EUGENIO GIOVANDO
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Nato alla Spezia, nel quartiere di [[PIAZZA BRIN|Piazza Brin]] il 6 gennaio 1924, ha amato appassionatamente Spezia e si è dedicato per tutta la vita allo studio e al recupero delle sue tradizioni, della storia, dell’arte, del dialetto, divenendo uno dei maggiori esperti di cultura locale. Si è interessato anche al patrimonio culturale ligure e delle altre regioni italiane. Poeta fine e sensibile, ha composto numerose liriche in dialetto e in lingua: i suoi versi, lessicalmente e tecnicamente accurati, si affidano al ritmo e alla musicalità, prediligendo temi importanti, quali la vita, l’uomo, la libertà, l’amore, ma anche il motto arguto, la metafora del mondo animale per castigare i vizi dell'uomo. Una parte non secondaria dei suoi componimenti presenta un sapore tipicamente "ligustico". | Nato alla Spezia, nel quartiere di [[PIAZZA BRIN|Piazza Brin]] il 6 gennaio 1924, ha amato appassionatamente Spezia e si è dedicato per tutta la vita allo studio e al recupero delle sue tradizioni, della storia, dell’arte, del dialetto, divenendo uno dei maggiori esperti di cultura locale. Si è interessato anche al patrimonio culturale ligure e delle altre regioni italiane. Poeta fine e sensibile, ha composto numerose liriche in dialetto e in lingua: i suoi versi, lessicalmente e tecnicamente accurati, si affidano al ritmo e alla musicalità, prediligendo temi importanti, quali la vita, l’uomo, la libertà, l’amore, ma anche il motto arguto, la metafora del mondo animale per castigare i vizi dell'uomo. Una parte non secondaria dei suoi componimenti presenta un sapore tipicamente "ligustico". | ||
- | Ha ottenuto vari riconoscimenti, tra quali il Memorial Sergio Sileri. Moltissimi anche i premi vinti: il Premio dialettale in italiano in Sicilia, il San Fruttuoso e il Superba a Genova. | + | Ha ottenuto vari riconoscimenti, tra quali il Memorial Sergio Sileri. Moltissimi anche i premi vinti: il Premio dialettale in italiano in Sicilia, il San Fruttuoso e il Superba a Genova. Nel 1997 gli è stata assegnata la medaglia d'oro al premio Valente Faustini dei dialetti italiani di Piacenza, per la poesia [Sinque Tère] |
Ha scritto anche testi in prosa, saggi, manuali di cucina. | Ha scritto anche testi in prosa, saggi, manuali di cucina. | ||
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Versione delle 17:42, 11 lug 2011
EUGENIO GIOVANDO
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Luogo di nascita: | La Spezia |
Date: | 7/01/1924 - 12/11/2006 |
Periodo di attività: | 20° secolo |
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Eugenio Giovando
Poeta, scrittore, musicista, dialettologo, studioso e ricercatore della cultura e delle tradizioni locali, aviatore.
Nato alla Spezia, nel quartiere di Piazza Brin il 6 gennaio 1924, ha amato appassionatamente Spezia e si è dedicato per tutta la vita allo studio e al recupero delle sue tradizioni, della storia, dell’arte, del dialetto, divenendo uno dei maggiori esperti di cultura locale. Si è interessato anche al patrimonio culturale ligure e delle altre regioni italiane. Poeta fine e sensibile, ha composto numerose liriche in dialetto e in lingua: i suoi versi, lessicalmente e tecnicamente accurati, si affidano al ritmo e alla musicalità, prediligendo temi importanti, quali la vita, l’uomo, la libertà, l’amore, ma anche il motto arguto, la metafora del mondo animale per castigare i vizi dell'uomo. Una parte non secondaria dei suoi componimenti presenta un sapore tipicamente "ligustico". Ha ottenuto vari riconoscimenti, tra quali il Memorial Sergio Sileri. Moltissimi anche i premi vinti: il Premio dialettale in italiano in Sicilia, il San Fruttuoso e il Superba a Genova. Nel 1997 gli è stata assegnata la medaglia d'oro al premio Valente Faustini dei dialetti italiani di Piacenza, per la poesia [Sinque Tère]
Ha scritto anche testi in prosa, saggi, manuali di cucina.
Ha collaborato a lungo con Tele Liguria Sud. È stato per molti anni direttore del periodico Tuttospezia
È stato musicista prolifico e completo: ha composto musica sacra, canzoni per adulti e per bambini. E’ stato finalista allo “Zecchino d’oro” con la canzone Abracadabra. Molto ricca la sua produzione, sia in italiano che in dialetto, dedicata alla città: “O bella Spezia” è diventata l’inno ufficiale spezzino e ogni domenica è intonato sugli spalti dello stadio dai tifosi della squadra cittadina. Ha composto - musica e parole - una cinquantina di canzoni dialettali, tra le quali ricordiamo A Spèza de nòte, A fontana de Ciassa Brin, Na feta di fainà, Carlevà da Spèza, ecc., oltre a più di cento canzoni in italiano.
Ha scritto Storia del carnevale spezzino, Storia della Fiera di San Giuseppe, Storia dei Ragazzi di Migliarina, C'era una volta Spezia, da Ciclina a Gigion Abòssa, e Mia nonna cucinava così, contenente anche una serie di poesie dialettali.
Cantautore, ha fatto parte del Gruppo Folk La Sprugola, insieme alla moglie Lena Folk, ed è autore di tutte le edizioni de Lünàio dea Spèza fino a quella del 2007.
Il popolare “O Genio”, scomparso il 12 novembre 2006, amava ricordare la sua esperienza di aviatore: aveva infatti uno spirito che sapeva volare alto.
Stefania Giovando, figlia del compianto maestro, insieme alla sorella Giuliana ha dato vita alla "Associazione Culturale Eugenio e Lena Giovando" e continua l'opera del padre, pubblicando ogni anno il Lünàio dea Spèza.