CHIESA DI SAN PIETRO PORTOVENERE
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Versione attuale delle 08:02, 19 mar 2012
La Chiesa di San Pietro, posta sugli scogli a strapiombo sul mare al vertice del Golfo della Spezia, rappresenta di certo uno dei luoghi più incantevoli dell’intera Liguria. Facente parte, come del resto tutta la baia di Portovenere, del patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO, la chiesa ospita ogni anno decine di coppie provenienti da tutto il mondo decise a pronunciare qui il giuramento del loro matrimonio. E’ infatti unico ed irripetibile lo scenario da sogno che la piccola Chiesa di San Pietro offre: essa di staglia all’orizzonte, incassata tra le rocce a lastroni sporgenti della scalinata antistante ed i poderosi blocchi di pietra che le fanno da base, punto d’unione ideale tra cielo, terra e mare. Se da un lato è innegabile l’elevatissimo valore estetico della chiesa, dall’altro va ricordato anche lo straordinario livello storico-architettonico, di enorme qualità. Preesistente all’attuale costruzione si estendeva qui un tempio votivo alla dea Venere Ericina, trasformata nel V secolo in una piccola basilica paleocristiana di tipo siriaco, ufficialmente consacrata nel 1198, facendo assumere pienamente all’edificio le vesti di una chiesa. Al di sopra di questa costruzione venne eretta dai genovesi tra 1256 e il 1277 l’attuale Chiesa di San Pietro. La costruzione dell’opera rientrava in un progetto di urbanizzazione del “Castrum Vetus”, attualmente Piazza Spallanzani, poi distrutto nel corso dei secoli. La chiesa venne edificata come ringraziamento alla cittadinanza da parte dei genovesi per il notevole aiuto offerto nella precedente presa del Castello di Lerici. Nel 1494 la struttura subì gravissimi danni in seguito ai bombardamenti degli Aragonesi. Durante l’epoca napoleonica esse venne deturpata e riadattata a batteria per la difesa del golfo; lo stato di semiabbandono e di degrado che interessò la struttura venne risanato durante l’epoca fascista tra il 1929 e il 1934. La chiesa, in pieno stile gotico-genovese con fasce bianche e nere, possiede una forma particolare: l’entrata è posta sulla parte laterale, la pianta rettangolare centrale, segno evidente della precedente costruzione paleocristiana, attigua all’abside semicircolare, si apre attraverso due archi a tutto sesto verso l’area gotica. Il presbiterio di quest’ultima, con tetto ligneo, è diviso in tre cappelle coperte da volte a sesto acuto e a crociera poggianti su piedritti polistili. Interessante è anche il portone d’entrata, costellato di piccole statue bronzee raffiguranti figure di santi e apostoli. Inoltre il pavimento originario del VI secolo della zona paleocristiana differisce da quello gotico del XIII secolo. Alla struttura ecclesiale appartengono anche un campanile a base quadrata di chiarissima ispirazione gotica, un piccolo loggiato coperto con archi rivolti verso il mare, un terrazzino sulla destra dell’altare e prospiciente l’isola Palmaria, nonché un’irta scalinata conducente ad un piazzale panoramico accostato al tetto della costruzione, dal quale sarà possibile ammirare una straordinaria veduta sul mare e perdersi nell'incanto di questo luogo, in totale assoluto relax. In epoca napoleonica la fortificazione fu adibita a prigione e, successivamente abbandonata, andò incontro al decadimento da cui è stata salvata, negli scorsi decenni, grazie a un articolato intervento di restauro.