una piccola finestra, con un edificio sotterraneo sempre in calcestruzzo, adibito a riservetta di munizioni, largo 2 metri e lungo 5; ad esso si accedeva tramite una scala di ingresso opposta alla piazzola dell' ex batteria.
A grandi linee la struttura dell'osservatorio era già definita anche se furono necessarie nuove opere murarie per renderla operativa. I lavori consistettero innanzitutto nell'ampliamento della finestra tra l'edificio sotterraneo e l'esterno in modo da poter creare un comodo accesso al locale del telescopio. Lo spiazzo circolare a cielo aperto fu quindi trasformato in un ampio vano con la costruzione ex novo delle pareti e della soletta in cemento armato (progettata con un'apertura centrale di forma circolare del diametro di 4 metri). Al centro di questo edificio, saldamente ancorato al pavimento, fu costruito un pilastro di calcestruzzo alto due metri e del diametro di un metro, adibito a sorreggere il massiccio telescopio del peso di circa una tonnellata.
Le strutture murarie furono completate con la costruzione di un piano metallico rialzato poggiante sulla soletta dell'edificio circolare e del tutto indipendente dalla colonna precedentemente descritta. L'accessibilità a questo piano rialzato fu garantita da una scala e da una botola a scomparsa. In tal modo si ottenne una facile e sicura governabilità del telescopio (posto a più di due metri di altezza rispetto al pavimento dell'edificio) e la totale assenza di vibrazioni indotte sul telescopio dal calpestio sul piano metallico. Parallelamente alla struttura muraria alcuni soci della AAS progettarono e realizzarono la cupola metallica del diametro di 4 metri. La costruzione di questo manufatto fu resa possibile grazie alla generosa collaborazione di un artigiano locale che mise a disposizione i propri mezzi e l'esperienza pluridecennale nella lavorazione dei metalli.
Il progetto è quello classico che prevede una struttura metallica portante di forma emisferica ricoperta da spicchi di lamiera zincata protetta esternamente da uno strato di vetroresina. L'apertura per il telescopio, larga un metro, è sovrastata da due robusti portelloni in scatolato metallico e lamiera che scivolano tangenzialmente su appositi binari di scorrimento.
Terminate le opere in muratura, la cupola, distante dall'osservatorio circa 10 chilometri, fu trasportata nel sito definitivo utilizzando un autotreno per trasporti eccezionali e quindi collocata su di una monorotaia circolare solidale alla soletta in cemento armato.
- Il telescopio e la strumentazione ausiliaria
Il telescopio principale in dotazione è un riflettore di tipo Cassegrain in una delle varianti oggi più utilizzate e cioè quella proposta dagli astronomi Ritchey e Cretien. Questo schema ottico permette di realizzare strumenti molto compatti anche se di lunghe focali, ed assicura una buona correzione da coma ed aberrazione sferica, anche se con un piano focale leggermente curvo e non del tutto esente da residuo astigmatismo. Il diametro è di 400 mm e la focale di 3200 mm per un rapporto di f8. L'ottica è supportata da una montatura a forcella sovradimensionata rispetto alle reali necessità essendo stata progettata per un telescopio con diametro di 50 centimetri; un esempio su tutti, per dare l'idea della solidità dello strumento, è dato dalle dimensioni dei due assi, 11 centimetri di acciaio massiccio per l'asse di AR e ben 5 centimetri per quello di declinazione con un peso totale dello strumento di circa una tonnellata.
Oltre alla fotografia classica su emulsione sensibile, per altro non più utilizzata, esiste la possibilità di ottenere immagini digitali un sensore C.C.D Kodak Kaf260e (512x512) di classe 0 installato su una D.T.A. HRES III. Tali apparecchi hanno letteralmente rivoluzionato la ricerca astronomica non professionistica offrendo anche a strumenti di medie dimensioni opportunità di indagine scientifica prima riservate esclusivamente ai grandi telescopi.
La strumentazione ausiliaria per il puntamento del telescopio, l’aquisizione delle immagini digitali, l'analisi e la riduzione dei dati comprende tre personal computers con relativi software dedicati.
Attività
- Ricerca astronomica
Al termine di un primo breve periodo (anni 1989-1991) che definiremmo "pionieristico", durante il quale si sperimentarono diverse tecniche fotografiche e di inseguimento, caratterizzato da scarsi risultati degni di nota e costellato da imprevisti ed alcuni malfunzionamenti ma ancora oggi ritenuto fondamentale per la padronanza delle attrezzature che tale esperienza ha permesso di accumulare, si è passati gradualmente ad una fase (anni 1990-1996), nella quale pur non raggiungendo l'optimum di utilizzo e di rendimento della struttura, furono ottenuti risultati confortanti: come interessi principali figuravano la ricerca visuale di supernovae extragalattiche e la fotografia digitale di comete, pianeti ed oggetti di profondo cielo (nebulose planetarie, ammassi aperti e galassie).
Tutte le principali comete di quegli anni quali, ad esempio, la Austin 1989 c1 e la Levy 1990c (5) furono osservate sia visualmente che fotograficamente. A queste prime campagne di ricerca seguirono negli anni successivi quelle sulla cometa Zanotta - Brewington 1991 g1, la Mueller 1991 h1, la Shoemaker - Levy 1991 a1 osservata con sensore CCD e presentata al XXVI Congresso UAI di Forlì nel settembre 1992(6), la Swift-Tuttle e la Mueller 1993a, la Encke, la Borrelly, la Hyakutaky e la Hale-Bopp (dal luglio 1995 al maggio 1997).
Attualmente l’Osservatorio AAS di Monte Viseggi effettua osservazioni cometarie attraverso filtri interferenziali a banda stretta centrati sull’emissione del CO2 a 514 nanometri ed invia le immagini digitali ottenute alla Sezione comete dell’Unione Astrofili Italiani.
Dai primi anni novanta la AAS ha collaborato attivamente anche con la sezione di ricerca visuale di supernovae extragalattiche dell'Unione Astrofili Italiani della quale è stata responsabile negli anni 1995-1996.
A testimonianza dell'impegno profuso in quel periodo vi sono interventi a congressi nazionali (7), articoli comparsi su riviste specializzate (8)(9), la pubblicazione di un volume monografico (il primo sull’argomento pubblicato in Italia) (10) e l’organizzazione del I campo astronomico nazionale dedicato all’osservazione delle supernovae nel 1995.
Dal 1996 Monte Viseggi è attivamente impegnato nello studio degli asteroidi. L’osservatorio è infatti inserito tra i collaboratori riconosciuti del Minor Planet Center in Harvard (USA) al numero 126. Compito prioritario è la stima di posizione (astrometria) dei corpi minori del sistema solare (asteroidi e comete). La precisione di stima si aggira attorno ad alcuni centesimi di secondo d’arco. I dati inviati vengono regolarmente pubblicati sulle Minor Planet Circulars. Degli 7 asteroidi scoperti fino ad ora , 5 hanno già preso il nome di “LaSpezia”,“Palmaria”,"Pontremoli","Viseggi" e "Remigio" .
- Divulgazione
Parallelamente all'attività di ricerca, l'Osservatorio Astronomico di Monte Viseggi promuove e svolge una intensa attività divulgativa in ambito locale; la popolazione e le scolaresche di ogni ordine e grado della provincia della Spezia hanno accesso alla struttura su prenotazione durante tutto l'anno.
Le singole serate prevedono l'osservazione diretta al telescopio di gran parte dei più famosi oggetti astronomici visibili nel periodo.
Contemporaneamente alle osservazioni e sempre nei locali dell'Osservatorio viene effettuata una proiezione di diapositive su argomenti di interesse generale o specifico a seconda delle esigenze.
Dal 1993 l'Osservatorio AAS è stato inserito negli Itinerari Didattici, iniziativa dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione e alle politiche giovanili del Comune della Spezia.
Dal 1994 l'Osservatorio è attivo nella divulgazione dell'astronomia durante la Settimana della divulgazione scientifica e tecnologica patrocinata dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica con svolgimento nei mesi di marzo-aprile di ogni anno.
Aperture straordinarie al pubblico vengono programmate in occasione di manifestazioni locali di rilievo (Estate Spezzina, Fiera campionaria etc.) o di eventi astronomici particolarmente interessanti e spettacolari (caduta su Giove della cometa Shoemaker-Levy, passaggio della cometa Hale-Bopp).
Dal 1997 la AAS è Rappresentante territoriale dell’UAI per La Spezia e l’osservatorio di Monte Viseggi mette a disposizione la propria esperienza nelle iniziative organizzate congiuntamente.
enti pubblici locali od organizzate direttamente presso la sala conferenze dell'Osservatorio di Monte Viseggi.
Un costante intervento divulgativo, sia sul territorio che presso le strutture AAS, è ritenuto da sempre un obiettivo prioritario dell'Associazione Astrofili Spezzini in quanto mezzo insostituibile per la creazione ed il consolidamento di una diffusa cultura astronomica, patrimonio irrinunciabile nella società del nuovo millennio.
ASTROFILI SPEZZINI OGGI
L’Associazione di promozione sociale Astrofili Spezzini, delegazione nazionale dell’Unione Astrofili Italiani per il territorio di
La Spezia e Val di Vara, nota con l’acronimo AAS, nasce negli anni ’70 dall’idea di uno sparuto gruppo di
studenti appassionati alla scienza astronomiche appartenente al territorio spezzino. Con il tempo si è
scoperto che il sodalizio risultava essere erede di un precedente gruppo di appassionati, la cui attività si era
esaurita alcuni anni prima. Una associazione che portava una sigla analoga: ASA, Associazione Spezzina
di Astronomia. I componenti dell’AAS, dotati di un semplice strumento semi-portatile e tanta voglia di
fare, nei primi anni di attività hanno cominciato a valutare la possibilità di realizzare una struttura fissa
dove collocare uno strumento di maggiori dimensioni, un osservatorio astronomico. Individuato un sito che
rispondeva al compromesso tra buon cielo e
raggiungibilità, acquisita la concessione e le
autorizzazioni del caso, si è realizzato
nell’arco di un decennio quello che ancora
oggi è l’Osservatorio Astronomico Viseggi,
dotato di un telescopio da 400mm. di diametro
per 3200mm di focale in configurazione
Ritchey-Chretien. Negli stessi anni si viene a
conoscenza che l’idea di realizzare una simile
struttura sulle alture del Golfo dei Poeti era già
balenata ad alcuni appassionati di un secolo fa
e, ritrovato recentemente, scopriamo
addirittura che se ne parla in un testo scritto
pochi anni dopo l’Unità d’Italia. A dimostrazione che l’interesse per l’Astronomia sul territorio della Spezia
ha radici antiche. Per nulla paghi del progetto in fase di realizzazione si organizzano attività e osservazioni,
all’inizio timide uscite sui rilievi delle zone circostanti, per finire col fare lunghe attività osservative in
montagna. Era nato il Campeggio Astronomico estivo dall’AAS. Una iniziativa coltivata per alcuni anni
sulla vetta di una montagna della Garfagnana, l’Argegna. Due settimane di full-immersion nell’Astronomia
che consentirono di rafforzare la coesione del gruppo e la messa in pratica di alcune idee utili
all’allestimento di un telescopio portatile in altura. Dopo l’entrata in funzione dell’Osservatorio
Astronomico Viseggi, i soci del sodalizio si sono dedicati a spremere per quanto possibile la struttura
appena realizzata, aggiornandone continuamente la dotazione tecnica. Appena disponibili sul mercato i
primi sensori digitali ne siamo entrati in possesso, decretando per sempre l’abbandono delle pellicole
fotografiche analogiche: eravamo entrati nell’era dei CCD. L’idea di far conoscere l’attività dell’AAS e
dell’Osservatorio al grande pubblico induce i soci a fondare negli anni ’90 una rivista mensile che sarà
pubblicata e distribuita nelle edicole: è nata “Astronomica”: il fascicolo in formato A4 dalla caratteristica
copertina bianca, ha tiratura limitata e areale locale. Quanto alla missione del sodalizio, si è voluto fin da
subito che fosse una realtà aperta al confronto, alla conoscenza e agli altri. Le riunioni settimanali sempre
aperte a chiunque volesse frequentarle da esterno al gruppo, altrettanto dicasi per l’Osservatorio: per
accedere occorre un socio, ma al seguito possono entrare altri e
godere di quanto una specola ha da offrire, nel rispetto delle
persone e delle attrezzature. Non può mancare la vocazione alla
ricerca astronomica, nel corso del tempo rivolta a varie
discipline.L’AAS ha sviluppato al suo interno le capacità
necessarie per poter intrattenere il pubblico attraverso
l’individuazione dei soci che per carattere, capacità oratorie e un
certo coraggio si sono resi disponibili ad affrontare la scena.La
conoscenza della materia e una certa capacità nel rapportarsi con le
persone ha portato alcuni ad essere idonei a svolgere il ruolo di
“front man”.I relatori hanno sempre avuto cura di preparare i lavori
in modo divulgativo, con il supporto delle immagini su grande
schermo, per far sì che gli argomenti, in alcuni casi per loro natura
piuttosto ostici al grande pubblico, siano sempre facilmente
comprensibili.I palcoscenici sui quali si sono svolte queste
iniziative sono stati, nel corso della nostra storia, molto
diversificati.
Primo numero di “Astronomica”
In particolare, devo citare il ciclo di conferenze annuale aperto al
pubblico della città solitamente articolato su tematiche che vanno da quelle più classiche a quelle
specialistiche.
Un format proposto anche in altre città e località del nostro territorio con calendario ridotto e talvolta
composto da una sola conferenza.
Nel contesto di questa proposta rivolta al pubblico, non sono mancati ospiti di rilievo ai quali riservare una
conferenza di alto profilo, una lectio Magistralis, alla quale si è data massima visibilità e promozione.
Non possiamo non ricordare la partecipazione in questo contesto di figure importanti del calibro di
Margherita Hack e Walter Ferreri.
La risposta del pubblico non si è fatta attendere: certo, quando in cartellone appare un nome conosciuto a
livello mediatico, la sala fatica a contenere l’afflusso; ma anche alle conferenze proposte dai soci AAS
abbiamo sempre registrato notevole interesse e partecipazione.
Il successo dell’iniziativa è poi sempre stato suggellato da articoli apparsi sulla stampa locale a
completamento dell’attività svolta.
Altre scene si sono aperte al pubblico, la più classica delle quali è l’organizzazione di osservazioni
pubbliche svolte in piazze cittadine o in location sulle alture meno vessate dall’illuminazione dei lampioni.
Solitamente organizzate durante l’arco estivo e adeguatamente promosse, hanno dato grandi soddisfazioni
e permesso a centinaia di persone di avvicinarsi per la prima volta ad un oculare.
Talvolta si è organizzato un evento in occasione di un fenomeno astronomico notevole: fra tutti è fermo
nella memoria ciò che accadde ormai molti anni fa in occasione del periodo di visibilità della cometa Halley,
con la partecipazione di circa 11000 persone. La spinta mediatica portò ad una partecipazione senza
precedenti che mise sotto pressione la capacità organizzativa dell’AAS.
Altre occasioni di incontro pubblico si organizzano con la collaborazione di ristoranti che hanno spazi esterni dove sistemare alcuni strumenti portatili, abbinando così convivialità e scienza. Anche questo tipo di eventi sono vissuti con entusiasmo dai partecipanti e condotti con soddisfazione dai soci. Ultimo, ma non certo per importanza, è il luogo principe presso il quale si è concentrato il tempo e lo sforzo economico dell’AAS: l’osservatorio astronomico Vissegi. Questa struttura, auto costruita dai soci, in varie occasioni è stata aperta al pubblico per permettere agli intervenuti di godere della vista di oggetti del cielo attraverso uno strumento di medie dimensioni, che per sua natura non è portatile ma installato all’interno di una specola. Fin dagli albori dell’esistenza del sodalizio, una delle attività svolte con entusiasmo è stata quella di portare l’Astronomia nelle scuole. I soci, in alcuni casi tanto giovani da confondersi con gli studenti, hanno portato brevi lezioni nelle classi scolastiche di ogni ordine e grado. Approcciarsi a un liceo scientifico permette di impostare la discussione consci di avere davanti dei ragazzi con buone basi e il lavoro del divulgatore è facilitato; tutt’altra storia è portare l’Astronomia alle scuole primarie. L’AAS ha fatto conoscere i rudimenti della Nobile Scienza cercando sempre di rendere l’argomento interessante e alla portata della platea che di volta in volta si presentava, adottando un linguaggio adeguato e con l’ausilio di immagini e esempi concreti. Le scuole hanno risposto con piacere all’iniziativa, tanto da chiedere di riproporre l’intervento in aula dell’AAS anno dopo anno. Proprio da quelle aule si sono poi avvicinati al sodalizio quei giovani che con il tempo abbiamo annoverato come soci, confermando l’importanza del lavoro fatto e costituendo quel vivaio che dà futuro all’associazione. Un’altra iniziativa rivolta al mondo scolastico è stata svolta all’interno del Planetario che si trova presso l’Istituto Nautico della nostra città. Con la collaborazione del Dirigente scolastico, sono state ospitate classi provenienti dalle scuole primarie di 2° grado per fare un vero e proprio viaggio nella geometria del cielo. Gli incontri si svolgevano all’interno di un tempo di due ore circa e comprendevano proiezioni di immagini astronomiche e scenari celesti. Durante le lezioni si portavano gli studenti a capire come leggere in modo appropriato il cielo, a riconoscere le principali costellazioni e individuare la posizione di alcuni oggetti astronomici che sono alla portata di un semplice binocolo. Lo scopo del lavoro è sempre stato di incuriosire i giovani intervenuti, l’idea è quella di indurli a replicare con gli occhi rivolti al cielo i ragionamenti fatti sotto la cupola bianca con le stelle proiettate. Portarli a puntare il dito sotto la cintura di Orione per stupire genitori e amici dicendo “guardate, lassù c’è una nebulosa” e farlo sapendo di dire una cosa vera. Sovente alcuni di quegli studenti era possibile, magari a distanza di tempo, vederli salire presso l’osservatorio o come partecipanti ad una osservazione pubblica e con grande entusiasmo a ricordare quella mattinata passata al Planetario. Un segnale che per chi fa divulgazione significa “ecco, hai fatto un buon lavoro, hai seminato bene e ora raccogli i tuoi frutti”. L’evento memorabile che ha segnato la AAS e l’Osservatorio di Monte Viseggi è senza dubbio la grande cometa del XX° secolo, Hale-Bopp. Grazie al largo anticipo sulle ottime previsioni di visibilità e alla grande diffusione sui quotidiani locali, nei tre giorni di apertura dedicati all’osservazione della cometa, la collina dell’Osservatorio che sovrasta la città di la Spezia è stata letteralmente assaltata dai concittadini. Oltre tremila persone sono salite ai 340m. di altitudine dell’Osservatorio, mettendo in difficoltà la Polizia locale nel gestire il traffico che bloccava letteralmente la strada principale che saliva dalla città all’entroterra, un’esperienza incredibile sia per le osservazioni dirette al telescopio che l’osservazione visuale, agevolata dal minor inquinamento luminoso presente in città. Questo evento oltre ogni aspettativa ci ha aiutato a crescere e migliorare tutti gli eventi che abbiamo svolto da quel momento in avanti.
L' attività di ricerca della Associazione Astrofili Spezzini viene è il target principale della nostra associazione da sempre dalla lontana nascita nel 1978 e viene svolta prevalentemente presso l'Osservatorio Astronomico Iota Scorpii (www.iotascorpiiobservatory.it registrato con codice M.P.C. K78) e l' Osservatorio Astronomico Canis Major (www.astrolunae.it/osservatorio/) all'interno dei quali sono presenti 2 Ritchey -Cretien da 16” f/8 totalmente automatizzati e completamente gestibili da remoto. Siamo già presenti in 17 pubblicazioni che riguardano principalmente: realizzazione delle curva di luce fotometriche di asteroidi scelti in accordo con il programma di ricerca della sezione asteroidi della U.A.I.. Questa viene svolta da oltre 3 anni e ci ha dato moltissime soddisfazioni per aver contribuito con tutta la sezione alla determinazione delle caratteristiche fisiche di molti asteroidi e ultimamente anche alla determinazione dell'indice di colore V-R utile alla studio della loro classe tassonomica. Osservazione astrometrica e conferma di scoperta di asteroidi tipo NEA appena scoperti e presenti in lista NEOCP del Minor Planet Center misurazione astrometriche di asteroidi NEA di cui si hanno poche misure all'interno del progetto NEO-ROCKS all'interno del programma NEODyS' sviluppato presso l'università di Pisa. Rilevazione in banda R di transiti di pianeti extrasolari in collaborazione con la Cornell University e gestione ed elaborazione dati provenienti da osservatori di pianeti extrasolari da tutto il mondo. Cinque Asteroidi scoperti e nominati nella fascia principale, La Spezia, Palmaria, Viseggi, Pontremoli e Remigio e altri due in attesa di denominazione. Grazie all’asteroide “Palmaria” il suo scopritore, Luigi Sannino ha ottenuto e detiene tuttora il Guiness Wordl Record come più giovane scopritore di un asteroide al mondo. GWR Luigi Sannino Curva di luce dell’Asteroide “KALLISTO”
Siamo una delle associazioni più attive in Italia per quello che riguarda la lotta all’inquinamento luminoso. Entrambi i nostri due Osservatori godono della protezione di chi volge lo sguardo al cielo notturno nel raggio di almeno 5 km. Siamo attenti a monitorare continuamente e segnalare ai rispettivi comandi dei Vigili Urbani di competenza territoriale tutti gli impianti che creano le maggiori fonti di inquinamento luminoso. I nostri due Osservatori, per ovvie ragioni di praticità e opportunità si trovano nei pressi di aree urbane molto inquinate: le città di La Spezia e di Sarzana. Per continuare a svolgere al meglio il lavoro di ricerca devono Gruppo AAS alla serate delle stelle cadenti 2020 obbligatoriamente proteggersi. L’uso di costosi filtri e l’abilità nell’utilizzo di programmi software per estrarre segnale utile da immagini inesorabilmente intaccate dalla luce artificiale non è sufficiente a risolvere il problema e provoca frustrazione anche al più appassionato degli astrofili. Chiaramente, per le problematiche relative alle limitazioni assemblative, dovute alla pandemia del COVID�19, le manifestazioni pubbliche in questo ultimo anno sono state ridotte significativamente. Tuttavia, nelle poche occasioni sfruttate, abbiamo con piacere constatato un grande interesse da parte di tutti i convenuti, sia grandi che piccini, non solo dal punto di vista “visivo” (tramite installazione temporanea dei nostri telescopi) ma anche da quello puramente scientifico. Abbiamo infatti notato una grande curiosità, ricevendo molte domande sugli oggetti osservati, sull’Astronomia in generale e sulla possibilità di approcciarsi a questa passione, chiedendo consigli su come muovere i primi passi. Le soddisfazioni maggiori che ricaviamo dalla nostra attività sono sicuramente legate all’interesse che stimoliamo verso il pubblico, quando una curiosità latente si trasforma in passione per noi è una grande risposta. In particolare ha avuto molto successo una nostra serata pubblica organizzata il 13 agosto 2020, presso una struttura ristorativa con ampio spazio esterno, in occasione della quale abbiamo posizionato tre telescopi e organizzato l’osservazione per gli astanti. L’osservazione si è svolta in maniera contingentata e rispettando le norme di prevenzione igienico sanitarie del COVID-19. Ad ogni punto osservativo era presente un nostro socio per spiegare il funzionamento di un Telescopio, dare informazioni sull’oggetto osservato e rendersi disponibile per qualsiasi tipo di domanda. Per l’occasione abbiamo creato un piccolo contest e la vincitrice è stata una giovane appassionata di Astronomia presente alla serata che si è aggiudicata una stampa 50 x 50 di una foto della cometa NEOWISE ripresa dai nostri Soci. I presenti hanno manifestato tutti grande interesse e soddisfazione, e la soddisfazione è stata anche nostra per aver condiviso questa nostra grande passione ed aver ricevuto tanti elogi. Per il futuro abbiamo accordi di collaborazione con due Associazioni legate al mare: porteremo l’Astronomia a bordo di una barca, sia di giorno che in notturna, e sull’isola del Tino, una delle tre che formano l’arcipelago spezzino, con i nostri Telescopi ed esposizioni il cui tema sarà il legame profondo tra il mare e le stelle, questa attività verrà svolta anche in collaborazione della sezione UAI di divulgazione inclusiva legando l’attività di numerose associazioni presenti sul territorio alla nostra.
Ci siamo impegnati affinchè il percorso formativo che offre oggi la AAS ai propri soci sia di un livello abbastanza elevato e al sodalizio si sono avvicinati nel tempo soci con buona preparazione di astronomica di base, sempre con la tendenza di sviluppare le proprie conoscenze verso l’astronomia pratica e di conseguenza la ricerca a livello amatoriale. L’unione collaborativa con i soci di Astrolunae (i nostri vicini di casa) ha permesso di alzare il livello della qualità dei soci ricercatori del gruppo, i corsi di base o di ampliamento vengono effettuati su dirette richieste dei soci per affrontare gli argomenti dove si presentino lacune o quando sono bisognosi di essere sviluppati. Avendo ben presente che uno degli obiettivi dell'Associazione è quello di promuovere l’Astronomia, l’impegno è da sempre quello di porsi in modo da trasmettere il messaggio che si tratti di una disciplina scientifica sempre innovativa attraverso laboratori, incontri di approfondimento, mostre, tecnologia, ricerca scientifica e conferenze di divulgazione a carattere astronomico. Lo scopo è di riuscire ad avvicinare il pubblico e gli studenti di ogni ordine e grado a questa disciplina: l'Associazione è in grado di garantire qualità dei contenuti ed esperienza nell’organizzazione di eventi a tema scientifico. Insomma molta moltissima astronomia per avvicinare tutti allo spazio cosmico sempre più a portata di mano grazie alle recenti scoperte ed alla continua innovazione. Dopo un 2020 complicato ed un inizio 2021 altrettanto complesso e difficile per l'emergenza Covid-19 l'attività dell'Associazione non si è mai fermata e continuerà a fare la sua parte, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza, nella divulgazione e nella attuazione di un interessante programma basato sulla ricerca scientifica nel campo degli asteroidi e dei pianeti extrasolari con l'obiettivo di incrementare le pubblicazioni scientifiche nel “open archive – arxiv.org” della prestigiosissima Cornell University che rappresentano il fiore all'occhiello di ogni astronomo.